MAL DI PANSA – MA QUALI DIMISSIONI! GRILLI SCRIVE UNA LENZUOLATA AL “SOLE” PER SCARICARE L’EX SPOSA SPENDACCIONA LISA LOWENSTEIN E L’AMICO DI FINMECCANICA – “NON HO MAI CHIESTO FAVORI PER ME O PER LA MIA EX MOGLIE, NON C’ENTRO NULLA CON LE SUE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI E I SUOI DEBITI. SULLE DICHIARAZIONI DI NAGEL E CEREDA, NON HO NULLA DA AGGIUNGERE’’…

1- PANSA RESTA IN SILENZIO NESSUNA IPOTESI DIMISSIONI
Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"

La parola dimissioni è tornata a rimbombare nel palazzo di vetro di Finmeccanica. Ma solo per qualche ora. Il neo amministratore delegato, Alessandro Pansa, ieri non ha fatto commenti ufficiali alle rivelazioni, nelle carte dell'indagine che ha portato all'arresto di Giuseppe Orsi, di una sua richiesta ai vertici di Mediobanca nel 2007-2008 per ottenere aiuto «per risanare i debiti per circa 400.000-500.000 euro» dell'allora moglie di Vittorio Grilli, Lisa Lowenstein. Richiesta rigettata dall'a.d. Alberto Nagel e dal vicedirettore generale Maurizio Cereda.

Un'analisi del Sole 24 Ore mostra che i rapporti d'affari tra Finmeccanica e Mediobanca sono molto stretti. Sono arrivati al culmine nel 2008, quando la holding della difesa ha fatto l'impegnativo acquisto dell'americana Drs, per 5,2 miliardi di dollari (3,4 miliardi in euro) compresi i debiti, con il sostegno finanziario di Mediobanca.

All'epoca Grilli era direttore generale del Tesoro, oggi è ministro dell'Economia. Grilli è lo sponsor dell'ascesa di Pansa, il 13 febbraio lo ha fatto nominare a.d. di Finmeccanica; il 4 maggio 2011 lo aveva fatto promuovere direttore generale.

Pansa ha rinfoderato l'ipotesi delle dimissioni che aveva fatto balenare in una conversazione telefonica con il giornalista del Fatto quotidiano, Marco Lillo, pubblicata ieri. «Se voi scrivete questa cosa, dovrò trarne le conseguenze», ha detto Pansa al Fatto. Nel senso che si dimette? «E secondo lei che cosa dovrei fare?».

Salvo poi precisare: «Non ho un ricordo preciso di un evento di questo genere. Se anche lo avessi fatto, si è trattato solamente di una cortesia, a titolo personale. (...) E questa cosa non ha dato adito a nulla». Alcuni dirigenti e consiglieri di Finmeccanica definiscono queste risposte «un'ingenuità», ma non ritengono che alterino la fiducia nel nuovo amministratore delegato. Dopodomani c'è una riunione del cda, non discuterà di dismissioni.

Una ricostruzione fatta dal Sole 24 Ore mostra un intenso rapporto con Mediobanca, tra le banche d'affari preferite della holding della difesa, insieme a Goldman Sachs. Nel 2000 l'Iri ha venduto più del 45% di Finmeccanica, incassando 5,5 miliardi di euro. Mediobanca guidava il gruppo di tre banche coordinatrici del collocamento e ne ricavò ricche commissioni. L'anno successivo Pansa venne assunto in Finmeccanica come direttore finanziario(Cfo).

Fin dal 2000 Mediobanca ha detenuto una quota dell'1% circa in Finmeccanica che ha periodicamente consentito alla banca di far eleggere da tre a quattro consiglieri. Nomine in realtà concordate con Finmeccanica e con il governo (su indicazione di Claudio Scajola Mediobanca ha candidato il giurista Piergiorgio Alberti). Solo in anni recenti Mediobanca è uscita dal capitale di Finmeccanica, nelle nomine del 2011 non c'è la sua firma nella lista di minoranza.

