giulio andreotti giovanni paolo ii diari

I DIARI SEGRETI DI ANDREOTTI – NEGLI APPUNTI, "DECIFRATI" DAI FIGLI STEFANO E SERENA, "IL DIVO" RACCONTA DI TUTTO: COMPRESA LA MEDIAZIONE PER NON PUBBLICARE LE FOTO DI WOJTYLA IN COSTUME A CASTELGANDOLFO. SAREBBE STATO LICIO GELLI A PORTARE LE FOTO AD ANDREOTTI, CHE POI LE HA CONSEGNATE A SUA VOLTA A GIOVANNI PAOLO II – I RAPPORTI CON I CINESI E L’AMORE PER LIVIA – IL LIBRO IN USCITA PER “SOLFERINO”

 

 

Dietro le quinte di Andreotti

Massimo Franco per www.corriere.it

 

Giulio Andreotti e la moglie Livia a Xi'an, in Cina, nel 1986

Pechino, marzo 1988. Giulio Andreotti annota: «Al ricevimento all’Ambasciata d’Italia il vescovo di Pechino mi dice: “Se ha modo di riferire al Papa personalmente lo faccia; è maturo il tempo per un contatto con il governo, che preluda ad un’intesa e poi ad un Concordato. Si tratti riservatamente...”».

 

L’alto prelato è un esponente della «Chiesa patriottica», legata al regime comunista e non riconosciuta dalla Santa Sede. Ma il messaggio consegnato all’allora ministro degli Esteri italiano non è caduto nel vuoto. Trent’anni dopo, nel settembre del 2018, Vaticano e Cina hanno stretto un accordo storico quanto misterioso, perché i contenuti sono rimasti sconosciuti, che sarà rinnovato nelle prossime settimane su uno sfondo di grandi tensioni.

 

I DIARI SEGRETI - GIULIO ANDREOTTI - SOLFERINO

Difficile non scorgere in quell’episodio del 1988 uno dei semi con i quali è stata nutrita nell’ombra la mediazione finale tra Papa Francesco e il presidente Xi Jinping; e sottovalutare gli appunti privati di Andreotti: un lungo filo di episodi «minori» che evocano una ragnatela di rapporti a ogni livello, di impressioni, di dinamiche che riemergono come preziose pietre grezze della storia.

 

Coglie nel segno lo storico Andrea Riccardi quando nell’introduzione sottolinea che I diari segreti testimoniano soprattutto il «segreto» dell’azione politica di Andreotti: «Un’immensa tessitura di relazioni nella politica italiana, a Roma, e sullo scenario internazionale…», col secondo largamente prevalente. E pensare che non erano destinati alla pubblicazione.

 

giulio andreotti giovanni paolo ii

Dopo la sua morte nel 2013, i quattro figli li avevano stipati in uno sgabuzzino dell’appartamento in corso Vittorio Emanuele. I due che si dedicano a riordinare gli archivi, Stefano e Serena, per mesi non li hanno neanche aperti. A muovere la loro curiosità è stata la piscina di Castelgandolfo nella quale Giovanni Paolo II fu fotografato nel 1980.

 

GIULIO ANDREOTTI CON LA MOGLIE LIVIA DANESE E I FIGLI SERENA STEFANO LAMBERTO E MARILENA

Il Vaticano chiese ad Andreotti se poteva bloccare la pubblicazione di istantanee, considerate «scandalose», di un papa in costume da bagno. E Umberto Ortolani, esponente della Loggia P2 di Licio Gelli, anni dopo attribuì il merito della mediazione al capo massone implicato in alcune delle trame italiane più sporche: avrebbe portato lui le foto a Andreotti, che le aveva consegnate al pontefice.

 

«Tirammo fuori, per nostra curiosità — raccontano Stefano e Serena Andreotti nella Nota dei curatori all’inizio del volume — quanto vi era scritto sulla vicenda delle fotografie scattate a Giovanni Paolo II nella piscina di Castelgandolfo, per la quale era stata data, sulla base di testimonianze di allora, probabilmente interessate, una ricostruzione ben diversa dall’andamento dei fatti e dell’apporto di nostro padre».

giovanni paolo ii in piscina

 

I diari segreti raccontano in dettaglio quel capitolo oscuro, confermando Andreotti come crocevia delle mediazioni più riservate e controverse del Vaticano. Tra le carte spunta perfino un appunto sui voti ricevuti da ogni cardinale nel Conclave del 1978 che aveva eletto Karol Wojtyla.

 

giulio andreotti con licio gelli

Viene restituita la complessità di un politico capace di attraversare con lo stesso passo felpato corti pontificie, congressi democristiani, cancellerie occidentali, dittature di ogni latitudine e ambienti torbidi.

 

i diari di andreotti

Episodi del genere se ne incrociano a decine, nel volume in uscita domani per Solferino, e che copre il decennio dall’agosto del 1979, quando finì il quinto governo Andreotti, quello col Pci nella maggioranza, fino al 22 luglio del 1989, esordio del suo sesto esecutivo.

