andrea orlando bonafede

IL PROCESSO INFINITO: PD E 5 STELLE TROVANO L'ACCORDO SU INTERCETTAZONI E PRESCRIZIONE, CON LA RIFORMA BONAFEDE CHE ENTRERÀ IN VIGORE DAL 1 GENNAIO. MA IL PD, IPOCRITAMENTE, ''PRESENTERÀ COMUNQUE LA SUA PROPOSTA DI LEGGE'' PER MODIFICARE TUTTO DACCAPO - I RENZIANI NON ACCETTANO IL COMPROMESSO, CHE HA PERMESSO DI PORTARE A CASA LA PROPOSTA ORLANDO SU INTERCETTAZIONI E TROJAN - DELLA VEDOVA: ''UNO SCEMPIO GIURIDICO''

 

alfonso bonafede lorenzo fioramonti

  1. PRESCRIZIONE:BAZOLI, PD DEPOSITERÀ SUA PROPOSTA LEGGE

 (ANSA) - "Sulla prescrizione non si registrano particolari passi avanti. L'entrata in vigore della riforma il 1 gennaio non sposta però minimamente i termini del problema. Nei prossimi giorni il Pd depositerà una sua proposta di legge di modifica che consenta di salvaguardare la ragionevole durata del processo. Confidiamo nella possibilità di una intesa e faremo il possibile per favorirla, ma senza segnali di apertura da parte del M5s ci sentiremo liberi di proseguire l'iter parlamentare". Così Bazoli, capogruppo Pd in commissione giustizia alla Camera.

 

"Ieri sera - prosegue - la maggioranza ha trovato un sostanziale accordo sul via libera alla riforma Orlando sulle intercettazioni, con alcune lievi modifiche che la migliorano e completano. È un'ottima notizia. Una legge fortemente voluta dal Partito democratico che salvaguarda le esigenze investigative, ma finalmente anche il diritto alla privacy. Mai più notizie personali, di terzi estranei alle inchieste, in grado di rovinare le persone, date in pasto ai media.

 

  1. PRESCRIZIONE:BAZOLI,SALVINI IPOCRITA,RIFORMA L'HA VOLUTA LUI

giuseppe conte alfonso bonafede

 (ANSA) - "Salvini ha paura del processo per sequestro di persona e, improvvisamente, si scaglia contro la riforma della prescrizione che rischia di allungare i processi. Peccato che quella riforma l'abbia voluta e votata lui con la Legge Spazzacorrotti. Forse perché allora c'era in ballo proprio la sua autorizzazione a procedere sul caso Diciotti e, pur di garantirsi il salvacondotto della sua maggioranza, avrebbe votato qualsiasi cosa. Quanta ipocrisia". Così Alfredo Bazoli, capogruppo dem in commissione Giustizia alla Camera.

 

  1. PRESCRIZIONE: BONAFEDE, NON CI SARÀ CRISI SULLA GIUSTIZIA

 (ANSA) - "Crisi sulla giustizia? Io dico di no, abbiamo fatto passi avanti importantissimi. C'è la riforma della giustizia civile approvata in Cdm che deve andare avanti in Parlamento. Ce lo chiedono gli italiani". Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che intervistato da Radio Capital, ha parlato anche delle divergenze con Italia Viva sulla riforma della prescrizione. "Al tavolo, ieri sera, le divergenze sono rimaste ma abbiamo preso atto che al primo gennaio la riforma entra in vigore. Voglio parlare di tutte le proposte, anche le loro, su un discorso più ampio sulla riduzione dei tempi del processo. Ci siamo dati appuntamento al 7 gennaio poi se Italia Viva preferisce non venire… "

 

L' appuntamento del 7 gennaio servirà ad "affrontare il tema ambiziosissimo della durata ragionevole dei processi" e "ho già proposto alla maggioranza la bozza di riforma del processo penale per fare in modo che duri poco- ha detto Bonafede- Ho presentato uno studio, insieme ad avvocati e magistrati che ha riscontrato anomalie che vengono eliminate. Un esempio su tutti. Se cambia un membro del collegio giudicante si azzera tutto e si ricambia di nuovo. Questo accade ma noi interveniamo per superare questo meccanismo. Il nuovo membro del collegio può chiedere di ascoltare un testimone ma non si torna indietro.

 

Anche sul tema delle notifiche oggi succede che si perda tempo per portare degli atti a una persona che magari fa di tutto per non farsi trovare e sfuggire al processo e noi interveniamo sulle notifiche. C'è poi un investimento molto importante. Noi lo abbiamo fatto. Ho mandato al Csm le nuove piante organico, e parliamo di un ampliamento di 600 magistrati. Ho avviato percorso assunzione 8600 persone tra gli amministrativi. Non sono cose che farò, sono cose fatte. Soldi già stanziati l'anno scorso con un percorso di assunzioni avviate e andrà a regime in due - tre anni, esattamente quando andrà a regime la riforma della prescrizione".

