jens stoltenberg

L’UNITÀ PER LA PROROGA DI STOLTENBERG È IL SINTOMO DELLE DIVISIONI DELLA NATO – IL TERZO RINNOVO (PER UN ANNO) DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’ALLEANZA ATLANTICA È IL RIFLESSO DELL’INCAPACITÀ DEGLI STATI MEMBRI DI TROVARE UN SUCCESSORE DEGNO, IN UN MOMENTO CRUCIALE PER VIA DELLA GUERRA IN UCRAINA – I FRANCESI STORCONO IL NASO: “DECISIONE PER DIFETTO E DI MERO RINVIO”

jens stoltenberg a kiev

Estratto dell’articolo di Beda Romano per “il Sole 24 Ore”

 

Dopo un lungo tira-e-molla, i Paesi membri dell’Alleanza atlantica hanno finalmente deciso di chiedere all’attuale segretario generale, Jens Stoltenberg, di rimanere un altro anno alla guida dell’organizzazione militare.

 

L’incapacità degli alleati a trovare un successore all’ex premier norvegese non lascia indifferenti, in un momento in cui la situazione internazionale è particolarmente incerta, complice la guerra russa in Ucraina.

 

jens stoltenberg

«Sono onorato della decisione degli alleati della Nato di estendere il mio mandato di segretario generale – ha detto Jens Stoltenberg, 64 anni, in un comunicato –. Il legame transatlantico tra Europa e Nord America ha garantito la nostra libertà e sicurezza per quasi 75 anni e, in un mondo più pericoloso, la nostra grande alleanza è più importante che mai».

 

La decisione è giunta a qualche giorno dal vertice annuale dell’organizzazione militare a Vilnius. L’ex premier norvegese fu nominato alla guida della Nato nel 2014. Da allora il suo mandato è stato rinnovato nel 2017 e nel 2019. L’anno scorso gli alleati avevano chiesto […] di rimanere un altro anno, complice l’invasione russa dell’Ucraina. Ieri è giunta la decisione di una ulteriore proroga fino al 1° ottobre 2024.

 

JENS STOLTENBERG - EMMANUEL MACRON

Nelle scorse settimane erano corse voci su potenziali successori tra cui la premier danese Mette Frederiksen e il ministro della difesa inglese Ben Wallace. Secondo un diplomatico europeo, gli Stati Uniti non sono rimasti convinti dai candidati alternativi.

 

L’ex ambasciatore francese a Washington, Gérard Aury, commentava ieri che la scelta degli alleati riflette «le divisioni tra i Paesi membri». Ha parlato di «una decisione per difetto» e di «mero rinvio». La ricerca di un nuovo segretario generale è coincisa con la guerra a Kiev, ma anche con un rafforzamento europeo in campo militare.

 

jens stoltenberg volodymyr zelensky

[…] Nella sua riunione della settimana prossima, la Nato dovrà decidere come comportarsi nei confronti dell’Ucraina che preme per poter entrare velocemente nell’organizzazione militare. A titolo di compromesso, i Paesi membri potrebbero offrirle una qualche forma di percorso di avvicinamento. La Francia, che in passato era molto contraria, ha assunto un atteggiamento più flessibile […]

METTE FREDERIKSENBEN WALLACE Mette Frederiksen tra i caccia danesijens stoltenberg volodymyr zelensky 3JENS STOLTENBERG E LLOYD AUSTIN - VERTICE DI RAMSTEIN CON I MINISTRI DELLA DIFESA NATO JENS STOLTENBERG jens stoltenberg giorgia meloni 12 joe biden e olaf scholz con stoltenberg, von der leyen e trudeau JENS STOLTENBERG SANNA MARIN Charles Michel Jens Stoltenberg Ursula von der LeyenVIKTOR ORBAN JENS STOLTENBERG jens stoltenberg jens stoltenberg Jens Stoltenberg OLAF SCHOLZ

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…