fontana conte

LA LOMBARDIA DIVENTA ZONA ROSSA? L’IPOTESI ESTREMA DI ATTILIO FONTANA È DI CHIUDERE TUTTA LA REGIONE - IL GOVERNATORE HA RIUNITO I CAPIGRUPPO DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE DESCRIVENDO UNA SITUAZIONE GRAVE - LA DECISIONE SPETTA AL GOVERNO: MA CONTE AVRÀ IL CORAGGIO DI ASSUMERSI QUESTA RESPONSABILITÀ? - SI VA VERSO LA QUARANTENA PER COMUNI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO, SOTTO OSSERVAZIONE LA ZONA DI CREMONA

Zita Dazzi e Andrea Montanari per www.repubblica.it

 

FONTANA E CONTE

Estendere la zona rossa di contenimento del coronavirus ad altre zone della regione. Non più, quindi, solo ai dieci comuni lodigiani in quarantena dal 23 febbraio, ma ad almeno altre due province dove il numero dei contagi preoccupa. Che la situazione in Lombardia non fosse migliorata e che si stesse arrivando ad un allargamento della "zona rossa" lo si è capito dal numero dei nuovi contagiati e dei morti annunciati dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Ma più fonti autorevoli e incrociate sentite da Repubblica attribuiscono al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana "toni molto drammatici".

 

GALLERA E ATTILIO FONTANA

Convocando nel pomeriggio di ieri i capigruppo di maggioranza e di opposizione nel suo ufficio, e descrivendo la situazione come "molto grave", Fontana si è detto disposto a chiedere al governo anche misure drastiche come la "chiusura" di tutto il territorio per un mese. Per non rischiare, davanti a una pandemia, di dover prendere più avanti la decisione e di "chiudere per sei mesi". La decisione spetta al governo, c'è chi dice che quella di Fontana sia "un'iperbole", intanto l'ipotesi è in campo.

 

Coronavirus in Lombardia, gli aggiornamenti

Ogni giorno più contagiati, più ricoverati, più decessi. Per fortuna aumentano anche i guariti dal coronavirus, ma la Lombardia, dove tutto è partito, rimane la regione dove l'epidemia galoppa. E che altre "zone rosse" siano alle porte è chiaro. Si parla di Cremona, ma soprattutto dei comuni della bergamasca dove ci sono i nuovi focolai e dove da giorni i numeri registrano un tasso di crescita esponenziale.

codogno – panico coronavirus 1

 

Sono 623 i cittadini contagiati in provincia di Bergamo, in particolare nella Val Seriana, (86 solo ieri, inferiori solo ai casi di Lodi e pari a circa un quarto di quelli riscontrati in Lombardia). Off limits sono considerate Nembro e Alzano Lombardo, ma la zona rossa potrebbe riguardare tutta la Val Seriana. Ma l'assessore al Welfare Gallera si è affannato a smentire che al momento siano allo studio misure di chiusura per le grandi aree urbane, Milano in particolare. Anche se l'escalation riguarda tutte le province.

 

FONTANA E CONTE

E' di ieri la notiza che prefetta e questore di Bergamo e prefetto di Brescia sono risultati positivi ai tamponi. In attesa di sapere se nei Comuni bergamaschi della media Val Seriana sarà istituita una zona rossa per limitare il contagio del Coronavirus, ad Alzano Lombardo si stanno organizzando anche i negozi. Sulla pagina Facebook del Comune è stata pubblicata una lista dei punti vendita di generi alimentari che effettuano o si sono resi disponibili a portare la spesa a domicilio.

 

Coronavirus, le notizie sui contagi in Lombardia

codogno – panico coronavirus 2

La metropoli è deserta, in gran parte rassegnata a non uscire da casa. Nel fine settimana dovrebbe scadere la prima quarantena imposta a dieci Comuni della "bassa" lodigiana: c'è chi vorrebbe riaprire le fabbriche, ma revocare la "trincea" sembra impossibile. E quello che dice il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori "In questa situazione io rispetto le decisioni, obbedisco e non faccio polemiche. Attendo le decisioni del Governo" - è un po' l'idea generale di ogni primo cittadino.

Nessuno ignora che a imporre ulteriori restrizioni in Lombardia è la legge dei numeri. A ieri sera i casi erano 2.612 (su 13.556 tamponi effettuati), anche se ormai vengono sottoposti al test solo i pazienti sintomatici. Negli ospedali regionali, i malati ricoverati sono 1.931, 453 in più rispetto a giovedì. A questi, si devono poi aggiungere i 309 pazienti ricoverati in terapia intensiva.

 

CONTROLLI DI POLIZIA A CODOGNO

Coronavirus in Lombardia, la situazione degli ospedali

Il sistema sanitario per ora regge, ma si è deciso ieri di cambiare drasticamente la strategia. Tutti gli ospedali si devono occupare dei malati di coronavirus, restando alcuni poli dedicati alle emergenze non rinviabili, dai parti alla cardiologia, fino all'oncologia. Anche i privati stanno collaborando con la sanità pubblica. Il dato della Rianimazione è cruciale: se una settimana i posti occupati erano 104, oggi sono triplicati. In aumento anche i decessi: 135 in Lombardia, 37 in più sempre nell'arco di sole 24 ore. "Stiamo aspettando le riflessioni che sta facendo il governo - osserva Gallera - speriamo che siano abbastanza celeri". Si attende infatti solo la firma del premier Conte sul nuovo decreto, probabilmente oggi, per capire quanta parte della Lombardia andrà in quarantena. La vita in queste zone dovrà svolgersi secondo le norme dal decreto ministeriale del 1 marzo scorso: divieto di accesso e allontanamento dal territorio, sospensione di manifestazioni ed eventi di carattere culturale sportivo o religioso, chiusura degli uffici pubblici e dei negozi, salvo quelli essenziali.

 

lombardia ospedalilombardia ospedali

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…