Nel marzo 2006 Mediobanca ha guidato con Goldman Sachs il collocamento in Borsa di Ansaldo Sts, che ha fruttato a Finmeccanica circa 400 milioni. Da allora Cereda è nel cda di Sts, della quale è presidente Pansa.

Nel 2008 l'affondo americano su Drs: Mediobanca è tra le banche che hanno organizzato il prestito ponte da 3,2 miliardi di euro per Drs (insieme a Goldman, Intesa e Unicredit) ed è stata il global coordinator con Goldman dell'aumento di capitale da 1,2 miliardi di Finmeccanica. Nel 2011 Mediobanca ha avuto l'incarico per il riassetto del settore trasporti del gruppo.


2- LETTERA DI VITTORIO GRILLI AL "SOLE 24 ORE"
Caro Direttore, sono costretto, di nuovo, ad intervenire sulla fantomatica vicenda di presunte consulenze che sarebbero state elargite alla mia ex moglie, sig.ra Lisa Lowenstein, dalla quale sono separato dal 2008 ed ufficialmente divorziato con sentenza del Tribunale di Milano, n. 1500/2013.

Tale intervento segue, al solo fine di ribadire e confermare, quanto da me già chiarito con una lettera a Lei indirizzata, e pubblicata sul suo giornale il 3 Ottobre 2012, con articolo avente titolo «Perché sono solo false insinuazioni».

1) Non ho mai chiesto favori per me o per la mia ex moglie Lisa Lowenstein, dalla quale sono separato da 5 anni e, allo stato, legalmente divorziato. Le autonome iniziative economiche della mia ex moglie non solo non sono state da me condivise, ma le stesse sono state causa, non ultime, della mia separazione risalente, come premesso all'anno 2008.

2) Tale circostanza, pur non volendo considerare le smentite pervenute dai soggetti coinvolti, è stata confermata dall'audit interno di Finmeccanica, commissionato in data 5 Settembre 2012, dall'allora Presidente ed Amministratore Delegato della stessa, ingegnere Giuseppe Orsi, al fine di «evidenziare ed analizzare» l'affidamento di incarichi professionali da parte delle società del Gruppo alla signora Lowenstein, nel periodo 1° Gennaio 2005 - 30 Giugno 2012.

Le verifiche effettuate hanno dato esito negativo, così come evincibile dall'estratto delle risultanze delle stesse che recita come segue «Dalle verifiche svolte è emerso che nel periodo oggetto di analisi nessuna società del Gruppo Finmeccanica ha intrattenuto rapporti commerciali né con la signora Lisa Caryl Lowenstein, né con le tre Società menzionate: Made in Museum srl, MIM Merchandising srl e Style Muffin LLC». A tali fatti non ho nulla da aggiungere.


3) Apprendo dalla stampa odierna che negli interrogatori resi agli Organi Inquirenti l'11 Ottobre 2012, i Dottori Alberto Nagel e Maurizio Cereda di Mediobanca, avrebbero riferito che il dott. Alessandro Pansa, all'epoca Condirettore Generale di Finmeccanica, per il quale ho stima professionale e da anni amicizia personale, avrebbe chiesto - tra il 2007 ed il 2008 -, se fosse stato possibile ristrutturare il debito contratto dalla signora Lowenstein o da società a lei riconducibili. Richiesta alla quale gli stessi avrebbero poi dato risposta negativa. Anche a tale circostanza, irrilevante e già chiara nelle modalità in cui si è svolta, non ho nulla da aggiungere.


4) Infine, per quanto utile possa essere ai fini della chiarezza che impropriamente mi viene richiesta di fare, posso solo ribadire di non aver mai chiesto alcun aiuto, in favore della mia ex moglie, signora Lisa Lowenstein, per sanare la situazione debitoria di quest'ultima, relativa alla sua autonoma attività imprenditoriale.
Cordialmente, Vittorio Grilli

 

 

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