berlusconi salvini di maio

E IO, TRA DI VOI - BERLUSCONI TEME UN ACCORDO SEGRETO TRA SALVINI E DI MAIO - SA CHE LA LEGA NON VEDE L’ORA DI SCARICARLO PER FARE UN GOVERNO CON IL M5S - A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI SALTEREBBE A BORDO, COSÌ PURE QUALCHE DECINA DI DEPUTATI E SENATORI BERLUSCONIANI DESIDEROSI DI NON PERDERE I RISPETTIVI COLLEGI CHE DIPENDONO DAI VOTI LEGHISTI…

Ugo Magri per “la Stampa”

 

murale salvini di maio

Berlusconi si fida di Salvini e non crede che farà mai accordi con Di Maio tagliando via Forza Italia. O meglio: il Cav se ne fida «per ora», fino a prova contraria, in quanto sarebbe ben grave se l' altro lo pugnalasse alla schiena. Anzi, per essere ancora più precisi: Silvio di Matteo non si fida per niente, in cuor suo sa già che l' alleato leghista è pronto a scaricarlo, addirittura non vede l' ora di liberarsi della palla al piede berlusconiana e il veto grillino è arrivato a proposito. Dopodiché l' ex premier è deciso a reagire con tutta l' energia necessaria: «Io mai con i Cinquestelle, piuttosto all' opposizione», va ripetendo.

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

 

Tuttavia c' è sempre la possibilità che qualcuno lo chiami, come accadde una decina di giorni fa, per minacciarlo o per fargli credere che le sue aziende sarebbero in pericolo, e dunque in quel caso Berlusconi potrebbe ripensarci, magari all' ultimo momento, dopo aver mandato allo sbaraglio la truppa, nel nome della realpolitik. Per farla breve ieri sera, dopo il veto posto da Di Maio e la risposta in chiaroscuro di Salvini, tra i gerarchi berlusconiani nessuno, ma proprio nessuno, se la sentiva di garantire sul conto del leader. Tiene il punto? Per adesso sì, lo tiene. Ma lo terrà anche in futuro? Boh, vai a sapere.

 

L'ETERNO PENDOLO

DI MAIO SALVINI

L' unica certezza è che l' uomo oscilla, e nelle sue continue evoluzioni ieri ha toccato l'apice dello sdegno contro Di Maio. «Ah sì, non mi vuole come interlocutore? Non sa quello che si perde. Peggio per lui perché d'ora in avanti sarò io a non voler trattare con i Cinquestelle e se ne accorgeranno cosa significa avermi contro».

 

Il gruppo dirigente lo sostiene compatto nell' intima certezza che, se il veto grillino venisse subìto senza colpo ferire, in quel preciso momento Forza Italia cesserebbe di esistere e le sue ceneri sarebbero sparse al vento. Non stupisca dunque che la reazione più immediata sia venuta dalle donne, in primo luogo da Anna Maria Bernini e da Mariastella Gelmini, appena elevate al rango di capigruppo, nonché da Mara Carfagna, neo vice-presidente della Camera: nessuna di loro vuole perdere la scommessa sul futuro.

 

BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

Altri esponenti azzurri, come Osvaldo Napoli, si sono tuffati nella mischia e lo stesso governatore della Liguria Giovanni Toti, spesso accusato di tifare per l' intesa con la Lega, sparge prudenza: «Senza Forza Italia sarebbe difficile fare un governo, e comunque significherebbe che il centrodestra diviso regala la guida del governo al M5S, arrivato secondo».

 

La nota serale di Salvini non tranquillizza Berlusconi, semmai il contrario: «Sì al dialogo coi Cinquestelle ma no ai veti», dice il leader della Lega. Dichiarazione leggibile pure al contrario: «No ai veti però sì al dialogo». Chissà se Salvini accetterebbe di sedersi a un tavolo con Di Maio, qualora i grillini gli vietassero di portare con sé Berlusconi. Il timore diffuso dentro Forza Italia è che Salvini si accomoderebbe lo stesso.

berlusconi salvini meloni

 

E magari alla fine delle trattative programmatiche direbbe al Cav: «Nel governo, purtroppo, per voi non c' è posto». A quel punto i Fratelli d' Italia salterebbero a bordo, così pure qualche decina di deputati e senatori berlusconiani desiderosi di non perdere i rispettivi collegi che dipendono dai voti leghisti. «Ce n' è una quantità già pronti a tradire», assicura il tam-tam dei bene informati. Col risultato che Berlusconi si troverebbe a scegliere tra la padella e la brace: sostenere il governo senza contare nulla, o in alternativa opporsi con il rischio di finire nel mirino per il solito conflitto di interessi (precisa minaccia di Di Maio).

 

GIORGIA MELONI MARA CARFAGNA

Oggi ne discuterà con i fedelissimi a pranzo, insieme decideranno che cosa raccontare domattina al capo dello Stato. L' ultima da Palazzo Grazioli è che Antonio Tajani, destinato al ruolo di vice-Silvio, non farà parte della delegazione al Quirinale. Ufficialmente perché presiede il Parlamento Ue, ma si sussurra che Salvini avrebbe visto male la sua presenza, dunque Berlusconi abbia preferito soprassedere. Per litigare, si sarà tempo.

 

 

Tajani

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…