OGGI SANZIONI, DOMANI COGLIONI - LE MISURE CONTRO LA RUSSIA SARANNO UNA FREGATURA PER GLI EUROPEI (E PUTIN SI VENDICA CON IL MCDONALD’S)

 

1. GUERRA DI SANZIONI PUTIN ORA VUOL CHIUDERE IL COLOSSO MCDONALD'S

Fausto Biloslavo per “il Giornale

 

La «guerra» delle sanzioni per l'Ucraina continua, ma «attaccare» i russi è come scherzare con il fuoco. Per non parlare della bordata della Casa Bianca, che da oltreoceano accusa apertamente il presidente Vladimir Putin della tragedia del Boeing civile abbattuto nell'Ucraina orientale.

INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G

 

L'Unione europea ha messo nel mirino i vertici dei servizi segreti di Mosca. Da ieri la lista nera di Bruxelles si è allungata ad altri 15 personaggi, non solo russi, oltre a 18 entità sottoposte al bando dei visti e congelamento dei beni sul territorio comunitario. Fra i nomi di spicco, Mikhail Fradkov, direttore dei servizi di intelligence per l'estero e Aleksandr Bortnikov, capo del potente Fsb, erede del Kgb, i Servizi di sicurezza federali.

 

La Ue li accusa di coinvolgimento «nel definire la politica del governo russo di minaccia dell'indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina». Sotto tiro delle sanzioni è finito anche Sergei Beseda, il responsabile del dipartimento delle operazioni internazionali dell'Fsb. Pure quattro membri del Consiglio di sicurezza russo presieduto da Putin sono stati sanzionati.

DAVID CAMERON E VLADIMIR PUTIN AL G VENTI DAVID CAMERON E VLADIMIR PUTIN AL G VENTI

 

Bruxelles ha colpito anche Ramzan Kadirov, il padre-padrone filo russo della Cecenia per le sue «dichiarazioni in sostegno dell'annessione illegale della Crimea e dell'insurrezione armata in Ucraina». Il mese scorso aveva annunciato di essere pronto a inviare 74mila volontari ceceni a combattere al fianco dei separatisti filo russi.

 

Mikhail Degtyarev, deputato della Duma, è stato sanzionato per l'annuncio dell'inaugurazione «dell'ambasciata de facto» dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk a Mosca.

 

I russi sono inferociti, ma il ministero degli Esteri ha reagito con polemica ironia sulle sanzioni ai vertici dell'intelligence: «Decisioni del genere saranno accolte con entusiasmo dalla comunità terroristica globale». Mosca accusa l'Unione europea di essere stata «imbeccata da Washington» e di aver messo «a repentaglio la cooperazione in materia di sicurezza, compresa la lotta contro la proliferazione di armi di distruzione di massa, il terrorismo e il crimine organizzato».

 

angela merkel vladimir putinangela merkel vladimir putin

Nel braccio di ferro fra Usa e Russia è finita anche la catena Mc Donald's. Ufficialmente non è una rappresaglia, ma da giugno gli hamburger più famosi al mondo sono nel mirino russo. L'agenzia federale per la protezione dei consumatori, Rospotrebnazdor, ha avviato un'azione legale contro il simbolo del fast food americano per troppe calorie.

 

Nulla in confronto alle reazioni che il Cremlino sta già preparando e potrebbero scatenare un devastante effetto boomerang. Non solo: martedì prossimo dovrebbero venire annunciate a Bruxelles ulteriori sanzioni finanziare per colpire le banche russe. Un rapporto della Ue, però, ha fatto notare che il 47% dei bond degli istituti russi, che si aggirano sui 7,5 miliardi di euro, arrivano dal mercato finanziario comunitario.

