1- EZIO MAURO REPLICA CON UN COLPO AI DENTI AL TREMONTI RINCULANTE (“IO SPIATO E PEDINATO? UNA FORZATURA GIORNALISTICA”): “REPUBBLICA” CONFERMA QUANTO RIPORTATO NEL COLLOQUIO CON TREMONTI, E SOTTOLINEA CHE È STATO ANZI LO STESSO MINISTRO AD INSISTERE AFFINCHÈ QUELLE FRASI, CHE NON SONO STATE SINORA SMENTITE, FOSSERO PUBBLICATE SUL GIORNALE” (CHI è IL PINOCCHIO, IL MINISTRO O GIANNINI?) 2- SE IL TRIBUNALE DEL RIESAME DOVESSE CONFERMARE L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, ALLORA LA DENUNCIA DEL MINISTRO TREMONTI AI PM NAPOLETANI SARÀ APPROFONDITA 3- BERLUSCONI DIXIT: “CRISI O NON CRISI SE TREMONTI SI DIMETTESSE SAREBBE MEGLIO”

1- RISPOSTA DI "REPUBBLICA" ALLA SMENTITA DEL MINISTRO TREMONTI
"Repubblica"
conferma quanto riportato nel colloquio con Tremonti, e sottolinea che è stato anzi lo stesso ministro ad insistere affinchè quelle frasi, che non sono state sinora smentite, fossero pubblicate sul giornale.

Massimo GianniniMASSIMO GIANNINI

2- BERLUSCONI: "CRISI O NON CRISI SE TREMONTI SI DIMETTESSE SAREBBE MEGLIO"
Adalberto Signore per "il Giornale"

....Non sarà un caso se mercoledì, ringraziando prima Gianni Letta e poi Raffaele Fitto du­rante la riunione del Cipe che ha da­to il via libera al Piano Sud il pre­mier s'è lasciato sfuggire un «gra­zie al ministro per gli Affari regiona­li soprattutto per la sua pazienza».

Pazienza, l'hanno interpretata tut­ti i presenti, nel trattare con Tre­monti. Con il quale l'ultima incompren­sione è di tre giorni fa, quando rileg­gendo il discorso da fare alle Came­re il titolare dell'Economia ha pre­teso venisse cassato un passaggio in cui il premier invitava il settore bancario «a una assunzione di re­sponsabilità ». Non c'è stato verso. Non stupisce, dunque, la voce rac­colta da più parti che vuole Berlu­sconi sempre più insofferente, tan­to da aver detto che crisi o non crisi se il ministro si dimettesse sarebbe meglio.

Ed ecco perché ieri c'era qualche importante dirigente del Pdl pronto a sparare pubblicamen­te sul titolare dell'Economia. Tutto rientrato dopo il tonfo dei mercati che - almeno per le prossime ore ­hanno decretato l'ennesima tre­gua tra Palazzo Chigi e via XX Set­tembre. D'altra parte,riflette il pre­mier, dopo le ultime vicende Tre­mo­nti è comunque molto ridimen­sionato e non fa più il bello e cattivo tempo. Argomento su cui ironizza con un pizzico di perfidia lo stesso ministro che si autodefinisce - ov­viamente non credendoci affatto ­«il commissariato». 

GIULIO TREMONTI

3- LA PROCURA DI ROMA POTREBBE ARCHIVIARE IL FASCICOLO MA SE L'APPELLO DOVESSE RICONOSCERE L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE ALLORA LA SPARATA DI GIULIETTO SARÀ
Guido Ruotolo per "la Stampa"

TREMONTI

Indietro tutta. Un equivoco. Colpa del giornalista. Mai detto di essere «spiato, controllato e pedinato». Venerdì sera. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, porta con sé un regalo, il suo libro «Lo Stato criminogeno». Trenta minuti dal procuratore di Roma, Giovanni Ferrara, e alla fine, per farsi perdonare, per chiedere (e ottenere) di non infierire su quella sua affermazione improvvida, consegna al procuratore il volume.

TREMONTI E MILANESE

La Procura di Roma si accinge così ad archiviare il fascicolo....

 

Per capire cosa succederà, dobbiamo aspettare. Ormai è questione di ore. Se i pm Woodcock e Curcio passeranno indenni nelle Forche Caudine del Riesame (oggi o al massimo domani dovrebbe conoscersi il destino del detenuto Alfonso Papa) e l'Appello dovesse confermare l'associazione a delinquere, allora la denuncia del ministro Tremonti ai pm napoletani sarà approfondita.

SILVIO BERLUSCONI GIULIO TREMONTI

Marcello Fasolino l'imprenditore, che la settimana scorsa confermò le «dazioni» (in tutto 10.000 euro) versate ad Alfonso Papa, ieri ha diffuso un comunicato per dire che erano prestiti (senza specificare se poi sono stati restituiti). Colpi di scena a ripetizione, nelle inchieste napoletane. Anche oggi, quando Marco Milanese e la Digos di Napoli apriranno le due cassette di sicurezza napoletane del parlamentare Pdl. Cosa ci sarà dentro? Cianfrusaglie? Niente? O qualche documentazione interessante?

ALFONSO PAPA

Se il Riesame dovesse decidere contro la scarcerazione di Papa, detenuto nel carcere di Poggioreale, e anche se attenuasse la misura con gli arresti ai domiciliari, la Procura di Napoli potrebbe decidere di inviare, agli inizi di settembre, l'avviso di chiusura delle indagini. Insomma, si andrebbe a processo in pochi mesi.

In queste ore, l'Appello dovrebbe depositare le decisioni sul riconoscimento dell'associazione a delinquere, così come chiesto dall'accusa, contestando le decisioni del gip che quel reato ha depennato. Se fosse riconosciuta l'associazione - ma pare scontata la conferma dell'impostazione accusatoria del gip - non si porrebbero così le questioni di competenza territoriale sollevate in Cassazione dalla difesa di Papa.

John Henry Woodcock

Alla Procura generale del Palazzaccio si sono rivolti anche i legali del generale della Finanza, capo di Stato maggiore, Michele Adinolfi, contro cui la Procura di Napoli indaga per favoreggiamento e violazione del segreto. Anche per Adinolfi la competenza dovrebbe essere Roma, giacché il pranzo nella foresteria del'Adn-Kronos di Pippo Marra, dove Adinolfi avrebbe delegato Marra a informare Luigi Bisignani dell'indagine in corso contro di lui. Tremonti ieri ha detto di essere stato equivocato. Non ha detto di sentirsi pedinato, controllato, spiato. Non ha detto al presidente del Consiglio di smetterla di farlo controllare da servizi. Sono tutte falsità.

 

 

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