 

 Quanto alle intercettazioni, "la maggioranza sta dando grande prova di compattezza", ha aggiunto il ministro spiegando i termini dell'accordo trovato ieri che farà entrare in vigore la riforma dal 1 marzo prossimo: "nella riforma Orlando c'era una delega alla Polizia Giudiziaria che vedeva il Pm un po' assente nella scelta tra intercettazioni rilevanti e irrilevanti. Per noi era importante ci fosse un elemento di garanzia e così il Pm torna ad avere una supervisione. Era previsto inoltre che l'avvocato non potesse prendere copia delle intercettazioni ma questo rischiava di ledere il diritto alla difesa ed è stato eliminato. L'avvocato può avere copia delle intercettazioni rilevanti".

benedetto della vedova foto di bacco

 

 

  1. PRESCRIZIONE:DELLA VEDOVA, SCEMPIO GIURIDICO CHE VA FERMATO

 (ANSA) - "Il blocco della prescrizione è uno scempio giuridico. Se le forze non populiste di maggioranza, PD e Italia Viva, hanno coraggio devono impedire che questo si compia in nome loro". Lo afferma il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. "L'impegno ad accorciare i tempi dei processi è credibile? Dimostrino di crederci loro per primi e rinviino la riforma della prescrizione all'entrata in vigore della riforma sui tempi dei processi. Poi se ne parlerà. Altrimenti, una volta di più, anche sulla giustizia Pd e IV porteranno acqua al mulino populista, anti politico e - conclude Della Vedova - anti crescita del M5S. Più Europa non ci sta".

 

 

  1. GIUSTIZIA, C'È L'INTESA SU PRESCRIZIONE E INTERCETTAZIONI

Carlo Bertini e Francesco Grignetti per “la Stampa

 

Un accordo c' è, sulla giustizia, con un doppio via libera alla nuova prescrizione (legge Bonafede) e alle nuove intercettazioni (legge Orlando). Ma altri accordi, più complicati, dovranno essere raggiunti. E se ne parlerà l' anno prossimo: di quale sistema elettorale o come modificare il processo penale. Saranno queste le spine del 2020 per la maggioranza giallo-rossa. Il disaccordo è emerso plateale sul processo penale. Lo ammettono tutti i protagonisti, che si sono dati appuntamento al 7 gennaio per ricominciare daccapo con il confronto.

 

Anche se i renziani di Italia viva già protestano e non accettano il compromesso.

Una volta accantonato il tema più complicato, però, ovvero la riforma del processo penale, tema incandescente che fa litigare i partiti come avvocati e magistrati, la maggioranza si è potuta concentrare su quelle che sono già leggi dello Stato. In una sorta di disarmo bilaterale, il M5S ha accettato una riforma delle intercettazioni che aveva fieramente avversato e il Pd a sua volta ha ingoiato uno stop alla prescrizione che non avrebbe mai scritto così. Ma tant' è.

 

Sul doppio ok, un vertice a palazzo Chigi, con il premier Giuseppe Conte, il ministro Alfonso Bonafede e le delegazioni dei quattro partiti suggella politicamente l' intesa, già definita mercoledì dai tecnici, nel giro di appena un' ora.

 

Ci sarà un consiglio dei ministri domani mattina, quindi, che inserirà nel decreto Milleproroghe un capitolo sulle intercettazioni rinviate di due mesi per permettere ad alcune procure di adeguarsi alle nuove disposizioni, e ci sarà anche una norma per equiparare le intercettazioni con i trojan a quelle telefoniche (saranno possibili sono per i reati gravi con pena edittale oltre i 5 anni); per dare maggiori possibilità agli avvocati difensori di verificare la massa delle intercettazioni effettuate (ma saranno trascritte solo quelle considerate rilevanti); e infine per meglio regolare i rapporti tra polizia giudiziaria e pubblico ministero. «Il pm torna ad avere la supervisione nella scelta», avverte il ministro.

 

E a questo punto la riforma della prescrizione targata Bonafede entrerà in vigore il 1° gennaio e della promessa velocizzazione del processo - le due riforme avrebbero dovuto camminare in parallelo - se ne parlerà nei mesi prossimi.

Nel frattempo sono stati anche rallentati ad arte i lavori parlamentari per un ddl di Enrico Costa, Forza Italia, che mirava proprio a impedire l' entrata in vigore della riforma.

«Ci faranno votare quando i buoi saranno scappati», lamenta Costa.

 

Anche sulla legge elettorale, che in base all' accordo di governo sul taglio dei parlamentari doveva essere sfornata entro Natale, la maggioranza è in stallo per colpa dei veti incrociati dei partitini, LeU e Italia Viva, su due sistemi diversi di legge proporzionale.

 

In attesa di chiudere un accordo a gennaio, si è deciso di parlare con le opposizioni, tanto per fare qualcosa. E a conferma che Salvini è in piena attività per provare a rientrare in gioco c' è un episodio, che ha creato più di un dubbio ai vertici del Pd. Ieri mattina alla prima riunione con l' opposizione, gli sherpa si sono ritrovati davanti un Roberto Calderoli insolitamente disponibile.

 

Il dottor sottile del Carroccio in teoria avrebbe potuto dire, «grazie non ci interessano i vostri schemi proporzionali visto che abbiamo il referendum per il maggioritario in rampa di lancio», invece ha teso la mano. Della serie, «per noi va bene anche un proporzionale con sbarramento nazionale al 5 per cento». Quelli della Meloni, invece, hanno avvisato che faranno fuoco e fiamme contro il proporzionale che non assegna la vittoria a nessuno. Ora il Pd si chiede a cosa punti la Lega. E la risposta è: la voglia impellente di Salvini di correre al voto a tutti i costi.

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