ANCHE LE COLOMBE SENZA QUID NEL LORO PICCOLO HANNO LE UNGHIE – RIVOLTA CONTRO LA SANTADECHÉ CHE PROVA A SEGARE ALFANO – INTANTO IL CAV PUNTA SU BERTO-LISO

Amedeo La Mattina per "La Stampa"

Mentre è in corso la partita più delicata della vicenda politica e personale di Berlusconi, nel Pdl è scoppiata una furiosa e perniciosa polemica tra falchi e colombe per il controllo del partito. Una lotta che va avanti da molto tempo, ma ieri la bomba è stata innescata da un'intervista di Daniela Santanché al quotidiano romano «Il Tempo».

Sostiene che la strategia moderata seguita dal Pdl è stata «una rovina assoluta» («abbiamo solo perso tempo senza ottenere nulla, bisogna cambiare, il Pd si è rivelato per quello che è, hanno voglia soltanto di eliminare Berlusconi»).

A fare uscire Angelino Alfano fuori dai gangheri è stata la messa in discussione del suo ruolo di segretario o comunque di braccio destro del grande capo. Santanchè è ruvida nel linguaggio e dice in parte la verità quando ricorda che la nuova Forza Italia sarà un partito presidenziale, con a capo Berlusconi e senza segretario. Dice in parte la verità perché è vero che lo statuto non prevede la carica di segretario, ma non sembra che Berlusconi voglia umiliare Alfano.

I due si sono sentiti ieri e hanno concordato come procedere. L'intenzione è quella di formare un comitato di cinque esponenti: i due capigruppo Brunetta e Schifani, due coordinatori Verdini e Bondi, più il tesoriere Crimi. In questo comitato non ci sarebbe la Santanché che rimarrebbe alla guida dell'organizzazione del partito. Alfano invece dovrebbe essere il coordinatore di questo comitato dei 5. Insomma non ci sarebbe un declassamento.

«Come è giusto che sia per conservare gli assetti di oggi - afferma Maurizio Gasparri - nel senso che dopo Berlusconi, indiscusso leader di tutti, Alfano dovrà essere il numero due». Non la pensano così i falchi che vedono pure come fumo negli occhi l'ipotesi di chiamare Bertolaso, l'ex capo della Protezione civile, a capo dell'organizzazione del nuovo vecchio partito. L'ex premier la proposta gliel'ha fatta veramente e Bertolaso ha risposto che ci vuole pensare un attimo, anche se sembra refrattario a imbarcarsi in questa avventura. Berlusconi vorrebbe metterlo a guidare la ripartenza di Forza Italia per superare le diatribe tra falchi e colombe: Bertolaso uomo terzo, che governa il partito con il pugno di ferro, senza ascoltare la fauna che litiga.

E litiga di brutto se la sempre misurata Lorenzin, fedelissima di Alfano, declassa la Santanché da pitonessa a scorpione. Dice che le sue dichiarazioni sono «inopportune per tempi e modi in una fase in cui siamo tutti uniti, vicini a Berlusconi. Sembra che la sua intenzione sia quella di spaccare il partito». «Mi sembra - osserva il ministro della Salute - lo scorpione sulla rana, dove Forza Italia è la rana che ci porta tutti fuori dal fiume, ma il suo istinto la porta a uccidere Forza Italia come lo scorpione fa con la rana». Con Alfano si schiera Cicchitto («questo dovrebbe essere il momento dell'unità e non della divisione») e il capogruppo Brunetta critica Santanché.

«Mentre il Pd vede all'opera l'Asfaltatore Renzi, constato che l'irresponsabilità del sindaco di Firenze trova incauti epigoni anche nel Pdl. A chi giova infatti l'azione privata e pubblica di personaggi che usano la vicinanza vera o presunta al presidente Berlusconi per fomentare divisioni risibili tra falchi e colombe credendo di averne improbabili vantaggi?». Dall'altra parte della barricata i falchi Capezzone e Bondi che considerano ingenerose, eccessive le critiche alla Santanchè.

 

SANTANCHE CICCHITTO ALFANO images jpegsantanche e alfano - copyright PizziBeatrice Lorenzin CICCHITTO VA AD ARCOREbrunetta ravello.jpg

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