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IL GOVERNO NON HA FRETTA, L'EUROPA SÌ – GIORGIA MELONI DA ADDIS ABEBA CONFERMA CHE PER LE MODIFICHE AL PNRR L’ESECUTIVO SI PRENDERÀ TUTTO IL TEMPO NECESSARIO, CIOÈ FINO AL 31 AGOSTO, E NON ANTICIPERÀ AL 30 APRILE COME SUGGERITO DALLA COMMISSIONE. TUTTO LEGITTIMO, PER CARITÀ, SE NON FOSSE CHE COSÌ IL VIA LIBERO DEFINITIVO ARRIVEREBBE A FINE NOVEMBRE, TROPPO TARDI PER USARE LE RISORSE RESIDUE. E COSÌ, L’ITALIA POTREBBE PERDERE IL 30% DEI FINANZIAMENTI…

 

 

Estratto dell’articolo di Luigi Grassia per “La Stampa”

 

giorgia meloni con i bambini della scuola galilei di addis abeba 3

Dall'Etiopia dove si trova in visita di Stato la premier Giorgia Meloni ribadisce e rende ufficiale la linea sul Pnrr che l'altro giorno era stata anticipata in Parlamento (sollevando polemiche) dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Matilde Siracusano:

 

«Per le modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza - ha detto Meloni - ci prendiamo il tempo necessario a ottenere il vero obiettivo, che non è fare i primi della classe e presentare una settimana prima il lavoro, ma presentare un lavoro che ci consenta di spendere al meglio le risorse. Non so dare una data precisa, ma posso dire che noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite dall'Europa, e la prescrizione della Commissione Ue è agosto».

 

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

La premier si riferiva al dubbio sui tempi di presentazione a Bruxelles delle modifiche al Pnrr, rese necessarie dall'incremento dei costi dovuto all'inflazione e alla difficoltà […] della politica e della burocrazia italiana nel progettare ed eseguire i lavori con i fondi europei.

 

La Commissione ha manifestato disponibilità a concedere tempo all'Italia, ma non molto; la prima scadenza suggerita da Bruxelles sarebbe il 30 aprile, mentre il limite ultimo invalicabile è il 31 agosto, e quello si è riferita ieri Meloni. C'è però un problema: una volta che l'Italia ha presentato le modifiche al Pnrr, la Commissione di Bruxelles avrà due mesi per valutarle, e il Consiglio dei ministri Ue un altro mese per approvarle.

 

Il "sì" definitivo arriverebbe perciò a fine novembre, troppo tardi per destinare le risorse residue entro fine anno; il rischio per l'Italia in tal caso è di perdere fino al 30% dei finanziamenti europei. […]

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

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