tajani renzi la russa meloni antonio matteo giorgia ignazio

DAGOREPORT! L'IPOTESI RENZIANA DI ABBASSARE LA SOGLIA DI SBARRAMENTO PER LE EUROPEE, DAL 4% AL 3, HA SCOMBUSSOLATO IL CIRCO BARNUM DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DA TAJANI, UCCELLATO COME UN TORDO DA MATTEONZO (INSIEME SI RAGGIUNGE IL 12%!). FINCHÉ ARCORE L’HA SBATTUTO AL MURO: RENZI TI INGHIOTTE COME UN CIOCCOLATINO E SI PRENDE IL PARTITO - LA PIPPA DEL 3% E' STATA PORTATA ALL’ATTENZIONE DELLA MELONI DA IGNAZIO LA RUSSA. DIETRO UN VELO DI BLA-BLA (COSÌ IL PD VEDREBBE RAFFORZATA LA CONCORRENZA A SINISTRA), DAVANTI ALLA PER NULLA CONVINTA SORA GIORGIA, ALLA FINE IL PRESIDENTE DEL SENATO HA SCODELLATO LA RAGIONE PER CUI UN AIUTINO AL SENATORE SEMPLICE DI RIGNANO, PROVINCIA DI RIAD, CI POTEVA STARE: SENZA I VOTI DI ITALIA VIVA, FRATELLI D’ITALIA NON SAREBBE MAI RIUSCITA AD OTTENERE LA SECONDA CARICA DELLO STATO. GIORGIA, RICORDIAMOCI DEGLI AMICI!

matteo renzi con la moglie agnese alla mostra del cinema di venezia 1

DAGOREPORT

L'ipotesi di sopravvivenza renziana di abbassare la soglia di sbarramento per le Europee, dal 4% al 3, ha scombussolato il circo Barnum che ha piantato con i suoi clown le sue tende a Palazzo Chigi. A partire da quell’ameba di Antonio Tajani, che sa bene di finire in mezzo a una strada se Forza Italia alle europee non riconferma il già misero 8% incassato alle Politiche del 2022.

tajani renzi buonanno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IGNAZIO LA RUSSA MATTEO RENZI

Intortato ben bene da uno più disperato di lui, Matteonzo Renzi (insieme Forza Italia e il Centro si raggiunge il 12%), l’erede (per mancanza di carisma) di Berlusconi ci era cascato come un tordo. Finché una tosta telefonata da Arcore l’ha sbattuto come uno straccio al muro: mai un’alleanza con Renzi, un secondo dopo ti inghiotte come un cioccolatino e si prende il partito.

 

Ma il multiforme politico toscano non è un tipo da mollare: ha aperto il cassetto e ha trovato una bella cambiale da riscuotere. Così l'ipotesi del 3% è stata portata all’attenzione della Ducetta da Ignazio La Russa.

giorgia meloni e ignazio la russa

 

Dietro un velo di bla-bla (così il Pd vedrebbe rafforzata la concorrenza a sinistra), davanti all'espressione per nulla convinta della Sora Giorgia, alla fine il presidente del Senato ha scodellato la ragione per cui un aiutino al senatore semplice di Rignano, provincia di Riad, ci poteva pure stare: senza i voti di Italia Viva (Forza Italia by Ronzulli non lo votò), Fratelli d’Italia non sarebbe mai riuscita ad ottenere la seconda carica dello Stato. Giorgia, ricordiamoci degli amici!

 

LICIA RONZULLI ANTONIO TAJANI

A chiudere una volta per tutte ‘sta pippa del 3% ci ha pensato un altro Matteo. “La modifica della legge elettorale”, ha scritto in una nota il partito di Salvini, “non è una priorità, ma soprattutto è giusto che gli italiani scelgano i propri rappresentanti senza che ci siano aiutini. Chi ha i voti, ottiene il seggio. Peraltro, in teoria sarebbe più ragionevole alzare la soglia: consentirebbe di limitare la frammentazione politica che rende il Paese più debole”.

salvini renzi verdinigiorgia meloni antonio tajani alla camera dei deputati

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO