draghi letta conte

“IL GOVERNO NON PUÒ ESSERE COMMISSARIATO” – IN VISTA DELL’APPUNTAMENTO DI DOPODOMANI AL SENATO PALAZZO CHIGI NON ESCLUDE UNA MEDIAZIONE CON I GRILLINI SULLA RISOLUZIONE PER L’UCRAINA - IL PD LAVORA A UN COMPROMESSO (SULLE ARMI NON CI SARÀ NULLA) MA E' SEMPRE PIU' IN ROTTA CON CONTE – AL NAZARENO MONTA IL MALCONTENTO: “È VERGOGNOSO CHE I 5 STELLE TENGANO IL LORO CONGRESSO SULLA CRISI INTERNAZIONALE PIÙ IMPORTANTE DEGLI ULTIMI 30 ANNI”

M. T. M. per il Corriere della Sera

 

conte letta

Né a palazzo Chigi né al Nazareno si vuole scommettere su quello che deciderà di fare Giuseppe Conte in vista dell'appuntamento di dopodomani al Senato. E la guerra fratricida in atto nel M5S rende ancora più confusa tutta la vicenda. L'ex premier si assumerà veramente la responsabilità di andare contro l'Europa? È questo l'interrogativo che rimbalza nei colloqui tra leader, ministri e parlamentari.

 

Palazzo Chigi è disposto a mediare con i grillini a una condizione: «Il governo non può essere commissariato».

 

Su questo anche Enrico Letta è stato molto chiaro. E dal gruppo pd del Senato è arrivato un altolà alla bozza di risoluzione grillina fatta uscire ieri: «Niente fughe in avanti».

 

L'offensiva «diplomatica» nei confronti del M5S è affidata alle abili mani del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei Enzo Amendola, che lunedì cercherà di portare a casa la risoluzione, senza strappi traumatici.

 

GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

La strada che si vuole percorrere è quella di un documento che richiama l'esigenza di rafforzare lo sforzo diplomatico per arrivare alla pace e la necessità di muoversi in stretto coordinamento con gli altri Paesi europei. Sulle armi non ci sarà nulla, se non la sottolineatura che il Parlamento verrà costantemente informato. È questa la concessione a Conte. Perciò si lavora sui possibili ulteriori meccanismi di consultazione con le Camere. Se il leader del M5S dirà di sì, bene, altrimenti governo e maggioranza (da notare che la Lega è allineata) andranno avanti comunque.

 

E intanto Draghi prepara la sua missione in Turchia del 5 luglio e il ministro della Difesa Guerini l'incontro di domani con il suo omologo ucraino.

 

enrico letta e giuseppe conte 2

Spiega Alessandro Alfieri, capogruppo dem in Commissione Esteri e luogotenente di Guerini: «Stiamo lavorando seriamente per trovare dei punti di contatto, ma nel perimetro del rispetto degli impegni presi perché non si può nuocere alla credibilità del Paese». Qualcun altro nel Pd si esprime con minore diplomazia: «È vergognoso che i 5 Stelle tengano il loro congresso sulla crisi internazionale più importante degli ultimi trent' anni».

 

E l'ex capogruppo pd al Senato Andrea Marcucci mette in dubbio l'opportunità di creare una coalizione con un partner non molto affidabile: «Io credo che europeismo e atlantismo siano limiti invalicabili per un'alleanza, sono valori che non possono essere ondivaghi così come vorrebbe Conte. Lo stesso ragionamento vale per il governo Draghi. Il M5S non può essere un giorno a favore e un giorno contro». Tra i dem c'è anche chi pensa che sia Di Maio a volere scientemente la rottura con Conte. Letta invita i suoi a «non fare nessuna ingerenza nel dibattito del M5S»: «Noi che siamo degli esperti di divisioni dobbiamo rispettare il loro travaglio». Non sembra avere gli stessi scrupoli Maurizio Gasparri: «Assistiamo a un dibattito sulle poltrone di un movimento agonizzante». O Maurizio Lupi: «Il populismo di Conte è pericoloso». Eppure a questo punto chi conosce Letta sostiene che se l'ex premier continua su questa linea non è affatto scontato che il Pd si allei con il M5S alle prossime politiche...

MARIO DRAGHI IN CONFERENZA STAMPA A KIEVZELENSKY - DRAGHI - SCHOLZ - MACRONenrico letta e giuseppe conte 1

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)