PRENDI E PORTA A CASALEGGIO! IL GRILLINO EPURATO, BOCCHINO, INCASSA LA QUERELA DAL PARA-GURU CINQUESTELLE: HA FATTO INTENDERE CHE CASALEGGIO AIUTA AZIENDE AMICHE CON I SOLDI DEL FONDO FINANZIATO DAI PARLAMENTARI M5S

Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

Dall'aula del Senato a quella di un tribunale. La querelle tra gli ormai ex dissidenti e i leader del Movimento rischia di cambiare piano e trasformarsi (anche) in un caso giudiziario.

Ieri Gianroberto Casaleggio ha preannunciato querela nei confronti di Fabrizio Bocchino per alcune dichiarazioni rilasciate in tv. Secondo il senatore il fondo per le piccole e medie imprese (dove vengono depositati i contributi dei parlamentari del M5S, ndr ) «non aiuta le imprese in difficoltà, ma aiuta le imprese che non sono in difficoltà, perché c'è una commissione che decide e valuta il grado di affidabilità».

Spiega l'ex pentastellato ad Agorà : «In questa commissione ci sono le imprese in cui è coinvolto Casaleggio, si apre la possibilità di un conflitto di interesse». Dura la replica del fondatore del Movimento: «Queste affermazioni sono false. L'ex portavoce Bocchino ne risponderà in tribunale». Anche Beppe Grillo - via Facebook - si è schierato al fianco di Casaleggio: «Il mio amico Gianroberto è stato diffamato in diretta tv», ha sostenuto.

Non è la prima schermaglia tra Bocchino e il mondo dei Cinque Stelle dopo l'espulsione decretata dal sondaggio via web di mercoledì scorso. Il senatore ha minacciato di adire le vie legali per le «false accuse» rivoltegli dai colleghi parlamentari: «Persone come voi, per quello che avete fatto e per il tradimento degli ideali del M5S che avete operato, non meritano risposte, se non quelle mediate da studi legali», ha scritto sabato in un post su Facebook.

E ieri Bocchino - in una lettera aperta a Marco Travaglio - ha rincarato la dose. «Grillo ha tirato troppo la corda», scrive. E parla di «impeachment al Presidente preparato a tavolino negli studi dei legali di Casaleggio». Il parlamentare siciliano si difende: «Non è vero che noi 4 espulsi abbiamo disatteso i nostri impegni con gli elettori».

In queste ore intanto i pentastellati stanno cercando di rimarginare lo strappo con i dimissionari. L'ipotesi più probabile è che con almeno un paio di senatori si possano superare le divergenze, cercando «un nuovo approccio di dialogo e di ascolto». L'idea è quella - suggerita dallo stesso Grillo nel video sulla votazione online per le espulsioni - di essere più «coesi» in vista dell'imminente campagna elettorale per le Europee.

E proprio per mettere a punto alcune strategie venerdì scorso una pattuglia di parlamentari è stata protagonista di un piccolo vertice alla Casaleggio associati: un appuntamento in calendario da tempo, ma che ha acquistato un nuovo peso dopo le fuoriuscite dai gruppi. Deputati e senatori saranno infatti i veri protagonisti delle ultime settimane di comizi.

I Cinque Stelle stanno cercando di organizzare una campagna massiccia, con circa ottocento eventi in tutta Italia concentrati in quaranta giorni. Grillo sarà sempre in prima linea, ma probabilmente il suo tour elettorale non sarà così capillare come quello del 2013. Intanto, si profila una partita doppia: il mantra rimane sempre «vincere», ma non si guarda solo all'Europa. C'è un interesse crescente verso le Regionali in Abruzzo e Piemonte. Quest'ultimo appuntamento sta attirando sempre più attenzione. Al punto da mettere in discussione anche l'idea del comizio conclusivo a Bruxelles. Si parla di Torino, insomma, e della possibilità di prendere in contropiede centrodestra e centrosinistra nella corsa a Palazzo Lascaris.

 

Fabrizio Bocchinoindex Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE BEPPE GRILLO E CASALEGGIO AL QUIRINALE MARCO TRAVAGLIO CON BEPPE GRILLO

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…