1. LA PENSIONE PUO’ ATTENDERE! L’EX BANANA E DE BENEDETTI NON MOLLANO I LORO TRONI 2. MARINA ERA GIA’ PRONTA AD AGOSTO, IN DUPLEX CON TOTI, MA POI PAPI SILVIO HA DECISO DI CASSARE IL RINNOVAMENTO E FARE IL “PADRE DELLA PATRIA” INSIEME A RENZIE 3. CARLETTO SI E' TENUTO LA PRESIDENZA DEI GIORNALI, MA SENZA IL SUO PESO POLITICO LA BOMBA SORGENIA, ESPLOSA TRA LE MANI DEL FIGLIO RODOLFO, AVREBBE TRAVOLTO L’IMPERO DI FAMIGLIA. E LA MONDARDINI, PER RESTARE, HA OTTENUTO PIU’ POTERI IN CIR 4. QUANDO ESSERE IL PRIMOGENITO TI FA MARCIARE SPEDITO. VERSO IL PRE-PENSIONAMENTO

DAGOREPORT

Le colpe dei padri non ricadono sui figli. Ma le loro indecisioni sì. Specie quando ci sono di mezzo patrimoni a nove zeri e grumi di potere che pesano come pietre. Ne sanno qualcosa Rodolfo De Benedetti e Marina Berlusconi, alle prese da mesi con due anziani genitori che non sanno bene se, e come, lasciare il testimone.

Nelle sostanza, ovviamente, perché le apparenze a certi livelli sono sempre tutte a posto. E ci mancherebbe pure, con quel che costano manager, professionisti di fiducia e consigli di amministrazione.

La primogenita del Cavaliere ha 47 anni, presiede la Fininvest e la Mondadori e, insieme con Fedele Confalonieri e il fratello Pier Silvio, ha "consentito" al padre Silvio di fare politica negli ultimi vent'anni senza incorrere nei terribili rigori delle leggi antitrust italiane.

La scorsa settimana, in un'intervista cesellata con cura sul Corriere della Sera, per la prima volta Marina non ha escluso di entrare in politica e ha fatto intravedere, almeno a parole, di che cosa sarebbe capace. Ha smontato pezzo a pezzo Matteo Renzi, definito "il nuovo che arretra", e i suoi provvedimenti. Ha regolato i conti con i "traditori" di Papi, a cominciare da Alfano, e ha affrontato a muso duro Carlo De Benedetti, rinfacciandogli il disastro Sorgenia.

Il dado però non è tratto. Anzi. Sulla successione dinastica in Forza Italia, Marina rischia di pagare un prezzo elevato alle continue indecisioni del padre. Lei in realtà è pronta fin da agosto scorso, quando la condanna definitiva al processo Mediaset si è abbattuta su Silvio Berlusconi.

Lo spettro della decadenza da senatore e la paura di finire agli arresti, uniti alla convinzione di poter far cadere Letta-nipote in qualunque momento e costringere Re Giorgio a elezioni anticipate, aveva fatto disegnare ad Arcore questo scenario: Marina candidata premier alla guida delle armate di Forza Italia e Giovanni Toti come suo fido colonnello. Una coppia abbastanza giovane, ma soprattutto nuova di zecca, per tener testa all'effetto Renzi e non disperdere un solo voto (e un solo euro) del patrimonio di papà Silvio.

Poi le cose sono andate diversamente, come si sa. Renzie a Palazzo Chigi ci è arrivato con la scorciatoia della classica, violentissima, resa dei conti tutta interna al Pd. E Berlusconi ha perso il seggio a Palazzo Madama, ma ha ottenuto la cosiddetta "agibilità politica", in forza della quale, sostanzialmente, fa tutto quello che vuole. In più adesso è convinto di mettere a segno una nuova rimonta elettorale e che un giorno, fatte le riforme con Renzie, dovranno tutti chiamarlo "Padre della patria". Marina, insomma, è pronta ma deve ancora aspettare.

Anche Carlo De Benedetti, già sedicente "Tessera numero uno del Pd", in fondo si ritiene un padre della Patria. Nel finesettimana, complice l'aria vagamente alcolica della sua Dogliani, patria di Luigi Einaudi ma anche del Dolcetto, si è lanciato nelle sue celebri previsioni: si vota a ottobre e Bella Napoli si dimette entro l'anno.

Non solo, ma anche fatto sapere alla nazione che per il Quirinale lui vedrebbe molto bene Piero Fassino. Tempo 48 ore e il sindaco di Torino ha subito mostrato le proprie credenziali per il posto del britannico Re Giorgio, mostrando il dito medio a dei cittadini che lo contestavano.

A differenza dell'arcirivale Silvio, da lui definito "un non imprenditore", l'Ingegnere ha lasciato il passo ai figli già da quasi due anni, donando loro gratuitamente le proprie azioni e tenendo per sé solo la presidenza del gruppo Espresso-Repubblica. Il primogenito Rodolfo, dopo aver a lungo guidato Sorgenia e Cir, adesso è presidente di Cir e Cofide e guida il gruppo insieme a Monica Mondardini, amministratore delegato di Cir ed Espresso. Passaggio di consegne sereno?

Molto meno di quanto possa sembrare. Il mese scorso, la Mondardini stava per aggiudicarsi una poltrona pubblica con Renzie ed è rimasta al suo posto solo perché è intervenuto personalmente a trattenerla il Sor-genio Carletto. E perché, raccontano a Milano, avrebbe ottenuto di contare di più, a spese di quel Rodolfo del quale patisce un po' il carattere cupo e i modi di fare scontrosi.

Del resto anche Rodolfo, come la quasi coetanea Marina (lui di anni ne ha 52, lei 47), ha un padre che per quanto dica di voler fare passi indietro è decisamente ingombrante. E da una parte Rodolfo è contento di apparire il meno possibile, dall'altro ogni volta che l'Ingegnere apre bocca e tocca questioni politiche, insieme alla Mondardini, fa il conto di quanti soldi possono costare al gruppo Cir certe uscite baldanzose.

Più di tanto, però, non può protestare. Perché sono passati i tempi in cui la "sua" Sorgenia e la "sua" Cir, tutte energia e finanza pura, andavano a gonfie vele e l'editoria tanto cara al vecchio Carlo era guardata come un costoso e romantico hobby del fondatore. Oggi Sorgenia ha rischiato di trascinare nel baratro tutto quanto e proprio il peso politico delle armate di carta ha evitato il peggio, con le banche e con la politica.

A novembre, Carlo De Benedetti compirà 80 anni e, due mesi prima, Silvio Berlusconi spegnerà 78 candeline. I loro primogeniti sono già in pista da anni, ma il passaggio del testimone vero e proprio potrebbe cogliere tanto Rodolfo quanto Marina in età pensionabile. E intanto logorarli.

Già oggi, vedere Verdini e Fitto che dettano le loro condizioni per l'incoronazione di Marina fa un po' impressione. E se nulla trapela su cosa pensino le banche creditrici di Rodolfo, è solo perché quello è un mondo abituato a una riservatezza maniacale.

 

 

RODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM confalonieri con marina e piersilvio berlusconi berlusconi marina fininvest cir esproprio crop display MEDIASET DAL PAPA - PIER SILVIO BERLUSCONI DE FILIPPI MIMUN TOTISILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONI GIOVANNI TOTI A PORTA A PORTA BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMrodolfo E carlo de benedetti lap IL DITO MEDIO DI FASSINO Silvia Monti De Benedetti Monica Mondardini ed Enrico Letta

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