di maio mangia dimaiomagna

LA PACCHIA È FINITA – NEGLI ANNI AL MINISTERO DEGLI ESTERI DI MAIO S'È MAGNATO DI TUTTO: LA CARBONARA A CAMPO DE' FIORI CON IL SUO OMOLOGO FRANCESE LE DRIAN E PASTI GOURMET ALLA FARNESINA - SECONDO "LABPARLAMENTO" SONO FINITE IN NOTA SPESE CENE CON AZZOLINA (200 EURO PIÙ IVA) E CATALFO, UNA ''COLAZIONE DI LAVORO'' (QUALE?) CON D'ALEMA DA 300 EURO E UN MENÙ DA 800 EURO ASSIEME A TRE IMPRENDITORI INTERNAZIONALI

Brunella Bolloli per "Libero quotidiano"

 

di maio in versione ciccione

Dalla scatoletta di tonno sembra passato un secolo. Quei grillini che dovevano fare la rivoluzione e aprire il Parlamento per dare un calcione alla casta mangiona siedono oggi nei posti di comando, al vertice dei ministeri (anche se la situazione è molto in divenire), vedono gente, sentono cose, incontrano persone.

 

Pranzano e cenano. Spesso a carico dei contribuenti. Luigi Di Maio, ad esempio, titolare degli Affari Esteri, è giovane e magrolino eppure per "lavoro" deve intrattenersi a tavola con colleghi italiani ed esteri.

 

luigi di maio al ristorante

Da buon campano Gigino ama la pizza, ma da quando vive a Roma ha allargato gli orizzonti culinari alle specialità locali, infatti quando ha ricevuto il suo omologo francese, Jaean-Yves Le Drian, l'ha portato a Campo de' Fiori da "Luciano, cucina italiana" ricevendolo così: «Benvenuto, questo ristorante è il re mondiale della carbonara». Impossibile accusarlo di avere rischiato l'incidente diplomatico.

 

300 euro Iva esclusa

Nei mesi scorsi, però, con l'incubo del Covid e i ristoranti chiusi per volere del governo, il titolare degli Esteri ha approfittato quasi sempre di un servizio catering, naturalmente a spese del ministero.

 

pecorino e salsiccia sarda per di maio

Pranzi e cene di alto livello si sono tenuti nell'appartamento di rappresentanza della Farnesina e non sono stati soltanto con esponenti stranieri a cui fare saggiare le prelibatezze nostrane, ma anche con ministri del fu esecutivo giallorosso.

 

Il sito LabParlamento ha infatti scoperto almeno sei colazioni gran gourmet degne di nota. Il 27 maggio alle 20.30 Di Maio ha cenato con la titolare dell'Istruzione Lucia Azzolina, sua compagna di partito. Forse avranno parlato di banchi a rotelle e rientro in classe degli alunni, di esami di maturità o di vaccinazione per i professori, fatto sta che deve essere stato un lauto pasto visto che la cifra finale protocollata dagli addetti del ministero si aggira sui 200 euro più Iva.

 

luigi di maio lucia azzolina

Ancora prima Luigi aveva ospitato al ministero la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, pure lei grillina, "madre" del reddito di cittadinanza, e anche in questo caso la somma spesa è più o meno simile a quella sborsata per conversare a tavola con la Azzolina.

 

Il 4 novembre il commensale, udite udite, è stato Massimo D'Alema, ex ministro degli Esteri nonché fine intenditore di vini, proprio uno di quei politici su cui il Movimento degli inizi non è mai stato tenero, ma che invece di recente è stato molto apprezzato da Grillo e compagni proprio perché funzionale ai Cinquestelle per entrare nel gruppo S&D al Parlamento europeo.

 

DI MAIO MANGIA

Nelle carte si parla di una "colazione di lavoro" offerta alle 13.30 nel Palazzo a due passi dal lungotevere e infatti, da ciò che risulta a LabParlamento, il prezzo massimo «stimato per la procedura» è salito a 300 euro Iva esclusa.

 

Dal ministero minimizzano: con Baffino c'è stato «solo un caffè», fanno sapere, ma deve essere stato particolarmente ricco se il funzionario incaricato ha autorizzato una spesa pari a 300 euro (senza calcolare l'Iva).

 

luigi di maio massimo d alema

Una quarta volta l'ex reggente Cinquestelle ha invitato tre imprenditori internazionali e per il menu non ha badato a spese: 800 euro più Iva. Il 6 ottobre ha mangiato con un ospite top secret (il nome non è stato comunicato) e una sesta volta, più di recente, il conto ha superato il centinaio di euro: stavolta l'ospite era il ministro della Salute Roberto Speranza. Forse i due dovevano parlare di vaccini e pandemia e già che c'erano si sono fatti servire da camerieri in divisa.

 

Così fan tutti

Sì perché ogni pranzo (o cena) di "lavoro" comprende antipasto, primo, secondo di carne o di pesce, dessert, vino di qualità e personale di servizio. Per carità, tutto lecito e tutto in linea con il passato e i governi precedenti.

 

luigi di maio mangia una mozzarella

Come sempre accade, infatti, l'amministrazione copre le spese di rappresentanza non solo del ministro ma di tutte le alte cariche del ministero e ciò si verifica in ogni altro dicastero e sede istituzionale.

 

«Gli incontri di natura politica sono invece a carico personale del ministro. È la norma. Troviamo francamente sorprendente è surreale l'attenzione mediatica sulla vicenda», tagliano corto dalla Farnesina. Peccato che mentre i ministri gustano piatti stellari, gli italiani sono sempre più ridotti alla fame, anche a causa della pandemia e del lavoro che non c'è.

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI