MATTEO, FACCI VEDERE IL MINISTERO! – SULLE SCRIVANIE DEI LEGHISTI ARRIVANO SONDAGGI DA FAR VENIRE I BRIVIDI. AL NORD SI TEME UN BAGNO DI SANGUE E IL SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - SALVINI CERCA UNA MOSSA A EFFETTO E LANCIA LA PROPOSTA DI SPOSTARE IL MINISTERO DELL'INNOVAZIONE A MILANO – LA MELONI NON COMMENTA PER EVITARE NUOVE POLEMICHE E I SUOI LIQUIDANO L'IDEA COME UNA SPARATA ELETTORALE...
Francesco Moscatelli e Francesco Olivo per “La Stampa”
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI BY VUKIC
Sulle scrivanie dei dirigenti della Lega arrivano sondaggi da far venire i brividi. Nelle regioni del Nord si teme un bagno di sangue e il sorpasso di Fratelli d'Italia, al Sud si rischia di avere percentuali infinitesimali. Veneto, Piemonte e Lombardia potrebbero voltare le spalle alla Lega. Insomma, Matteo Salvini deve dare una scossa alla sua campagna e per farlo, oltre alla critica alle sanzioni, e al rilancio del progetto di autonomia (ne ha parlato ieri a Bolzano e Treviso), il segretario federale punta su una proposta: spostare il ministero dell'Innovazione a Milano.
Dopo essersi distinto su sanzioni alla Russia e scostamento di bilancio («non la penso come Draghi e Meloni ha ripetuto ieri») Salvini torna sui vecchi cavalli di battaglia e siccome lui resta l'uomo che ha portato la Lega al Sud, in serata aggiunge: «Serve un ministero del Mare in Sicilia».
matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio
L'idea di per sé non è nuova: la Lega di una volta tentò di installare un dicastero nella Villa Reale di Monza. Si trattava, però, solo di sedi distaccate, era il 2011 e Giorgia Meloni, allora ministra della Gioventù del governo Berlusconi, definì l'operazione «un bluff». Altri tempi, ma qualcosa resta: la contrarietà di FdI sulla proposta di spostare da Roma i palazzi del potere.
Da via della Scrofa si evitano commenti ufficiali, nessuno vuole alimentare polemiche, l'uscita di Salvini viene liquidata dai dirigenti come un tentativo di recuperare il terreno al Nord e di tornare al centro del dibattito. Come dire, legittimo, ma noi non c'entriamo.
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni cernobbio
Daniela Santanché, fra le artefici della campagna del Nord di Fratelli d'Italia che ha l'obiettivo di superare la Lega in Lombardia e in Veneto, non concede grandi margini a Salvini: «Non è importante dove si trova un ministero. L'importante è che lavori bene, che sia efficiente e che faccia il bene del Paese». Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia ci scherza: «Il ministero in Lombardia? Non lo so non c'ho mai pensato - spiega a Metropolis -. Dal punto di vista campanilista da fiorentino se ci fosse un ministero a Milano ne vorrei tre a Firenze».
La trovata raccoglie molti consensi al Nord persino tra gli esponenti lombardi del centrosinistra, come il sindaco Giuseppe Sala. Molto più freddi, invece, sono quelli che - insieme alla Lega - dovrebbero attuare questo programma, ovvero gli esponenti di Fratelli d'Italia. «Se non è una boutade elettorale - dice il sindaco di Milano Sala - e lo vedremo nei prossimi giorni, ci si può ragionare».
ABBRACCIO MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A MESSINA
Nel Pd milanese la posizione del sindaco è stata commentata con qualche fastidio. Ma anche Carlo Cottarelli, economista in corsa per un seggio alla Camera per i Dem: «Se questo ministero si formasse, non è sbagliata l'idea di averlo a Milano, che è il centro dell'Italia nell'innovazione».
Salvini esibisce i consensi ricevuti: la prorettrice dell'Università Statale, Marina Brambilla, definisce quella della Lega «un'ottima idea», peraltro apprezzata - sottolinea il Carroccio - da Assolombarda e Confcommercio Milano, Monza e Brianza e Lodi che esprimono «sostegno alla proposta». Si sbilancia favorevolmente anche il think tank Lettera150, composto da circa 200 docenti universitari.
Il presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, si porta avanti e segnala un'area adatta a ospitare il ministero, «tra il Portello e City-Life». Riccardo De Corato, storico esponente della destra milanese, oggi candidato con Fratelli d'Italia, preferisce rimandare la questione: «Milano è già la capitale italiana del digitale e dell'innovazione. Spostare un ministero? Non so se è possibile. Contrario? No. Ma una cosa del genere non è mai stata fatta nella storia repubblicana e va valutata dopo la nascita del governo». A Milano fa discutere un altro silenzio, quello di Letizia Moratti.
matteo salvini giorgia meloni enrico letta
La vicepresidente della Regione, che sogna di diventare governatrice evita ogni commento. Ma la sua prudenza sembra soprattutto dettato dalla volontà di tenersi alla larga dalla campagna elettorale. Sul tavolo c'è ancora la sua proposta di candidarsi come governatrice. Una questione che, inevitabilmente, è legata anche a quello che succederà il 25 settembre. Chissà che l'ex sindaco di Milano possa ambire anche a un ministero. Magari quello dell'Innovazione (ma a Roma).
matteo salvini giorgia meloni enrico letta FLOP DI SALVINI ALLE AMMINISTRATIVE 2022 BY ELLEKAPPA GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINIGIORGIA MELONI E MATTEO SALVINIMATTEO SALVINI E GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI AD ATREJU giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini