salvini arrabbiato

SENZA LA GUERRA, NON C'È LA PACE (FISCALE) - SALVINI IN SILENZIO DOPO LA SUA SCONFITTA PIÙ COCENTE: A CHE SERVE UN CONDONO FISCALE SENZA LA GARANZIA DI NON ESSERE PERSEGUITI PENALMENTE? A NIENTE - NON A CASO IL SOTTOSEGRETARIO ARMANDO SIRI HA SOTTOLINEATO CHE IL MANCATO GETTITO DELLA PACE FISCALE SI RECUPERERÀ «CON IL SALDO E STRALCIO», LA SANATORIA MA SOLO SU ALCUNE IMPOSTE

 

Gian Maria De Francesco per ''il Giornale''

 

Matteo Salvini ha trascorso pressoché in silenzio la domenica successiva alla maggiore sconfitta subita nei cinque anni di guida del Carroccio.

SALVINI DI MAIO CONTE

 

L'esser stato costretto a fare marcia indietro sullo scudo penale per chi aderirà alla procedura di emersione del dl fiscale nonché sulla voluntary disclosure dei beni all'estero non dichiarati è stato un brutto colpo.

 

Chiaramente questo è più un problema politico che tecnico in quanto è la parte di centrodestra della coalizione di maggioranza ad essere stata costretta alle maggiori rinunce prima sulla flat tax che è diventata un'estensione del regime dei minimi per le partite Iva e i professionisti e poi sulla sanatoria dei redditi non dichiarati. Ci sarebbe anche un terzo cedimento sebbene di minore intensità. In una delle ultime bozze del decreto fiscale in circolazione si legge che in caso di dichiarazione senza debito di imposta l'integrazione degli imponibili è comunque ammessa sino a 30.000 euro. Nelle versioni precedenti per queste imprese la soglia era di 100mila euro.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

La Lega ha, però, strappato una piccola concessione: in caso di imponibile dichiarato inferiore a 100mila euro si può comunque far emergere fino a 30mila euro rendendo conveniente la procedura di dichiarazione integrativa speciale anche per coloro che hanno denunciato redditi inferiori a 75mila euro.

 

L'aliquota agevolata del 20% è sicuramente vantaggiosa e comporta un risparmio. Il problema, però, sono i reati nei quali si potrebbe incorrere e per i quali non c'è più una «protezione» che va dalla dichiarazione infedele, all'omesso versamento di Iva e ritenute includendo soprattutto le temutissime imputazioni riciclaggio e autoriciclaggio (detenzione da 2 a 8 anni).

 

matteo salvini armando siri

«Eliminando gli scudi penali chi è stato furbo in questi anni, chi non era veramente in difficoltà ha paura di finire sotto un processo penale», ha detto ieri Luigi Di Maio nel suo solito italiano claudicante. Praticamente è stato come rigirare il coltello nella ferita inferta a Salvini.

 

Un condono senza salvaguardia dalla detenzione è inutile come dimostra il flop della voluntary disclosure bis del 2017 che non aveva il salvacondotto della prima. Non a caso il sottosegretario alle Infrastrutture e consigliere di politica fiscale di Salvini, Armando Siri, ha sottolineato che il mancato gettito della pace fiscale si recupererà «con il saldo e stralcio».

 

La sanatoria, elaborata dallo stesso Siri, sarà introdotta nel decreto fiscale e prevede tre aliquote, al 6%, 10% e 25%, che si declinano in modo diverso per le persone e per le società. Per le persone fisiche si applicano a chi ha un Isee sotto i 15.000 euro, tra 15.000 e 22.000 euro, tra 22.000 e 30.000 euro. Per le società se hanno debiti superiori al 20% del valore della produzione e un indice di liquidità inferiore a 0,3%, tra 0,3 e 0,6%, tra 0,6 e 0,8%. Chi ha già in corso la rottamazione delle cartelle potrà aderire a saldo e stralcio (e alla rottamazione-ter) solo per gli importi non ancora versati.

CONDONO FISCALE

 

La sanatoria non varrà, come detto, per Ivie e Ivafe, imposte sui redditi e sugli immobili detenuti all'estero. All'articolo 9, comma 2 lettera a della bozza circolata l'imposta sostitutiva del 20% si applica ancora a Ivie e Ivafe. «Un refuso», hanno spiegato a Palazzo Chigi. Giusto per far rosicare un altro po' Salvini.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?