maurizio landini papa francesco

LANDINI, DI LOTTA E DI PAPATO – IL SEGRETARIO DELLA CGIL, ACCOMPAGNATO DA 5MILA ISCRITTI, SI INGINOCCHIA DAVANTI A PAPA FRANCESCO DURANTE L'UDIENZA GENERALE IN VATICANO – IL PONTEFICE DENUNCIA “LE MORTI SUL LAVORO” E INVITA “A FAR RUMORE PER DAR VOCE A CHI È SENZA”. POI BERGOGLIO RIFILA UNA STILETTATA AL SINDACALISTA: “INVITO A ESSERE SENTINELLE DEL MONDO DEL LAVORO, GENERANDO ALLEANZE E NON CONTRAPPOSIZIONI STERILI...”

Sandro Iacometti per “Libero quotidiano”

 

maurizio landini papa francesco

Per carità, i punti di contatto ci sono e non si discutono. Basta lavoro povero e non dignitoso. Basta stragi per cui ogni giorno tre persone che vanno a lavorare non rientrano a casa. Basta discriminazioni tra uomini e donne, precariato, sfruttamento, caporalato e "schiavitù dei braccianti".

 

Sono questi i temi snocciolati ieri da Maurizio Landini, che per l'occasione si è portato 5mila supporter al seguito, nell'udienza con Papa Francesco. Temi su cui il Pontefice non si è mostrato insensibile, anzi. «I morti sul lavoro sono una sconfitta per la società», ha detto Bergoglio, aggiungendo anche che non ci sono «lavoratori liberi senza sindacato». Il Santo Padre ha anche esortato la sigla rossa «a fare rumore per dare voce a chi non ha voce». Ai giovani, ai precari, a chi non ha un lavoro e anche a chi lo ha ma è insoddisfatto della propria «professione, del clima che si respira negli ambienti lavorativi, delle forme contrattuali, e preferisce rassegnare le dimissioni».

maurizio landini papa francesco 2

 

Parole a cui il capo della Cgil ha aggiunto i suoi soliti sermoncini, spiegando che il lavoro, «inteso come realizzazione e dignità della persona, è stato svalorizzato dall'attuale modello economico e sociale tanto che si è poveri anche lavorando». Senza contare la «troppa» precarietà e la disoccupazione che cresce. che cresce per giovani e donne, in particolare nel Mezzogiorno.

 

DIRITTI E DIGNITÀ

Così, ha proseguito nel suo ragionamento, si calpestano i diritti e la dignità di intere generazioni e la precarietà diventa un eterno presente. Per questo il leader della Cgil ha rilanciato la necessità di «rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico», in cui «a tutte le forme di lavoro sia garantito un lavoro dignitoso, una giusta retribuzione, la libertà di espressione, la sicurezza e il riposo, le pari opportunità tra uomo e donna, l'informazione e la partecipazione alle scelte dell'impresa».

maurizio landini papa francesco 3

 

Di qui, in premessa, l'obiettivo di voler essere «un sindacato di strada» per affermare i diritti della persona nei luoghi di lavoro e nel territorio.

 

Landini rivolgendosi al Papa evidenzia la «grande consonanza sui problemi, sulle preoccupazioni» che travagliano il mondo e rimarca «la volontà comune di essere costruttori di pace e mettere fine» alla guerra in Ucraina.

 

Fin qui, insomma, tutto bene. Il Papa ha anche apprezzato lo striscione consegnato dagli iscritti nell'Aula Paolo VI, con la scritta «lavoro, pace, fraternità» sui colori della pace e sotto una rappresentazione del mondo del lavoro con le bandiere rosse. E finito il comizietto di Landini il Pontefice ha voluto anche sottolineare la sua simpatia per il sindacalista rosso duro e puro, chiosando, tra gli applausi: «Bravo quel ragazzo»

maurizio landini papa francesco 1

 

Ad un certo punto, però, il Santo Padre ha voluto, come spesso fa, riportare tutti coi piedi per terra, abbandonando per un attimo le belle parole, i buoni sentimenti e un po' di retorica sul lavoro giusto e dignitoso per andare dritto al sodo, senza troppi giri di parole. «Cari amici», ha detto, «vi invito ad essere sentinelle del mondo del lavoro, generando alleanze e non contrapposizioni sterili».

 

IL MONITO

maurizio landini 1

 Le parole usate sono proprio queste: contrapposizioni sterili. Ora, si potrebbe anche sorvolare su una frase in mezzo a tante altre. Ma tutto sembra tranne che il Pontefice l'abbia voluta buttare lì, così, tanto per fare mucchio. Di fronte ha il capo del sindacato del no, quello più muscolare, che si rifiuta di firmare i contratti anche quando i lavoratori lo fanno, che non accetta compromessi, che scatena guerre preventive, che getta benzina sul fuoco invece di imbracciare l'estintore.

 

Il capo di quel sindacato che non perde occasione per minacciare scioperi, siano essi aziendali, territoriali o generali, e che proprio in questi giorni ha deciso, insieme alla Uil, di mettersi di traverso con un governo appena nato che in quasi due mesi di vita lo ha già invitato a sedersi al tavolo della consultazione politica più di quanto abbiano fatto in interi anni altri esecutivi "amici".

 

maurizio landini 3

Ebbene, il Papa, che sicuramente ha lo spirito sempre rivolto verso l'alto, ma che ha gli occhi ben piantati per terra guarda Maurizio Landini e se ne esce così, invitandolo ad evitare «contrapposizioni sterili» e ad «educare alla pace anche nei luoghi di lavoro, spesso segnati da conflitti». Il messaggio non sembra tanto velato, né uscito per sbaglio. Il segretario della Cgil sarà pure un bravo ragazzo, ma la prossima volta che decide di gettarsi a capofitto in un'altra delle sue tante guerre forse dovrebbe prima ripensare alle parole del Santo Padre.

LANDINI CONTEgiorgia meloni maurizio landini maurizio landini manifestazione cgil LANDINI CONTE 6landini conte

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”