GIULIO ANDREOTTI CON IL COPRICAPO ARABO

 

È solo un frammento, per quanto corposo, della sterminata ragnatela andreottiana. L’abitudine a prendere appunti cominciò nel 1944, «su consiglio di Leo Longanesi», ricordano i curatori. «Il motivo principale era quello di potere, a distanza anche di notevole tempo, rileggere gli appunti registrati a caldo, che considerava utilissimi al di là dei documenti ufficiali…».

 

I diari, in gran parte tuttora inediti, finiscono nel 2009. Ma non bisogna pensare a un materiale ordinato, perché riflettono un caos metodico. Oltre a una calligrafia minuta e sempre più illeggibile con l’età, Andreotti aggiungeva note a mano, inseriva lettere e documenti. Insomma, decifrare quegli scritti è stata una grossa fatica, per i figli.

GIULIO ANDREOTTI BECCATO CON LE MANI NEL GORGONZOLA

 

Ogni anno i fogli finivano in un raccoglitore con la dicitura «diario». E in una delle lettere post mortem ritrovate in un cassetto di casa Andreotti, l’ex premier dava istruzioni per evitare che la pubblicazione de I diari potesse nuocere a qualcuno.

 

Colpisce la conferma di un rapporto con la moglie Livia profondo, complice, viene da dire affettuoso, aggettivo che pure si attaglia poco a un «animale» a sangue freddo come Andreotti. E diventa ancora più stupefacente la sua capacità di proteggere la sfera familiare da qualunque intrusione.

 

Ogni riga si sviluppa sempre sul crinale di una scrittura controllata, minimalista, scevra da qualsiasi enfasi. Ci sono solo fatti, impressioni, brevi commenti venati al massimo da una punta di ironia. «L’uso dell’archivio in politica — osserva Riccardi — ricorda il metodo di lavoro della Curia o della Segreteria di Stato vaticana».

 

giovanni paolo ii in piscina 1

I diari si rivelano strumenti di un professionista della memoria scritta, al servizio di quell’attività di governo e di potere che Andreotti non ha mai interrotto. Da ministro, da premier, da semplice parlamentare, è stato una sorta di ambasciatore permanente dell’Italia e della Santa Sede: alla frontiera tra Occidente e comunismo, e nel Terzo Mondo.

 

Ma era ascoltato, e usato, perché manteneva sempre un ancoraggio indiscusso alle alleanze europee e atlantiche. Almeno fino a quando c’è stata la Guerra fredda, quell’aderenza è stata una bussola precisa per guidare il protagonismo segreto e spregiudicato di Andreotti.

giulio andreotti con michail gorbaciov

 

Poi le coordinate sono cambiate. I diari del decennio 1979-1989 si fermano proprio alla soglia di quel cambiamento epocale. Rimane un interrogativo: queste memorie svelano tutto di lui? Viene naturale ricordare quanto sosteneva lo stesso Andreotti: «Chi non vuole fare sapere una cosa, in fondo non deve confessarla neanche a sé stesso». E tanto meno scriverla.

 

La presentazione del volume

giovanni paolo ii giulio andreotti 3

Domenica 30 agosto Serena e Stefano Andreotti presentano I diari segreti a Benevento per il festival Benevento Città spettacolo (piazza Torre, ore 19.30).

Giulio Andreotti, come direttore della rivista “30 giorni”, intervista Yasser Arafat GIULIO ANDREOTTI E ALBERTO SORDI NE 'IL TASSINARO'giulio andreotti giulio andreotti da giovane GIULIO ANDREOTTI E ARAFATguido gonella giulio andreotti GIULIO ANDREOTTI E ALCIDE DE GASPERIPAPA PIO XII E GIULIO ANDREOTTIgiulio andreotti con la moglieGiulio Andreotti da bambino (Agenzia Liverani) Giulio Andreotti con Moira Orfei durante Domenica In nel 2002 stefano andreotti con il figlio giuliogiulio andreottiPAOLO CIRINO POMICINO GIULIO ANDREOTTIstefano andreotti presenta il figlio giulio alla presidente maria elisabetta alberti casellati (2)GIULIO ANDREOTTI CON IL COPRICAPO ARABOlivia giulio andreottigiulio andreotti e marco pannellaGIULIO ANDREOTTI E FELLINI jpeggiulio andreotti informalelivia giulio andreottigiulio andreotti cinema GIULIO ANDREOTTI giulio e livia andreotti con de gasperiALESSANDRO IOVINO CON GIULIO ANDREOTTI GIULIO ANDREOTTIgiulio andreotti GIULIO ANDREOTTI E IL MALORE IN DIRETTA TVSERENA E GIULIO ANDREOTTIGIULIO ANDREOTTI giulio andreotticicciolina giulio andreottiGIULIO ANDREOTTIgiulio e livia andreotti con i figligiulia bongiorno giulio andreotti franco coppigiovanni leone con giulio andreotti negli anni 50PAOLO CIRINO POMICINO GIULIO ANDREOTTImostra fotografica per il centenario nascita di giulio andreotti (12)giulio andreotti anna magnanigiulio andreottiguido gonella giulio andreotti 2

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…