 

PUTIN COPRE LA MERKEL AL PARTY G AL PALAZZO COSTANTINO DI SAN PIETROBURGO PUTIN COPRE LA MERKEL AL PARTY G AL PALAZZO COSTANTINO DI SAN PIETROBURGO

Assieme alle nuove sanzioni è arrivata la bordata dalla Casa Bianca sull'abbattimento del Boeing malese. Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato: «Sappiamo che il missile che ha abbattuto l'aereo è stato lanciato da un'area controllata dai ribelli. Vladimir Putin e i russi sono colpevoli di quella tragedia». Un'accusa pesante, ma per ora senza prove nonostante un satellite Usa fosse in orbita sull'area nel momento della catastrofe.

 

 

2. DOPO L’ABBATTIMENTO DELL’AEREO DELLA MALAYSIA AIRLINES, BRUXELLES PREPARA MISURE DURE

Maurizio Ricci per “la Repubblica

 

giorgio napolitano e vladimir putin giorgio napolitano e vladimir putin

La cacciata delle grandi banche russe dal ricco mercato dei capitali d’Europa, il blocco della vendita di armi, ma anche delle tecnologie più sofisticate, in particolare per l’industria petrolifera. Questa volta la Ue ha deciso di giocare pesante. L’abbattimento del jet della Malaysia Airlines ha travolto i rapporti di forza fra i 28 paesi dell’Unione, spingendo anche Germania e Olanda sulle posizioni intransigenti di Londra. Il risultato è un ventaglio di misure, preparate a Bruxelles, più dure anche di quelle varate finora dall’America di Obama. Nessuna di queste misure è ancora in vigore.

 

HOLLANDE PUTINHOLLANDE PUTIN

Dopo aver discusso per un giorno e mezzo, gli ambasciatori dei paesi Ue hanno affidato ai tecnici il compito di stenderne il testo, che i governi dovrebbero varare — forse anche con un sì via telefono — entro martedì. Bisognerà leggere con attenzione le clausole scritte in piccolo, per capire quali esenzioni e scappatoie aggiungeranno a quelle note fin d’ora: le prossime 72 ore saranno un mercanteggiamento vorticoso fra le varie capitali, riga per riga, perché il testo deve essere approvato dai 28 governi all’unanimità.

MCDONALDMCDONALD

 

Tuttavia, per una volta, il diavolo non si nasconde nel dettaglio. Il messaggio complessivo è chiaro: ogni paese europeo — dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Germania all’Italia — è disposto a pagare un prezzo per trasformare la Russia di Putin in una sorta di paria internazionale. Se il Cremlino vuole uscirne, deve fare quello che indica il premier olandese Mark Rutte: dimostrare che ha smesso di armare i secessionisti ucraini.

mcdonalds anti ad 2 by retrorocketartmcdonalds anti ad 2 by retrorocketart

 

La parte più corposa delle sanzioni in preparazione sono i ceppi per le banche russe a controllo statale (cioè tutte le più importanti). Finora, gli americani avevano messo nel mirino una di queste, la Veb, oltre alla Gazprombank. La Ue allarga il tiro alla Sberbank, la maggiore, Vtb e Banca dell’Agricoltura. Nessun europeo (cittadino o azienda) potrà comprare — neppure sul mercato secondario — azioni o obbligazioni emesse, d’ora in poi, da queste banche, sia pure a Singapore o a Hong Kong. I giganti russi non potranno neanche quotare nuove azioni e obbligazioni sui mercati europei, neanche per venderle a giapponesi o cinesi: una limitazione pesante per Sberbank e Vtb, che sono quotate alla Borsa di Londra.

 

GAZPROMBANK GAZPROMBANK

Il blocco non riguarda i titoli già esistenti e neanche i titoli emessi direttamente dallo Stato russo (gli europei hanno paura che Mosca smetta di comprare Btp italiani e Bonos spagnoli). Ma rappresenta uno strangolamento delle capacità di manovra della grande finanza russa (e degli oligarchi che rappresenta) che proprio in Europa si alimenta.

