carlo nordio sergio mattarella

SI FA PRESTO A DIRE “RIFORMA DELLA GIUSTIZIA” - TRA L'AUTORIZZAZIONE DI MATTARELLA AL DDL NORDIO E I TEMPI TECNICI PER LA DISCUSSIONE IN AULA, NON SI MUOVERA’ FOGLIA PRIMA DI SETTEMBRE: UNA PAUSA PER STEMPERARE LA CONFLITTUALITA’ CON I MAGISTRATI - UGO MAGRI: “LA CONTROFIRMA PRESIDENZIALE AI DISEGNI DI LEGGE È PRATICAMENTE UN OBBLIGO COSTITUZIONALE. MA ALLORA, SE FIRMARE È QUASI UN ATTO DOVUTO, COME MAI MATTARELLA NON SE NE LIBERA IN FRETTA? LA RISPOSTA HA A CHE FARE CON LA 'MORAL SUASION' QUIRINALIZIA, L'ARTE DI SUGGERIRE, CONSIGLIARE E A VOLTE LIMITARE I DANNI SENZA DARNE PUBBLICITÀ…”

CARLO NORDIO SERGIO MATTARELLA

1 - PAROLA AL COLLE

Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “la Stampa”

 

Riassorbite le 17 ore del volo di ritorno dall'America Latina, Sergio Mattarella ha iniziato a studiare il testo della riforma Nordio: una decina di articoli varati a metà giugno dal Consiglio dei ministri, passati ai «raggi x» dalla Ragioneria generale (mancavano alcune coperture finanziarie), approdati con forte ritardo al Quirinale mentre il presidente ancora si trovava in Cile.

giorgia meloni carlo nordio

 

Legittimo a questo punto chiedersi se e quando Mattarella autorizzerà il governo a presentare il testo davanti alle Camere: domanda che si giustifica alla luce dalle tensioni scatenate dal disegno di legge dove si cancella il reato di abuso d'ufficio, si stringono le maglie delle intercettazioni, si frena l'applicazione delle misure cautelari, viene vietato il ricorso in appello contro i proscioglimenti da certi reati. […]

 

quest'attesa su cosa farà il presidente, se firmerà o meno il ddl della discordia, viene liquidata sul Colle con vivo stupore. Sorprende lassù che non si colga la differenza tra i decreti legge (destinati a entrare immediatamente in vigore) e i propositi di riforma racchiusi in un disegno di legge. Nel primo caso il controllo presidenziale è sempre stringente perché, una volta emanato, il decreto può avere conseguenze gravi e irreparabili; più d'una volta un decreto legge è stato rispedito al mittente.

 

mattarella csm

Nel caso dei ddl (come appunto la riforma Nordio) si tratta invece di proposte rivolte al Parlamento che deciderà con calma, magari non prima di avere riscritto l'articolato da cima a fondo (tra parentesi: è lo stesso esecutivo, talvolta, a cambiare in corso d'opera). In teoria potrebbe perfino accadere che, strada facendo, la voglia di riforma sfumi e non se ne faccia più niente. Insomma, obiettano i giuristi di casa al Quirinale, la controfirma presidenziale ai disegni di legge è praticamente un obbligo costituzionale, tant'è vero che in 75 anni di Repubblica non è mai stata negata; il capo dello Stato potrebbe mettersi di traverso soltanto se il disegno di legge fosse (o apparisse) francamente eversivo.

 

GIORGIA MELONI CARLO NORDIO

Ma allora, se firmare è quasi un atto dovuto, come mai Mattarella non se ne libera in fretta? Per quale motivo intende dedicarci, a quanto risulta, i prossimi giorni? […] la risposta ha molto a che fare con la «moral suasion» quirinalizia, vale a dire con l'arte di suggerire, consigliare e a volte limitare i danni senza darne pubblicità. Qualora dall'esame della riforma emergessero problemi di costituzionalità, ad esempio, si può star certi che il presidente troverebbe un modo di farlo presente al governo affinché vi metta riparo. Ultimo dubbio: se Mattarella firmerà la riforma Nordio, significherà che è d'accordo col contenuto? Niente affatto, rispondono gli addetti ai lavori. Autorizzare il Parlamento a discuterne non implica alcuna condivisione, nel bene e nel male.

 

2 - TEMPI LUNGHI LA RIFORMA SLITTERÀ ANCORA

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

FABIO PINELLI E SERGIO MATTARELLA

Sarà perché dopo la tempesta della settimana scorsa, un po' da tutte le parti si invoca una tregua. E la classica "pausa di riflessione", in attesa che si pronunci il Quirinale, chiamato in causa soprattutto dai magistrati contro riforme considerate "punitive", e attualmente alle prese con il testo della "mini" riforma Nordio, approvata in Consiglio dei ministri dopo la morte di Berlusconi. "Mini" nel senso che tra i temi discussi in questi giorni, a cominciare dalla separazione delle carriere, e quelli messi per iscritto nel testo uscito da Palazzo Chigi c'è un notevole divario: l'argomento più contestato, dalle toghe, ma paradossalmente più facile da far passare in Parlamento, grazie al consenso che trova anche nelle file dell'opposizione, è l'abolizione del reato di abuso d'ufficio, mentre è prevedibile battaglia nelle aule per la limitazione delle intercettazioni e per le modifiche all'avviso di garanzia.

 

magistrati inizio anno giudiziario

[…] a Palazzo Madama in commissione la riforma non arriverà prima della fine del mese. E tra audizioni, urgenze varie (decreti legge) che prevalgono sul lavoro dedicato ai normali disegni di legge, e vacanze dei senatori, non si entrerà nel vivo prima di settembre. In Parlamento giacciono anche quattro proposte di legge che riguardano la separazione delle carriere: in questo caso si tratta di modifiche costituzionali, che richiedono il percorso rafforzato previsto dall'articolo 138 (quattro votazioni a intervalli non inferiori a tre mesi e referendum se l'approvazione non avviene con una maggioranza di due terzi). Insomma […] la giustizia, dopo i fuochi di luglio, tornerà ad essere uno dei tanti disegni di legge sommersi tra le carte delle Camere. […]

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…