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CHE GIRAMENTO DI MELONI! LA LEADER DI FRATELLI D’ITALIA GELA BERLUSCONI SU BERTOLESSO E SI DICE PRONTA A CORRERE COL PANCIONE PER IL CAMPIDOGLIO -LUNEDI' L'ANNUNCIO UFFICIALE DELLA SUA DISCESA IN CAMPO? (LAPIDE PER SILVIO: OGGI BASTA UNA MELONI PER SFANCULARE IL BANANA)
Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”
«Presidente, purtroppo non riesco più a tenere i miei sulla candidatura di Guido Bertolaso. Di conseguenza, per rimanere insieme nella coalizione di Roma, ho bisogno che ci sia dentro non solo Matteo Salvini. Ma anche Francesco Storace». Dall’altra parte della cornetta, mentre Giorgia Meloni riversa su Forza Italia l’ennesima secchiata di acqua gelida di un fine inverno maledetto, c’è un Silvio Berlusconi senza parole.
Sono le sei di venerdì pomeriggio. L’ora esatta in cui, nonostante agli appuntamenti coi gazebo del centrodestra non manchi che mezza giornata, la candidatura dell’ex numero uno della Protezione civile sembra sul punto di tramontare.
Lasciando spazio, a sorpresa, proprio a una discesa in campo della Meloni. Da Arcore, insomma, l’ex Cavaliere — che non vorrebbe mollare «l’amico Guido per nessun motivo» — assiste inerme all’ennesimo colpo di scena. Anche perché, poche ore prima, parlando dalla Sicilia, Matteo Salvini aveva ribadito che «Bertolaso non è il mio candidato».
Meloni chiede un rinvio in extremis delle «gazebarie»
La leader di Fratelli d’Italia, non appena aggancia la voce dell’ex premier, prova a prenderla larga. «Presidente, non tengo più i miei. Se vado separata da Salvini e da Storace, per Fratelli d’Italia è il tracollo.
Ho bisogno che lei tenga tutti insieme, altrimenti le nostre strade si separano». Non solo. Meloni chiede un rinvio in extremis delle «gazebarie», tema di fronte al quale Berlusconi perde la pazienza: «Cara Giorgia, siete stati voi a chiedermi di anticiparle di una settimana e io l’ho fatto. Per mandare tutto a monte, francamente, mi sembra tardi...».
L’annuncio potrebbe arrivare lunedì
SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE
È a quel punto della telefonata che si rimaterializza, questa volta in maniera concreta, l’evergreen degli ultimi anni della destra capitolina. E cioè la candidatura a sindaco di Roma della Meloni.
È lei stessa a dirlo, esplicitamente, a Berlusconi. «Se lei non ce la fa a tenere tutti insieme, io non posso sostenere Bertolaso. E, anche se in questo momento non è la priorità della mia vita (la leader di FdI è incinta, ndr), sarei costretta a correre per il Campidoglio...». L’annuncio potrebbe arrivare lunedì mattina nel corso di una conferenza stampa.
BERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNY
Azzurri capitolini: «Noi rimaniamo con Bertolaso
Quando chiude la telefonata, l’ex premier ha di fronte a sé lo scenario più oscuro. E cioè la «fine» del centrodestra italiano, almeno per come lo si è conosciuto negli ultimi ventidue anni.
Perché, e questo ad Arcore ce l’hanno ben presente, separarsi a Roma — tra l’altro in un momento di massima crisi del Pd — vorrebbe dire aprire le pratiche per il divorzio ovunque. Gli azzurri capitolini la prendono male. «Noi rimaniamo con Bertolaso. I gazebo sono già pronti», spiega Antonio Tajani poco prima dell’ora di cena.
La presenza di Berlusconi ai banchetti, data per certa, torna a rischio finché la notte non avrà portato consiglio. Solo un bagno di folla potrebbe salvare la candidatura dell’ex numero uno della Protezione Civile, che in mattinata — in tv ad Agorà — aveva chiarito che «se vince il no o se vanno in meno di 10 mila romani ai gazebo, abbandono la corsa». Fuori dal recinto berlusconiano, i vecchi delfini – come Raffaele Fitto – chiedono a gran voce «primarie vere». Ma è vecchia la storia delle stalle da chiudere. E dei buoi già fuggiti.