I HAVE A DRONE - ARRIVA “THE INTERCEPT”, IL SITO D’INCHIESTE DI GREENWALD. E RIPARTE DA SNOWDEN: “I DRONI USA AMMAZZANO SEGUENDO LE SCHEDE DEI TELEFONINI”

Da www.lastampa.it


La Nsa utilizza le normali tessere sim, quelle dei telefoni cellulari, per localizzare le persone da colpire con i droni. Lo scrive Glenn Greenwald nel suo primo articolo dal titolo «Il ruolo segreto della Nsa nel programma di assassinii americani», pubblicato su `The Intercept´ il nuovo digital magazine finanziato dal fondatore di EBay, Pierre Omidar.

Il pezzo cita documenti riservati diffusi da Edward Snowden, la talpa del Datagate. Secondo Greenwald, questo metodo è stato utilizzato in Pakistan in Afghanistan e in Yemen. Per questo sarebbe stata creata una unità interna alla Nsa chiamata Geocell.

«Questo metodo di attacco - scrive Greenwald - può colpire i terroristi o anche membri della famiglia che non hanno nulla a che fare con le attività dell'obiettivo», citando un ex operatore alla guida di droni. Secondo `The Intercept´, i talebani in Afghanistan sono ormai sempre più sospettosi nei confronti dei loro telefoni, e per questo cambiano spesso le loro carte sim per evitare di essere intercettati.

Il giornale on line "The Intercept", che ha come fondatori i protagonisti dello scoop sulla Nsa - Glenn Greenwald, Laura Poitras e Jeremy Scahill- si propone di `difendere la libertà di stampa da chi la vuole violare´. Si tratta della versione web della pubblicazione creata grazie al finanziamento di Pierre Omidar, il fondatore di eBay e proprietario del network First Look Media.

Di fatto è un sito dove grazie alle nuove tecnologie si rende più facile e sicuro per qualsiasi `talpa´ diffondere in sicurezza i propri documenti riservati alla grande stampa. E si parte dallo scandalo del Datagate con due pezzi dedicati alla Nsa. Il primo dal titolo «Il ruolo segreto della Nsa nel U/S. assassination Program', a firma Greenwald e Scahill. E il secondo rivela nuove foto sulla Nsa e altre agenzie di sicurezza, a cura di Trevor Paglen. L'obiettivo dichiarato è, «quello chiamare ogni azienda o agenzia governativa a rispondere delle loro responsabilità».

Di fatto, questa pubblicazione tutta online assicura un luogo, sostengono i suoi fondatori, per tutti coloro che vogliano pubblicare senza paure le loro notizie riservate, senza aver paura di nulla. Il sito si avvale infatti di un equipe di avvocati specializzati in questa materia. Inoltre, si tratta del primo organo di stampa che si avvale di una tecnologia del tutto criptata come impostazione predefinita, proprio per tutelare le fonti e i lettori da eventuali attività di controspionaggio da parte delle agenzie federali.

A questo scopo `The Intercept´ usa una versione aggiornata di SecureDrop, un sistema già usato da Aaron Swartz, il celebre programmatore che riuscì a entrare nella banca dati del Mit e per quello messo sotto accusa dal Fbi. E che in seguito a quelle indagini venne colpito da una grave depressione che lo portò a suicidarsi l'11 gennaio 2013. Grazie a questo sistema di SecureDrop, si legge nella presentazione, lo staff di `The Intercept´ intende assicurare la possibilità a ogni fonte o `spione´ di girare i loro documenti riservati ai giornalisti in modo sicuro e soprattutto anonimo.

 

 

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