salvini di maio berlusconi

GRILLO ORDINA: ''MAI CON LO PSICONANO'' – DI MAIO NON ABBOCCA AL TRAPPOLONE DEL CAV E SE LA PRENDE CON SALVINI: "BERLUSCONI LO TIENE PER LE PALLE" – IL M5S PIUTTOSTO DI INGOIARE IL ROSPO ROMANI AL SENATO SI BUTTEREBBE SU ZANDA DEL PD – IL POST SIBILLINO DI BEPPE: “IL TANGO SI BALLA IN DUE. POCHE REGOLE SEMPLICI DETTANO I LIMITI DELL’IMPROVVISAZIONE: UNO GUIDA, L’ALTRO SEGUE…”

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

1 - DALLA PAGINA FACEBOOK DI BEPPE GRILLO

Roma, 23 Marzo 2018. Il tango si balla in due.  È basato sull'improvvisazione, caratterizzato da eleganza e signoria.  Se non lo si balla bene si risulta sgraziati e fuori luogo. Il passo base del tango è il passo verso di sé e la posizione di ballo è un abbraccio frontale, anche se alcune pratiche contemporanee prediligono l'abbraccio da dietro. Pericoloso. Un osservatore attento potrà scorgere nel duetto, un rincorrersi, per poi negarsi. Poche regole semplici dettano i limiti dell'improvvisazione: uno guida, l'altro segue. Sorridere sempre.

 

2 - GRILLO RASSICURA LA BASE "MAI CON LO PSICONANO" IL PIANO B È SOSTENERE ZANDA

DI MAIO SALVINI

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

Luigi Di Maio ci crede fino alla fine: «Vedrete... Salvini proverà a convincere Berlusconi a cambiare nome, altrimenti romperà con lui». Ci crede, nonostante le smorfie di scetticismo comincino sin dal primo pomeriggio a scavare i volti dei suoi colleghi che girano la Camera in cerca di risposte allo stesso interrogativo: perché la Lega dovrebbe rompere con Berlusconi ora?

 

berlusconi salvini meloni

E infatti, dopo le nove di sera, quando escono dal summit dei capigruppo di tutti i partiti, convocato negli uffici del M5S alla Camera, i grillini appaiono delusi. Giulia Grillo e Danilo Toninelli incontrano Di Maio per aggiornarlo. Il leader reagisce: «Ci sentiamo presi in giro. Così Salvini appare ostaggio di Berlusconi che lo tiene per le palle».

 

Per Di Maio la richiesta di Berlusconi di incontrarlo per un faccia a faccia «è solo un pretesto, un giochino». Nessuno vedrà l'ex Cavaliere, giura Toninelli: «Il leader del centrodestra è Salvini. Berlusconi per noi conta quanto Raffaele Fitto, pure meno». L'ultima speranza di Di Maio è che Salvini sfondi le resistenze del leader forzista.

 

giovanni toti paolo romani

Altrimenti i 5 Stelle sono pronti a tentare un piano B: «Proporre al Pd di votare Luigi Zanda in Senato». In cambio, chiederanno i voti per Roberto Fico alla Camera. Un piano che nonostante la conferma del M5S, è stato stranamente smentito in serata dopo una telefonata tra Di Maio e Salvini.

 

L'insistenza su Paolo Romani, secondo i 5 Stelle, serve solo a costringerli a trattare. Hanno la certezza, ribadita dalla Lega, che i veri candidati al Senato del centrodestra siano Maria Elisabetta Casellati, ex Csm, e Anna Maria Bernini. Entrambe di Forza Italia. Ma la mossa del Caimano costringe comunque il grillino e il leghista a mettere alla prova la tenuta del loro patto, siglato in vista del governo, e manda in crisi il M5S.

 

luigi zanda

L'ex Cavaliere vuole partecipare al tavolo imbandito delle trattative. Non solo. Vuole che a quel tavolo sieda di fronte a lui Di Maio. Una fotografia che cambierebbe la storia del M5S. Una fotografia impossibile: «Vi immaginate noi e Berlusconi che ci stringiamo la mano? Sarebbe un suicidio politico», spiega Matteo Mantero, senatore grillino convinto, a ragione, di interpretare un pensiero diffuso nel Movimento. Una convinzione cementata dai messaggi che Beppe Grillo ha fatto arrivare a Roma ad alcuni senatori: «Ragazzi, mai con Berlusconi, mai con lo psiconano».

 

Oggi il comico caricherà di politica la tappa romana del suo spettacolo, al Teatro Flaiano, in concomitanza con il voto delle camere che, salvo sorprese, produrrà una fumata bianca. Il ragionamento di Grillo, riportato dai parlamentari, è semplice: «Ho detto ovunque, nei comizi, che Renzi aveva resuscitato la mummia con il patto del Nazareno, e ora, belìn, vogliamo fare la stessa cosa noi?».

 

ROBERTO FICO

«Nessuno ha mai detto che Luigi avrebbe incontrato Berlusconi» spiegano dallo staff. Lui in persona forse no. Ma per tutta la mattinata il capo politico riflette sull' opportunità di mandare comunque i capigruppo. Qualcuno gli consiglia di farlo, in nome della nuova veste del M5S, più istituzionale e dialogante, che sin dalla sera del voto si era impegnata a discutere con tutti. E tutti vorrebbe dire tutti: anche Berlusconi. Un compromesso troppo difficile da ingoiare. Fico, candidato alla presidenza della Camera, è furibondo.

elisabetta casellati

 

Ancora non ha digerito l'ipotesi di un' alleanza di governo con la Lega e già rischia di essere coinvolto nell' abbraccio mortale di Berlusconi. Inoltre, teme di essere impallinato dalla tattica del leader forzista. Teme cioè che dopo il risultato del Senato, che sarà noto al quarto scrutinio, il centrodestra non garantirà i voti necessari per la sua elezione alla Camera.

 

Le rassicurazioni di Di Maio arrivano in un colloquio tra i due. Non è detto, però, che alla fine sarà Fico il primo nome che farà il M5S. Per evitare di bruciarlo potrebbero tirarlo fuori alle votazioni successive. La strategia verrà affinata durante un' assemblea congiunta tra senatori e deputati prevista per questa mattina, prima dell' apertura delle aule. Bisognerà vedere anche cosa farà il Pd, e se davvero Salvini non mollerà Berlusconi. «Convincilo tu - gli dice al telefono -. Noi Romani non lo votiamo e si può scordare che io mi siederò a un tavolo con lui».

 

 

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