francesco merlo giorgia meloni

"GIORGIA MELONI DOVREBBE AVERE PIÙ PUDORE DEGLI ALTRI NELL'ABUSARE DELLA PAROLA "PATRIOTA"" - FRANCESCO MERLO: "LEI ESORDÌ GIOVANISSIMA NELLA SEZIONE MISSINA DI COLLE OPPIO, FU POI SEGRETARIA DI AZIONE GIOVANI E ANCORA OGGI VIBRA D'AMORE E ORGOGLIO PER I MISSINI DEGLI ANNI SETTANTA CHE LEI RACCONTA SEMPRE E SOLO COME VITTIME. GIORGIA MELONI NON HA NULLA A CHE FARE IL TERRORISMO NERO, MA HA NEL MSI DI ALMIRANTE I SUOI MODELLI DI PATRIOTI…"

francesco merlo

Lettera a “la Repubblica”

 

Caro Merlo, nel cimitero del mio paese, sulla tomba di un giovanissimo partigiano c'è scritto "Patriota". Io, per merito anche di questa tomba, ho sempre associato all'aggettivo patriota i valori più nobili: coraggio, dignità, orgoglio E non ho mai sentito, mio padre e i suoi amici, partiti partigiani giovanissimi, attribuirsi questo aggettivo. Lo hanno sempre riservato, credo per pudore, ai loro amici caduti durante la lotta di Resistenza ai nazi-fascisti.

 

Ora le chiedo: perché, sentendo dire a Giorgia Meloni che vuole un patriota a capo dello Stato, ho avvertito i sentimenti più avversi verso questo aggettivo e provato un discreto senso di nausea? Claudio De Stefano - Pinzano al Tagliamento (Pordenone)

 

giorgia meloni atreju

Risposta di Francesco Merlo

Non mi piace chi grida al lupo al lupo, ma Giorgia Meloni, pur legittimata come gli altri politici italiani, dovrebbe avere più pudore degli altri nell'abusare della parola "patriota", che, come lei dice, caro De Stefano, è nell'accezione popolare un sinonimo di eroe.

 

Meloni, che giustamente si offende quando dicono che è fascista, esordì giovanissima nella sezione missina di Colle Oppio, fu poi segretaria di Azione Giovani e ancora oggi vibra d'amore e orgoglio per i missini degli anni Settanta che lei racconta sempre e solo come vittime.

 

giorgia meloni

È vero che ce ne furono anche tra quei giovani ed è giusto rendere onore, come fece Walter Veltroni da sindaco di Roma, alla memoria dei fratelli Mattei bruciati vivi da un commando di vigliacchi terroristi di Potere Operaio. Ma non sono un'invenzione della propaganda di sinistra i "picchiatori neri" che organizzavano spedizioni punitive e agguati: le famose immagini del 16 marzo del 1968 con Almirante che li guida all'università di Roma sono su YouTube.

 

Qualcuno poi saltò in aria sistemando bombe: c'è stato un orribile terrorismo nero che ha molto ucciso e solo chi ha dimenticato gli Anni 70 può distinguere il manganello dal doppiopetto. Ecco: patriota fu certamente il giudice Vittorio Occorsio, che il 10 luglio 1976, fu assassinato da Pier Luigi Concutelli di Ordine Nuovo.

 

ALMIRANTE

Giorgia Meloni non ha nulla a che fare con quel terrorismo, ma ha nel Msi di Almirante i suoi modelli di patrioti: «siamo ancora oggi i custodi di un patrimonio valoriale che è stata la nostra giovinezza». Giudicato "revisionista" dalla destra più estrema, è vero che l'anziano Almirante abiurò l'antisemitismo, ma sempre esibì con fierezza il proprio passato, e ancora si emozionava al ricordo delle telefonate che, giovane addetto stampa a Salò, gli aveva fatto il Duce.

 

Il 6 settembre del 1987, otto mesi prima di morire, chiuse la festa del suo partito con questa profezia: «Siamo fascisti, siamo il fascismo in movimento, il fascismo non è il nostro passato ma il nostro futuro». Modelli più attuali di patrioti per Giorgia Meloni sono Orbán, gli spagnoli di Vox Lei dice: «nausea». Io: «inquietudine».

GIORGIO ALMIRANTE E DONNA ASSUNTA

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”