giuseppe conte donald trump

SANZIONE, CERCALA SE VUOI – PERCHÉ TRUMPONE HA ESENTATO L’ITALIA DALLA NUOVA TRANCHE DI SANZIONI ALL’IRAN? PER DUE RAGIONI: LA PRIMA SONO GLI INTERESSI USA IN ITALIA. I PATTI SU TAP, MUOS E F-35 ANDRANNO RISPETTATI – LA SECONDA È AVERE UN PAESE CHE MANTENGA APERTI I CANALI E GLI SCAMBI, ALTRIMENTI DIFFICILMENTE CONTROLLABILI DALL’ESTERNO

1 – LA SCURE DEGLI USA CALA SULL' IRAN A ROMA UNO DEGLI OTTO SALVACONDOTTI

Gabriele Carrer per “la Verità”

 

TRUMP ROHANI

Tutto come previsto. Anche l' Italia è tra gli otto Paesi che sono stati temporaneamente esentati dalle sanzioni all' Iran imposte dagli Stati Uniti e che quindi potranno importare petrolio dal regime di Teheran. Ma il tutto per un periodo massimo di sei mesi.

 

Ad annunciarlo ieri è stato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, in una conferenza stampa congiunta con il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin. Gli altri Paesi esentati sono Cina, India, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Turchia.

 

CONTE TRUMP CURRICULUM

Come spiegare l' esenzione all' Italia, unico Paese del blocco centrale dell' Ue tra gli otto? Due ragioni. La prima, già spiegata dalla Verità domenica scorsa, sono gli interessi Usa in Italia: cioè la realizzazione del Tap, il futuro del radar Muos e l' acquisto da parte del nostro governo di caccia F35 di produzione statunitense.

 

La seconda, illustrata da fonti diplomatiche europee al nostro giornale: gli Usa hanno bisogno di un alleato affidabile che mantenga aperti i canali e gli scambi con l' Iran che, come ogni regime, e in particolare quelli islamisti, sono difficilmente controllabili soltanto «dall' esterno».

 

MUOS 2

Le sanzioni da ieri in vigore sono state, ha spiegato il segretario Pompeo, nuovamente imposte dopo che erano state abolite come parte dell' accordo sul nucleare del 2015, ratificato da Barack Obama. A maggio il presidente Donald Trump aveva annunciato il ritiro di Washington dall' intesa con il regime degli ayatollah, fortemente voluta dai democratici e dal numero uno della diplomazia europea Federica Mogherini.

 

Una prima tranche di restrizioni economiche era partita ad agosto, ora è arrivata la seconda. Qualche giorno fa Pompeo aveva annunciato «il più severo regime di sanzioni mai imposto», con oltre 700 tra individui ed entità iraniane colpiti e con l' obiettivo di «strangolare» l' economia del Paese.

 

mike pompeo 2

«Le infrangeremo», ha detto il presidente iraniano Hassan Rouhani aggiungendo minacciosamente che gli Usa, i quali per la loro mossa hanno ricevuto il plauso di Israele, «devono essere puniti una volta per tutte». Va tuttavia sottolineato come i Paesi esentati siano proprio i maggiori destinatari l' export petrolifero dell' Iran.

 

Ma anche a quest' obiezione Washington ha pronta la replica. Anzi due. La prima: il segretario Pompeo ha infatti spiegato che le quote temporanee sono figlie del fatto che i Paesi hanno dimostrato di star facendo passi avanti verso l' azzeramento dell' importazione di petrolio iraniano.

 

hassan rohani

La seconda: a differenza di precedenti regimi sanzionatori che hanno colpito l' Iran in passato, quello messo a punto dall' amministrazione Trump sarà particolarmente duro considerato che andrà a colpire i settori chiave dell' economia iraniana, non solo quello petrolifero.

 

Le nuove misure, infatti, riguardano anche il comparto della navigazione, la costruzione navale, la finanze e l' energia. L' obiettivo di Washington, come ha sottolineato il segretario Mnuchin, è la rete Swift, che ha sede a Bruxelles. Tagliando fuori l' Iran da questo sistema per i pagamenti internazionali il Paese finirebbe quasi completamente escluso dal sistema finanziario internazionale.

 

giuseppe conte donald trump 9

Fonti del Swift hanno annunciato ieri di aver già interdetto l' accesso ad alcune banche iraniane. Dall' Iran sono arrivate risposte discordanti. Se l' ayatollah Ali Khamenei aveva accusato Trump di aver «screditato» il suo stesso Paese (un Paese, secondo la guida suprema in declino di influenza così come di potenza militare ed economica), il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, in un' intervista a Usa Today ha detto che l' Iran è pronto a trattative diplomatiche con gli Usa se l' amministrazione Trump cambierà il suo approccio alla discussione sull' accordo nucleare.

hassan rohani 2

 

Forse Zarif spera che sul dossier Iran gli Usa di Trump adottino di nuovo quell' approccio bastone e carota usato già in altri casi, come quello del Nafta. O più probabilmente è l' unica speranza rimasta al governo moderato di Rouhani che, schiacciato dalla crisi economica e dalle sanzioni statunitensi, sta cedendo sempre più consensi ai conservatori vicini a Khamenei.

 

2 – Scattano le sanzioni all' Iran Italia esentata con 7 Paesi

Estratto dell’articolo di Pierluigi Franco per “il Messaggero”

 

(…)

 

giuseppe conte donald trump 8

Le sanzioni riguardano settori chiave per l' economia iraniana: energia, finanza, cantieristica e trasporti. L' obiettivo di Trump è chiaro e punta a paralizzare l' economia del Paese. Ad essere colpite sono più di 700 persone, società, aeromobili e navi iraniane o collegate all' Iran. Una mossa che porta a oltre 900 il numero di obiettivi iraniani colpiti dall' amministrazione Trump in meno di due anni, tra cui 50 banche e sussidiarie iraniane e la compagnia aerea di bandiera Iran Air.

 

(…)

 

LE REAZIONI

Difficile capire con precisione come si comporteranno i Paesi europei, tenendo presente che l' accordo sul nucleare resta in piedi nonostante l' uscita degli Usa. La decisione di Trump spiazza l' Ue, schierata favore dell' accordo con i firmatari Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania e Russia. Anche perché, se l' obiettivo è colpire l' Iran, in realtà le sanzioni danneggiano molti Paesi occidentali e le loro imprese.

mogherini e rohani

 

Oltre al rischio di tornare a nuove tensioni su una eventuale ripresa incontrollata dell' attività nucleare da parte di Teheran. A salutare come un giorno storico il ritorno alle sanzioni è stato invece il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha ringraziato Trump per «la coraggiosa decisione». Di diverso avviso la Turchia, che dall' Iran importa circa la metà del suo fabbisogno petrolifero.

 

DONALD TRUMP SANCTIONS ARE COMING

Per il vicepresidente turco, Fuat Oktay, «non è logico né giusto aspettarsi che tutti i Paesi obbediscano alle sanzioni contro i loro interessi». Netta la posizione di Mosca. A esprimerla è stato il rappresentante permanente della Russia presso l' Agenzia internazionale per l' energia atomica, Mikhail Ulyanov, che ha parlato senza mezzi termini di »metodi del ricatto economico, delle minacce e delle intimidazioni» da parte di Washington per piegare le nazioni che comprendono l' importanza dell' accordo nucleare con l' Iran.

vladimir putin con hassan rohani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”