ESTRADIZIONE IN ARRIVO PER IL FUGGIASCO MATACENA – IL MINISTRO ORLANDO È IN VOLO PER DUBAI, DOVE FIRMERÀ DUE ACCORDI SULLA COOPERAZIONE GIUDIZIARIA E SULLE ESTRADIZIONI

L.Mi. per “la Repubblica

 

CHIARA RIZZO E AMEDEO MATACENACHIARA RIZZO E AMEDEO MATACENA

Potrebbe avere i giorni contati la latitanza dorata a Dubai di Amedeo Matacena, ex deputato Pdl definitivamente condannato per concorso esterno in associazione mafiosa il 6 giugno del 2013 e resosi irreperibile già nei mesi precedenti. «Resto qui perché non c’è un accordo di estradizione con l’Italia che invece c’è in Libano» aveva dichiarato a marzo di quest’anno, quando da Reggio Calabria lo accusavano di tentare ancora la fuga verso lo stesso Paese dov’è stato arrestato Marcello Dell’Utri, grazie all’aiuto della moglie Chiara Rizzo e di Claudio Scaiola, finiti entrambi ai domiciliari. Ma ora la situazione è destinata a cambiare radicalmente, perché giusto in queste ore è in volo per Dubai il Guardasigilli Andrea Orlando.

AMEDEO E CHIARA MATACENA AMEDEO E CHIARA MATACENA

 

Dopo un negoziato tra Italia ed Emirati Arabi Uniti durato 18 mesi, il ministro della Giustizia incontrerà il suo omologo Saeed al Badi per firmare due importanti accordi di cooperazione internazionale. Uno riguarderà l’assistenza giudiziaria penale e l’altro la complessa materia delle estradizioni tra i due Paesi. Nel dossier che Orlando porta con sé è già scritto che Italia ed Emirati sottoscrivono l’impegno di consegnarsi reciprocamente persone ricercate che si trovano nei rispettivi territori. Con un duplice obiettivo: sia dar corso a un procedimento penale, sia consentire l’esecuzione di una condanna definitiva.

 

ARRESTO CLAUDIO SCAJOLA ARRESTO CLAUDIO SCAJOLA

È il caso di Amedeo Matacena, per il quale gli Emirati, in assenza di un accordo di estradizione, hanno sempre respinto le richieste dell’Italia e della procura di Reggio, l’ultima volta appena qualche settimana fa. Ma l’arrivo di Orlando e la firma del trattato capovolgono la situazione. Soprattutto perché il Guardasigilli italiano è partito con l’intenzione di chiedere tempi particolarmente stretti per il nuovo corso. L’accordo ha bisogno dell’approvazione, negli Emirati, del Consiglio supremo federale, e in Italia della ratifica parlamentare. Ma, visti i buoni rapporti tra i due Paesi stabiliti da Renzi, Orlando chiederà che l’intesa sulle estradizioni sia subito operativa.

chiara rizzo matacenachiara rizzo matacena

 

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