matteo renzi e carlo calenda

OPERAZIONE SABOTAGGIO – PER AZZOPPARE IL CENTRODESTRA, E IMPEDIRE A GIORGIA MELONI DI ANDARE A PALAZZO CHIGI, RENZI E CALENDA SCHIERANO I LORO CANDIDATI “FORTI” AL SENATO, DOVE I NUMERI PER UNA MAGGIORANZA SARANNO PIU’ INCERTI – L’ALLEANZA ITALIA VIVA-AZIONE PUNTA A INCASSARE CIRCA “UNA TRENTINA DI ELETTI SE RAGGIUNGEREMO IL 10%” – MA RENZI HA SCRITTO NELLA CHAT DEL GRUPPO PARLAMENTARE: “SE TUTTO ANDRÀ BENE PRENDEREMO TRA I 30 E I 40 POSTI, CHE VANNO DIVISI A METÀ CON AZIONE. VOI SIETE CIRCA CINQUANTA, DUNQUE IN MOLTI NON TORNERANNO IN PARLAMENTO..."

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

Estratto dell’articolo di A.Gen. per “il Messaggero”

 

[…] dopo una lunga e delicata trattativa condotta da Ettore Rosato, Maria Elena Boschi per Italia viva e da Matteo Richetti ed Enrico Costa per Azione, sono filtrati strategia e schema delle candidature. L'imperativo del Terzo polo è provare a frenare la corsa della destra in Senato, nella speranza di una «non vittoria» di Giorgia Meloni a palazzo Madama e dunque di «un pareggio nel proporzionale».

 

CARLO CALENDA E MATTEO RENZI

Da qui la decisione di Carlo Calenda e di Matteo Renzi di presentarsi capolista nelle liste proporzionali del Senato. Il leader di Azione guiderà Italia sul serio nel Lazio (dove sfiderà Emma Bonino a Roma centro), in Veneto, in Emilia Romagna, in Sicilia e in Piemonte. Renzi guiderà nel proporzionale di palazzo Madama in Toscana, Campania, Puglia e in Lombardia 1 e 2. Ciò significa che il capo di Italia viva sfiderà Silvio Berlusconi sia a Milano (Lombardia 1), sia in Campania (Napoli).

 

carlo calenda matteo renzi 1

[…] In tutto, Italia sul serio punta a incassare circa «una trentina di eletti se raggiungeremo il 10%», e «tra i 45 e i 50 se dovessimo arrivare al 15%», dice una fonte di rango. Però il quadro è allarmante e Renzi l'ha messo nero su bianco, ieri mattina, nella chat del gruppo parlamentare: «Se tutto andrà bene prenderemo tra i 30 e i 40 posti, che vanno divisi a metà con Azione. Voi siete circa cinquanta, dunque in molti non torneranno in Parlamento anche a causa del taglio dei numero degli eletti. Le decisioni le prenderò io e chi si arrabbierà la dovrà fare con me».

 

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