1. ARRIVANO LE MOTIVAZIONI DELL’ASSOLUZIONE DEL BANANA: “NON CI SONO PROVE CHE SAPESSE DELLA MINORE ETÀ DI RUBY. NÉ HA MINACCIATO LA POLIZIA PER FARLA LIBERARE” 2. LA SENTENZA È UNA VITTORIA PROCESSUALE SU TUTTA LA LINEA PER COPPI E GHEDINI 3. PER LA CORTE D’APPELLO, “LA GIOVANE NON AVEVA ALCUN INTERESSE A CONFESSARE LA SUA MINORE ETÀ”. E SE ANCHE SILVIO NE FOSSE STATO A CONOSCENZA, “NON BASTEREBBE A PROVARE IL DOLO DELL’IMPUTATO”, ASSOLTO DALL’ACCUSA DI PROSTITUZIONE MINORILE 4. I GIUDICI NON SI CONCENTRANO SULLE SCOPATE, COME AVEVANO FATTO I PM: “SENZA DILUNGARCI SULLE INTERCETTAZIONI, SI CONVIENE CHE AD ARCORE SI ESERCITASSE ATTIVITÀ PROSTITUTIVA, E CHE KARIMA EL MAHROUG SI È FERMATA A DORMIRE DUE NOTTI” 5. NEANCHE LA CHIAMATA IN QUESTURA PER RILASCIARLA È REATO: “DEVE ESCLUDERSI CHE LA COSTRIZIONE MEDIANTE MINACCIA FOSSE L’UNICO MODO PER OTTENERNE L’AFFIDAMENTO”
1.RUBY:'NON CI SONO PROVE BERLUSCONI SAPESSE MINORE ETÀ'
(ANSA) - "La conoscenza della minore età" di Ruby "da parte di Silvio Berlusconi" è "circostanza non assistita da adeguato supporto probatorio". Lo scrive la Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui a luglio ha assolto l'ex premier dalle accuse di concussione e prostituzione minorile.
Secondo il collegio della Corte d'Appello di Milano, presieduto da Enrico Tranfa, il Tribunale di Milano nel condannare Berlusconi a 7 anni di carcere anche per il reato di prostituzione minorile (oltre alla concussione) "perviene alla dimostrazione del dolo dell'imputato attraverso una doppia presunzione: che Emilio Fede fosse consapevole della minore età di Ruby nel momento in cui la rivide ad Arcore", dopo il primo incontro al concorso di bellezza in Sicilia, e "che Fede ne abbia informato Berlusconi".
Tra l'altro, secondo la Corte d'Appello, la giovane "non aveva alcun interesse a confessare la sua minore età" e poi dalla "consapevolezza della minore età (...) in capo a Emilio Fede non può comunque trarsi la prova certa di analoga consapevolezza in Berlusconi". Secondo la Corte, infatti, la "'logica che presiede il corso delle vicende umane' non è regola di esperienza idonea a reggere la conclusione cui perviene il Tribunale".
Tra l'altro, secondo i giudici, la consapevolezza da parte dell'ex premier che Ruby fosse minorenne "quand'anche fosse ritenuta pienamente dimostrata" non sarebbe "sufficiente a dare prova certa del dolo dell'imputato", assolto dall'accusa di prostituzione minorile con la formula "perché il fatto non costituisce reato".
2.RUBY: GIUDICI, DA BERLUSCONI NIENTE MINACCE A POLIZIA
(ANSA) - "Deve escludersi che (...) la costrizione mediante minaccia fosse l'unico strumento per riuscire ad ottenere l'affidamento di Karima El Marough a Nicole Minetti". E' un passaggio delle motivazioni con cui la Corte d'Appello di Milano lo scorso luglio ha assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby.
3.RUBY: 'PROVATA PROSTITUZIONE AD ARCORE'
(ANSA) - E' stata "acquisita prova certa dell'esercizio di attività prostitutiva ad Arcore in occasione delle serate in cui partecipò Karima El Mahroug" che si "fermò a dormire almeno due volte" a Villa San Martino. Lo scrive la Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui ha assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby.
MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA
FRANCO COPPI E NICCOLO GHEDINI
"Senza qui dilungarsi oltre sui riscontri che le intercettazioni, gli esiti delle perquisizioni e i successivi accertamenti di pg hanno fornito - scrive la Corte d'Appello nelle motivazioni - anche in ordine ad altri dettagli narrati da Karima El Mahroug, a proposito delle ingenti somme di denaro in contante e dei gioielli consegnati da Berlusconi alle ragazze partecipanti alle serate, dell'assenza di controlli sugli invitati ad Arcore, delle spese che l'imputato si accollava per la conduzione degli immobili occupati da molte frequentatrici delle serate, deve in conclusione convenirsi con il Tribunale sul fatto che sia stata acquisita prova certa dell'esercizio di attività prostituitva ad Arcore".
E anche nelle serate in cui "partecipò" Ruby, "otto serate in tutto" nelle quali "la giovane marocchina si fermò a dormire almeno due volte presso la residenza del Presidente del Consiglio".