 

Fra il 2004 e il 2012, quelle banche hanno raccolto sui mercati europei oltre 16 miliardi di euro. Solo nel 2013, hanno ottenuto finanziamenti per 7,5 miliardi di euro. Con la City off limits, rischiano l’asfissia. Ma anche la City ne esce ammaccata: dagli affari con i russi di questi anni, la finanza britannica ha lucrato commissioni per oltre un miliardo di euro.

Aleksej Miller di gazprom Aleksej Miller di gazprom

 

Il secondo braccio delle sanzioni è il blocco delle forniture di armi. È un punto a cui sono sensibili soprattutto i francesi che, nel 2011, hanno firmato un contratto da 1,2 miliardi di euro per la fornitura di due navi portaelicotteri. Non è chiaro se il blocco si applica anche ai contratti già in essere. Probabilmente, Parigi consegnerà la prima nave (praticamente ultimata), mentre potrebbe saltare la seconda. Ma anche l’Italia ci rimette: la Fincantieri dovrebbe rinunciare al progetto di un piccolo sottomarino da fornire alla marina russa.

 

Poi c’è il pilastro dell’economia russa: l’energia. Gli esperti Ue sono stati attenti ad escludere completamente dalle sanzioni il metano Gazprom (vitale per troppi Paesi) e anche la produzione corrente di petrolio, limitando l’impatto delle misure ai progetti a lunga scadenza. Qui verrebbe vietata l’esportazione in Russia di tecnologie e macchinari sofisticati, indispensabili per lavorare sui pozzi nell’Artico o oceanici o con le nuove tecniche di trivellazione orizzontale.

 

LA BANCA RUSSA VTBLA BANCA RUSSA VTB

In quattrini, si tratta di vendite per 100-200 milioni di euro. Ma sono tecnologie cruciali per ampliare le riserve russe e raggiungere nuovi giacimenti. La cosa non riguarda solo i russi. Tutti i progetti di esplorazione delle grandi compagnie — da Bp a Shell, da Total a Eni — finirebbero per aria. Un blocco simile si applicherà a tecnologie a possibile impiego anche militare, in particolare nell’informatica e nell’elettronica. Sfumano esportazioni per 4 miliardi di dollari, soprattutto tedesche, ma anche italiane. Ma si congelano anche le prospettive di ammodernamento dell’economia russa.

 

Per la quale, comunque, le sanzioni rappresentano un colpo durissimo, fin da subito. Ieri, la Banca centrale ha dovuto alzare, per la terza volta quest’anno, i tassi di interesse, fino all’8 per cento, per prevenire una svalutazione del rublo e un’impennata dell’inflazione. Per le grandi banche di Stato si prepara, allora, una proibitiva traversata nel deserto. La banca centrale ha riserve per 400 miliardi di dollari, ma la sua liquidità è sempre più cara.

 

OBAMA PUTIN SPIONAGGIO MONDIALE OBAMA PUTIN SPIONAGGIO MONDIALE

Sberbank e affini non possono finanziarsi sul mercato internazionale, per il blocco americano ed europeo. E i capitali privati, esteri e no, collocati in Russia sono impegnati in una fuga sfrenata: 75 miliardi di dollari sono scappati nella prima metà del 2014, più che in tutto il 2013. Il risultato rischia di essere una selvaggia stretta al credito. Molti ritengono troppo ottimistica la previsione Fmi di una crescita russa, sia pure solo dello 0,2 per cento, quest’anno.

 

Come reagirà Putin? Tecnici e diplomatici europei sono stati attenti a disegnare sanzioni che non toccassero i titoli di Stato, il gas, la produzione corrente di petrolio, vitali per la Russia, ma assai importanti anche per l’Europa. Putin potrebbe decidere di far saltare il tavolo, applicando lui le sue sanzioni, magari sul gas. La scommessa dell’Europa è che un paese che deriva metà delle sue entrate da gas e petrolio non può permettersi di perdere il suo miglior cliente.

 

 

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