GRAMELLINI, PRENDI QUESTO! - DI MAIO RISPONDE ALLA PENNA SABAUDA DEL “CORRIERE”: “IL DISPREZZO PER LA FESTA DI SAN GENNARO DA PARTE DI UN INTELLETTUALE COME GRAMELLINI È IL SEGNO EVIDENTE DELLO SCOLLAMENTO TRA CHI FA INFORMAZIONE E LA GENTE COMUNE CHE LUI CHIAMA ‘POPOLINO’. DISPREZZARE QUESTE FESTE E’ DISPREZZARE L’ITALIA”
Dalla bacheca facebook di Luigi Di Maio
Il disprezzo per la festa di San Gennaro da parte di un intellettuale come Gramellini è il segno evidente dello scollamento tra chi fa informazione e la gente comune. Per Gramellini la festa di San Gennaro è solo un momento per radunare i baciapile e quello che lui chiama "il popolino".
Gramellini non sa che quella è una festa sentitissima da tutti i napoletani e anche da moltissimi campani. E tra di loro ci sono anche io. Quella di San Gennaro non è solo una festa religiosa, è una festa di popolo che si continua a ripetere ogni anno da secoli. E' la festa che ricorda che i miracoli possono succedere, che c'è sempre la speranza, che domani può essere un giorno migliore. E' una festa a cui ti abitui da bambino e a cui ti affezioni, non è una questione di fede o di superstizione, è una questione di identità. Napoli senza San Gennaro è come Napoli senza il Vesuvio.
Di feste patronali come questa, per altro, ce ne sono in ogni paese italiano e ognuna di esse contribuisce a definire la relativa comunità. Disprezzare queste feste è disprezzare l'Italia. Io le amo, le rispetto e sono veramente felice di essere stato invitato a partecipare ieri alla festa di San Gennaro e accetterò volentieri inviti, se arriveranno, da ogni campanile d'Italia. Con buona pace di Gramellini.