mark rutte giuseppe conte

L’ITALIA PUO’ ESSERE OSTAGGIO DI AUSTRIA, OLANDA E DANIMARCA? L’APPROVAZIONE DEL RECOVERY FUND RISCHIA DI SLITTARE PERCHÉ I “PAESI FRUGALI”, PRIMA DI DARE IL VIA LIBERA, DANNO BATTAGLIA SUL PROSSIMO BILANCIO PLURIENNALE UE (2021-2027): TEMONO DI PERDERE GLI SCONTI DI CUI GODONO SULLA LORO QUOTA CONTRIBUTIVA DEL BILANCIO - INOLTRE POLONIA E UNGHERIA NON VOGLIONO VINCOLARE L’EROGAZIONE DEI FONDI AL RISPETTO DELLO STATO DI DIRITTO - ITALIA E SPAGNA RISCHIANO DI PAGARE UN CONTO SALATISSIMO

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

CONTE E RUTTE

C'è un problema a Bruxelles che rischia seriamente di far slittare l'approvazione formale del Recovery Fund. E quindi di ritardare l'arrivo delle risorse. L'Europarlamento e il Consiglio sono impegnati in un braccio di ferro sul prossimo bilancio pluriennale Ue (2021-2027) che al momento sembra senza via d'uscita. E finché non c'è un accordo su questo dossier, sette Paesi hanno fatto sapere che non daranno il via libera formale al Recovery. Impedendo di conseguenza la ratifica nei parlamenti nazionali, indispensabile per iniziare l'emissione di bond comunitari con cui finanziare il maxi-piano da 750 miliardi.

 

conte rutte merkel ursula

Da un lato ci sono Polonia e Ungheria che non vogliono vincolare l'erogazione dei fondi al rispetto dello Stato di diritto, come invece chiedono gli eurodeputati. Dall'altro ci sono i quattro Frugali (Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia), sostenuti dalla Finlandia, che tirano il freno perché temono di dover sborsare più soldi e rischiano di veder cancellati i "rebates", gli sconti di cui godono sulla loro quota contributiva del bilancio. L'Italia, al pari della Spagna e gli altri principali beneficiari del piano, rischia di pagare seriamente il prezzo dello scontro.

conte rutte merkel michel

 

La prima tranche di aiuti, a oggi prevista per il secondo trimestre del 2021, finirebbe per slittare nella seconda metà del prossimo anno. Ieri mattina l'ambasciatore tedesco, che guida il semestre di presidenza e dunque rappresenta il Consiglio al tavolo delle trattative con gli eurodeputati, ha lanciato l'allarme: «Sono estremamente preoccupato perché i negoziati stanno procedendo troppo lentamente. Senza un accordo rapido sul bilancio, rischiamo di ritardare l'adozione del Recovery».

 

conte rutte

Una fonte diplomatica fissa una scadenza chiara: «Per partire a gennaio con il "Next Generation Eu" dobbiamo chiudere l'accordo sul bilancio entro metà ottobre. Altrimenti lo slittamento sarà inevitabile». Il Parlamento rispedisce al mittente le critiche. «La richiesta del Consiglio è irrispettosa e poco seria - attacca il capo-negoziatore Johan Van Overtveldt -. Sono loro a non voler ascoltare le nostre richieste. E la decisione di congelare il Recovery Fund è una loro scelta politica, non possono incolpare noi».

 

Ma ieri i sette governi sono stati chiari: «Fino a quando non chiudiamo l'accordo sul bilancio e sul meccanismo per lo Stato di diritto, non daremo il via libera necessario per poter iniziare le ratifiche nazionali». Processo che in alcuni Stati potrebbe richiedere diversi mesi: il governo olandese, alla vigilia delle elezioni politiche di marzo, ha tutto l'interesse a dilatare i tempi. Ci sono due diversi nodi che bloccano le trattative sul bilancio Ue. Il primo è prettamente economico: gli eurodeputati vogliono aumentarne il volume totale per dare più soldi ad alcuni programmi tra cui Erasmus e Horizon (ricerca). L'accordo raggiunto a luglio dal Consiglio europeo aveva fissato a 1.074,3 euro la dimensione del budget settennale.

conte rutte

 

Secondo fonti diplomatiche, la richiesta dell'Europarlamento è di incrementare tali voci di spesa con ulteriori 113 miliardi di euro, il 10% in più. Per i governi non se ne parla proprio, soprattutto per i Frugali, che inoltre temono lo sgambetto degli europarlamentari e la cancellazione degli sconti. L'altra questione è invece legata al contenzioso sul meccanismo in grado di bloccare l'erogazione dei fondi Ue ai Paesi che non rispettano lo Stato di diritto. L'intesa raggiunta a luglio dal Consiglio europeo è stata molto vaga e aveva permesso a tutti di cantare vittoria.

conte rutte

 

Ora però va tradotta in termini legislativi e tutti i stanno venendo al pettine. L'Europarlamento vuole un sistema più rigido che dia maggiori poteri alla Commissione per decidere lo stop ai fondi. Polonia e Ungheria chiedono invece che a decidere siano i governi all'unanimità, in modo da supportarsi a vicenda. La prossima settimana la presidenza tedesca avanzerà una proposta di compromesso. Ma l'intesa è ancora lontana. Come i fondi del Recovery.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...