emanuela pozzolo andrea delmastro pistola

SPARALA ANCORA, POZZOLO! – PARLA IL DEPUTATO-PISTOLERO DI FDI, DOPO CHE LA PROCURA DI BIELLA HA CHIESTO IL SUO RINVIO A GIUDIZIO PER IL CASO DELLO SPARO ALLA FESTA DI CAPODANNO: “VEDO UN TEMPISMO MOLTO DISCUTIBILE. CONTESTO TOTALMENTE LA RICOSTRUZIONE DEI MAGISTRATI” – CONFERMA LA SUA VERSIONE: A SPARARE È STATO IL CAPOSCORTA DI DELMASTRO, PABLITO MORELLO. “AVETE AVUTO LA POSSIBILITÀ DI CONOSCERE IL CONTENUTO DEL MIO INTERROGATORIO” – “ERO E RESTO UN FRATELLO D’ITALIA. CON DELMASTRO L’AMICIZIA È ETERNA”

Estratto dell’articolo di Roberto Maggio per “La Stampa”

 

EMANUELE POZZOLO E ANDREA DELMASTRO

Lesioni personali colpose, omessa custodia di armi, accensioni ed esplosioni pericolose, porto illegale in luogo pubblico del revolver detenuto in «licenza da collezione», porto illegale di cartucce di tipo vietato. Sono le accuse rivolte a Emanuele Pozzolo dalla procura di Biella, che ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per il parlamentare sospeso da Fratelli d’Italia, coinvolto nello sparo di Capodanno nell’ex asilo di Rosazza durante la festa cui partecipavano anche il sottosegretario Andrea Delmastro e alcuni agenti della scorta. […]  «In FdI per me sono amici più che colleghi».

 

Per i pm di Biella è lei l’unico responsabile del pasticcio di Capodanno. È così?

«Faccio una premessa. Ancora una volta ho appreso tutto dai giornali e non dalla procura di Biella. Dico solo una cosa: vedo un tempismo molto discutibile e un modo di fare che si commenta da sé».

 

giovanni donzelli giorgia meloni emanuele pozzolo.

Le accuse sono pesanti.

«Sui capi d’imputazione, su tutti i capi, contesto totalmente la ricostruzione dei magistrati. E trovo particolare il fatto che ci sia una puntualità svizzera su questo genere di notizie. Ne prendo atto, e con grande serenità continuerò a dire sempre solo la verità su quello che è successo».

 

Ma se non è stato lei chi è stato a sparare?

«Su questo non occorre nemmeno rispondere. Ho già dato la mia risposta ai magistrati».

 

Morello, il caposcorta di Delmastro?

EMANUELE POZZOLO - GIUSTIZIA E FATTA? - VIGNETTA BY MACONDO

«Probabilmente avete avuto la possibilità di conoscere il contenuto del mio interrogatorio. Ne prendo atto, come di consueto su questa vicenda. Oramai sta diventando una specie di liturgia rispondere a questa domanda».

 

Il suo partito in un primo momento l’ha sospesa. Si è sentito emarginato?

«Nemmeno un po’. I rapporti con i colleghi alla Camera sono eccellenti. Lo sono sempre stati, anche dopo questa vicenda. Siamo una squadra di amici. Chi è di destra, prima di essere un politico, è una persona leale. La stupisce questa cosa?».

 

PABLITO MORELLO

Ha mai parlato con Giorgia Meloni della sua vicenda?

«In Parlamento ci siamo visti, ma non ci siamo incontrati a tu per tu. Anche perché lei è molto impegnata a livello istituzionale».

 

Sta continuando a svolgere la sua attività di rappresentanza internazionale in Parlamento?

«Certamente. Non ho annullato o rivisto nessuno dei miei impegni, sono pagato dai cittadini per svolgere un ruolo. Spero e credo di riuscire a svolgerlo per tutti gli elettori che hanno votato Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, nel modo più corretto e serio possibile. Continuo sereno, senza minimamente farmi provocare, rallentare o condizionare[…] »

 

[…]

 

Quindi continua a frequentare Roma e a partecipare alla vita del partito?

andrea delmastro emanuele pozzolo

«Sì, come sempre. Non vedo come l’accusa nei miei confronti, perché al momento si tratta di un’accusa, debba essere considerata diversamente da quelle che coinvolgono o hanno coinvolto altri politici per reati di diversa natura. Tra l’altro non so quanto poi alla lunga i cittadini possano appassionarsi. Anzi, la risposta mi pare chiara: le elezioni hanno dimostrato che casi montati ad arte hanno pochissimo seguito. FdI non ha perso mezzo punto. In Piemonte e nelle mie zone poi...».

 

A proposito, come sono i rapporti con Delmastro?

«L’amicizia per quanto mi riguarda è eterna. C’è stata una grande, gigantesca, confusione tra l’aspetto privato e quello politico».

 

UNA PALLOTTOLA SPUTTANATA - MEME BY EMILIANO CARLI

Ma lei è un parlamentare. La sua sfera privata per forza di cose è limitata.

«Questa è una sciocchezza, stile “Grande Fratello”. Ma che rilevanza politica ha quel che è accaduto? È come se fossi stato protagonista di un incidente stradale, ammesso che quell’eventuale incidente stradale fosse a me imputabile. Se qualcuno pensa di mettermi in difficoltà penso che abbia sbagliato persona. Chi mi conosce, salvo chi mi denigra, penso si sia fatto un’idea complessiva della strumentalizzazione gigantesca che è stata messa in atto con il deliberato intento di colpire me, il mio partito e altre personalità politiche».

PABLITO MORELLOandrea delmastro emanuele pozzolo

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…