BUTTANISSIMA SICILIA -I SALVINIANI VOGLIONO BUTTAFUOCO GOVERNATORE DELLA REGIONE, LUI: "MEGLIO EMIRO"- NO DELLA MELONI: "E’ ISLAMICO" - LA REPLICA DI BUTTAFUOCO: "ARGOMENTAZIONI DA PEZZENTE, LE REGALERO’ POESIE ARABE"
Malabarba per “Libero Quotidiano”
Pietrangelo Buttafuoco, in questi giorni, si trova in Russia. E il soggiorno putiniano, già da solo, porta acqua al mulino di chi lo vorrebbe candidato di punta della lista «Noi con Salvini» in Sicilia. A proporlo è stato, durante una riunione pubblica molto affollata, Angelo Attaguile, responsabile dei salviniani del Sud. E pare proprio che il suo pubblico lo abbia molto applaudito.
Dopo tutto, Buttafuoco è una sorta di feticcio di quest’area politica, in più su come rivoltare la Sicilia alla pari d’un calzino ha le idee piuttosto chiare, e le ha esposte in un libro di successo: Buttanissima Sicilia (Bompiani), divenuto pure spettacolo teatrale. Dal canto nostro, di diventare governatore dell’isola non lo augureremmo al nostro peggior nemico.
E ne siamo doppiamente convinti dopo aver visto l’ingloriosa fine dell’esperienza politica di Franco Battiato (che di Pietrangelo è un caro amico). Il fatto è che, a destra, anche altri sono convinti che Buttafuoco non debba candidarsi, ma per diverse e più discutibili ragioni.
In particolare, ci riferiamo a Giorgia Meloni, che - appreso il gossip - ha commentato su Facebook: «Matteo Salvini vorrebbe Pietrangelo Buttafuoco governatore della Sicilia. Non so se si tratti di una proposta reale, ma ho una cosa da dire sul tema. Buttafuoco è senza dubbio un validissimo intellettuale e una icona della destra, lo considero un mio amico, ma in estrema sincerità non credo sia una buona idea candidare alla guida della Sicilia una personalità che ha deciso di convertirsi all'Islam».
La massima esponente di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto: «Ognuno è libero di professare la religione che vuole, ma credo che in questi anni l’Italia e l’Europa debbano rivendicare le proprie origini greche, romane e cristiane davanti a chi vorrebbe spazzarle via». Sono seguiti commenti infuocati, baruffe internettiane e sapidi dibattiti.
Già, perché Buttafuoco è effettivamente convertito - o ritornato, come si dice - all’islam sciita. E c’è chi in questi giorni lo ha dipinto come un Feroce saracino (singolare contrappasso, visto che così s’intitola l’ultima fatica letteraria del nostro). L’idea di vederlo candidato nelle file salviniane, proprio per questo, era forse ancor più suggestiva. Segno che d’islamofobia non c’è traccia in chi critica, pur duramente, l’islam.
Buttafuoco non è un mullah di periferia che invita a schiavizzare le donne. Anzi, il suo potrebbe essere un modello positivo di spiritualità musulmana non fanatica, da non bandire a tutti i costi, e con cui magari convivere. Chi lo sa. Intanto, però, Pietrangelo - dalla Russia - ha chiarito a Libero le sue intenzioni. «Io faccio politica, me ne rendo conto, ma con i miei libri e con i miei articoli. Non sono adatto al mercato elettorale dove la pur formidabile Meloni è poi costretta ad argomentare da pezzente per salvaguardare il proprio orticello», ci ha detto.
PIETRANGELO BUTTAFUOCO - IL FEROCE SARACINO
Quindi ha ribadito due e tre concetti chiave sulla sua regione: «La Sicilia non potrà essere salvata da un nuovo presidente ma solo da due necessari passaggi: la nomina di un commissario straordinario e la cancellazione dello Statuto speciale. È impossibile governare la Sicilia col ricatto del consenso».
Chissà, magari davvero la scossa salviniana farebbe bene, con o senza Pietrangelo. Che aggiunge una postilla sui tanto applauditi grillini: «I Cinque Stelle hanno un punto debole: non si sono dimessi. Hanno preferito vivacchiare con lo stipendio in saccoccia invece che seguire Ferrandelli, il giovane deputato del Pd che si è dimesso dimostrando quel valore che neppure i parlamentari di destra hanno saputo cavar fuori dal loro attendismo.
Non si può stare un minuto di più in una istituzione al cui vertice c’è Crocetta, inadatto per tutto e non certo per la intercettazione fantasma». L’ultima trafittura (e non proprio di tenerezza) è per la giovane Giorgia, che Buttafuoco invita a visitare la palermitana Zisa - partorita da mente musulmana - assieme a lui, «poi ne parliamo».
Dice Pietrangelo: «Ancora a proposito della Meloni, una cosa: è vero, da saraceno quale sono ho perso i diritti civili, ho guadagnato i doveri della verità e perciò non posso non segnalare alla pur formidabile Meloni il suo errore blu in storia: la Sicilia islamica fu l’esempio più alto di civiltà del Mediterraneo.
Le regalerò Il Canzoniere di Ibn Hamdis, il più potente canone poetico della letteratura italiana in lingua araba (ebbene sì). A ogni modo. Governatore io no, ma se si libera un posto da emiro un pensierino glielo dedico».