1. MA IL RENZIUNO PUÒ NASCERE SULLA BASE DELL’ASSE VERDINI, MICCICHÈ, LOMBARDO E ROMANO? EPPURE È QUESTA L’OPERAZIONE, DI CUI VI FORNIAMO TUTTI I NOMI, CHE DENIS IL FIORENTINO STA METTENDO IN PIEDI AL SENATO PER EMARGINARE L’ODIATO ALFANO 2. E SE INVECE ANGELINO TIRASSE FUORI UN ALTRO PEZZO DI QUID E SI SFILASSE DA RENZI? 3. INTANTO I 23 SENATORI CHE AVEVANO VOTATO PER LETTA SI SENTONO MESSI DA PARTE E DIMENTICATI E C’È UN SOLO ANTIDOTO PER RECUPERARLI: LE POLTRONE DI SOTTOGOVERNO 4. ANCHE GLI ALFANIANI STRETTI SONO IN SUBBUGLIO: IL BURATTINAIO SCHIFANI NON VUOLE QUAGLIARIELLO SEGRETARIO DEL PARTITINO E NON SOPPORTA SACCONI, MENTRE I TANTI SOTTOSEGRETARI DI NCD CHE ERANO NEL GOVERNINO LETTAGONIA TREMANO 5. E PERCHÉ LUIGI CASERO ERA NELLA DELEGAZIONE ALFANIANA CHE HA INCONTRATO RENZI?

DAGOREPORT

La domanda è: il RenziUno può nascere sulla base di un asse con Verdini Denis, Miccichè Gianfranco, Lombardo Raffaele e Romano Saverio? Magari con il rischio che Alfano Angelino, tirando fuori un altro pezzettino di quid, in questo quadro possa sfilarsi all'improvviso? Fantapolitica? Non lo pensa affatto il regista dell'operazione, Verdini il fiorentino, il quale continua imperterrito a trafficare contro l'odiato Alfano per distruggere il nuovo centro destra utilizzando soprattutto i suoi rapporti personali e consolidati con la famiglia Renzi.

E che succederebbe a quel punto nel PD? Non rischierebbe di esplodere? Già Civati, e non solo, ha reagito stizzito al primo chiacchiericcio, immaginiamoci se dovesse prendere consistenza tale prospettiva. Ecco perchè si cerca di retrocedere il tentativo ad una azione di disturbo, che però danneggia Renzi ed aumenta il tasso di ambiguità che contrassegna il suo cammino.

E non a caso c'è un gran casino al Senato e tutto nei gruppi parlamentari di Alfano, laddove i 31 senatori sono decisivi per far nascere il Governo. Come si ricorderà, fu proprio al Senato il 2 ottobre scorso, che si certificò l'atto di nascita del nuovo soggetto politico, allorquando 23 senatori - Bianconi, Naccarato, Compagna, Bilardi, D'Ascola, Aiello, Augello, Caridi, Chiavaroli, Colucci, Formigoni, Gentile, Giovanardi, Gualdani, Mancuso, Marinello, Pagano, Sacconi, Torrisi, Viceconte, L.Rossi, e Gaetano Quagliariello - apposero la loro firma sul documento che confermava la fiducia al Governo e sventavano clamorosamente il tentativo di Berlusconi di affossare il Governo Letta in quel momento, portando il Paese verso le elezioni anticipate.

Il motivo della concitazione è molto preciso, quei 23 senatori del 2 ottobre si sentono messi da parte, anzi dimenticati, e cresce ogni giorno di più fra molti di loro la delusione per non vedere riconosciuto il ruolo decisivo che hanno avuto per salvare la legislatura e per aver posto la prima pietra sulla quale Alfano Angelino sta poi costruendo la casa di Ncd.

L'avviso a Renzi Matteo è chiarissimo: c'è un solo modo per far rientrare tale malumore, in politica i riconoscimenti camminano di pari passo con le "promozioni" fra assetti di governo, assetti nelle commissioni parlamentari ed assetti di partito (che Schifani non vuole per rimanere solo lui a fare e disfare....più disfare che fare, dicono gli alfaniani più stretti), quei 23 ritengono di poter rivendicare una sorta di diritto di prelazione fin qui completamente ignorata.

Riuscirà Alfano a far tornare i conti senza scontentare nessuno? Difficilissimo, perchè cresce l'insofferenza fra i senatores anche per le voci che si rincorrono di riconferma di tutta la squadra di vice ministri e sottosegretari più l'innesto di qualcuno, tipo Enrico Costa, che deve lasciare il posto di capogruppo a Nunzia De Girolamo.

Ed anche Sacconi Maurizio è inquieto ed insoddisfatto per la guerra che gli fa Schifani. L'ex Presidente del Senato non vuole neppure che si insedi Gaetano Quagliariello a segretario di Ncd, provocando così un malumore che cresce sempre di più col passare delle ore. E che è diventato vera e propria incazzatura quando ieri sera hanno visto in tv che con la delegazione Ncd a incontrare il premier incaricato insieme ad Alfano, Schifani e Sacconi era andato anche Casero Luigi, da tutto il resto del partito considerato un individualista (eufemismo, ndr) senza alcun radicamento elettorale. La resa dei conti interna avverrà stasera alle 19, l'ora in cui Alfano Angelino ha convocato la riunione dei suoi parlamentari per fare il punto della situazione e, indirettamente, parlare di poltrone.

Attendono infatti la riconferma Casero, Toccafondi, Girlanda, De Camillis, Gioacchino Alfano, Vicari, Castiglioni, Giorgetti. Toccafondi e Girlanda erano e restano fedelissimi di Denis Verdini, Giorgetti è sulla via del ritorno a Forza Italia: come fa Ncd a riproporli per il governo mentre siciliani, calabresi, lombardi e veneti sono sul sentiero di guerra e vogliono ridiscutere tutto.

Di diversa natura è il fermento nel gruppo GAL del Senato, indiziato soprattutto per essere utilizzato da Verdini per attivare una manovra volta a depotenziare Alfano ed i suoi. Mossa azzardata, inverosimile per molti motivi. Intanto chi sono? Mario Ferrara, Lucio Barani, Compagnone, Mauro, Scavone, D'Anna, Langella, Ruvolo, Milo, Davico e Giulio Tremonti. E, soprattutto, di chi sono? Due sono di Raffaele Lombardo: Scavone e Compagnone. Due di Miccichè: Ferrara e Mauro. Uno di Caldoro: Barani.Tre ex Forza Italia in polemica con la Pascale e vicini a Cosentino: D'Anna, Langella e Milo. Uno ex Lega ma vicinissimo a NCD: Davico. Uno di Ruvolo: Saverio Romano. E poi Tremonti che fa gruppo a sè e si tiene distante da tutto ciò.

Da queste appartenenze si capisce perché una maggioranza al Senato con Verdini, Lombardo, Miccichè e Romano è più di uno spauracchio. Meno male, per una volta, che Napolitano Giorgio è stato chiaro con Renzi Matteo: torna solo quando hai definito un preciso e dettagliato programma, con una maggioranza chiara e definita. Se poi qualcuno in aula aggiunge il suo sì... deve appunto essere aggiuntivo e, quantomeno, avvenire alla luce del sole.

 

BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS LUPI ALFANO FITTO E VERDINI SCHERZANO TRA I BANCHI DI MONTECITORIO Gianfranco Micciche Grande Sud TOTI LOMBARDO FIGLIO DI RAFFAELERENZI E ALFANO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA CUPERLO RENZI CIVATI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONI Maurizio Sacconi e Gaetano Quagliariello

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…