nuzzi fittipaldi vallejo chaouqui bergoglio

LA FEDE, IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA, LE PECORELLE SMARRITE NON C’ENTRANO UNA MAZZA. NEI SACRI PALAZZI E’ ESPLOSA UNA GUERRA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI TRA DUE CORDATE, “GLI ITALIANI” E “GLI STRANIERI”, CHE RUOTA TUTTA INTORNO A UNA SOLA QUESTIONE: IL CONTROLLO DEI SOLDI VATICANI E DELL’IMMENSO PATRIMONIO IMMOBILIARE (UNA GUERRA CHE ERA GIA' COSTATA LE DIMISSIONI DALLA SEDIA DI PIETRO A PAPA RATZINGER)

Francesco Bonazzi per Dagospia

 

Francesca Immacolata Chaouqui con Papa BergoglioFrancesca Immacolata Chaouqui con Papa Bergoglio

Una guerra senza esclusione di colpi tra due cordate, “gli Italiani” e “gli Stranieri”, che ruota tutta intorno a una sola questione: il controllo dei soldi vaticani e dell’immenso patrimonio immobiliare dell’Apsa (almeno 4 miliardi di valore). La fede, il rinnovamento della Chiesa, le anime delle sue pecorelle, la difesa della famiglia tradizionale o le aperture in materia di etica non c’entrano assolutamente nulla. E Bergoglio è lì, un monumento vivente da strumentalizzare o colpire quando il gioco si fa particolarmente duro.

 

La Chiesa è squassata da una contrapposizione fortissima tra papa Francesco, in posizione minoritaria tra cardinali e vescovi e protagonista di abili fughe in avanti sui temi dottrinali, e un clero in larga parte conservatore, molto ben radicato in nazioni importanti e nelle organizzazioni cattoliche, ma che vive la frustrazione di non poter competere con un pontefice mediaticamente imbattibile.

 

corrado lanino  francesca immacolata chaouquicorrado lanino francesca immacolata chaouqui

Questa battaglia avviene in grandissima parte alla luce del sole, con convegni e pubblicazioni di testi dottrinari e teologici, ma i media comprensibilmente se ne occupano poco perché sono questioni indigeste e di scarso impatto. Sotto questo profilo, l’uscita della lettera dei cardinali conservatori durante l’ultimo Sinodo rappresenta un episodio eccezionale. Un raro colpo basso. E cardinali tradizionalisti come Gerhard Muller e Angelo Scola, pronti a giocarsi le loro carte anche in un prossimo conclave, sono lontanissimi dal secondo “Vatileaks”. Un altro, come Tarcisio Bertone, prende pure botte come la storia dell’attico.  

vallejo chaouqui (1)vallejo chaouqui (1)

 

La battaglia che si sta combattendo sui giornali, nelle librerie e perfino nei tribunali è invece tutta italiana e tutta centrata sul denaro. Allo Ior ci sono ancora tanti conti da ripulire, intestati a italiani insospettabili che non vogliono essere scoperti dall’Agenzia delle Entrate. L’Apsa sicuramente fornisce appartamenti hollywoodiani a cardinali e monsignori, come emerge dai libri di Nuzzi e Fittipaldi, ma ha anche un patrimonio sconfinato gestito da laici e affittato agli amici degli amici, spesso a pochi euro.

 

CARDINALE NICORA jpegCARDINALE NICORA jpeg

Bergoglio vuole vendere tutto il vendibile e molti non sono d’accordo. Molti altarini possono venire fuori. Molte rendite di posizione stanno andando a morire.  

 

IL CARDINALE GEORGE PELL IL CARDINALE GEORGE PELL

In campo, come detto, ci sono due schieramenti: gli Italiani e gli Stranieri, questi ultimi voluti da Ratzinger e Bergoglio per de-italianizzare la gestione (opaca) dei soldi. Perché c’è una linea di continuità, tra Benedetto XVI e Francesco: quella della internazionalizzazione. E questa cosa in Italia non piace.

 

Gli Italiani si riconoscono idealmente nel cardinal Achille Silvestrini, grandissimo diplomatico a riposo (ha 92 anni), tutt’ora molto lucido, in passato molto legato a Giulio Andreotti e a tutto il suo giro, da Geronzi in giù, senza trascurare Romano Prodi. Ma Silvestrini si tiene alla larga dalla battaglia, che invece vede in prima linea altri due cardinali: Domenico Calcagno e Attilio Nicora, che con Bergoglio hanno perso le chiavi delle finanze vaticane.

 

  Giampietro Nattino Giampietro Nattino

Le indiscrezioni e i documenti che stanno uscendo dal Vaticano colpiscono tutte i loro nemici. E allora vediamoli questi nemici. Sono gli “Stranieri”, ovvero il “ministro” delle finanze George Pell, il capo francese dello Ior Jean-Baptiste de Franssu e lo svizzero che guida l’Aif, l’autorità finanziaria vaticana, Réne Bruelhart.

 

Gli “Stranieri” sono accusati di muoversi come una forza di occupazione, di vedere il diavolo ovunque e di avere stuoli di consulenti esteri da piazzare qua e là. Ma soprattutto, con il via libera di Bergoglio, hanno preso in mano tutta la gestione della cassa.

DE FRANSSUDE FRANSSU

Pell e i suoi hanno pensato di aver vinto la partita l’anno scorso quando è stato silurato Nicora e si è completata l’ascesa di Braulhart all’Aif, struttura strategica nella lotta al riciclaggio e nella collaborazione con la magistratura italiana. Poi hanno visto che gli italiani ancora tiravano calci a mezzo stampa e hanno sciolto il Cosea, il consiglio di consulenti esterni dei laici, e accelerato sulla pulizia dello Ior.

 

In questo contesto, ci sono andati di mezzo due vasi di coccio: Francesca Chaouqui e monsignor Vallejo Balda, che stavano con gli “Italiani” e sono stati indicati dalla magistratura vaticana come potenziali “corvi”.

 

BRUNO VESPA PRENDE LA COMUNIONE DA MONSIGNOR VALLEJO I PAPI SANTI SULLA TERRAZZA DELLA PREFETTURABRUNO VESPA PRENDE LA COMUNIONE DA MONSIGNOR VALLEJO I PAPI SANTI SULLA TERRAZZA DELLA PREFETTURA

Della Chaouqui, fuori da tutto da oltre un anno, si è detto che abbia pagato il famoso ricevimento dei Papi Santi, documentato prontamente da Dagospia. Stupidaggine totale: gli “Stranieri” le addebitano piuttosto di essersi scattata varie foto in Vaticano e di averle pubblicate. Nulla di grave, perché non c’erano stanze segrete, ma è stato interpretato come un segno di leggerezza e di autopromozione esagitata. Più delicata la posizione del marito, tecnico informatico sotto inchiesta per un presunto hackeraggio in Vaticano.

Domenico Giani Domenico Giani

Vallejo Balda invece sperava di fare più carriera e s’era appoggiato alla cordata italiana, che lo ha usato e scaricato con rara sapienza.

 

PAPA RATZINGER E DOMENICO GIANI PAPA RATZINGER E DOMENICO GIANI

Le indagini sui due presunti “corvi” sono partite a maggio, quando gli “Stranieri” hanno detto al segretario di Stato, Parolin, che erano spariti dei documenti e che erano in arrivo “uno o due libri”.

 

Il capo della gendarmeria, Domenico Giani, ha avuto di fronte a sé un lavoro relativamente agevole. Intercettazioni, perquisizioni e pedinamenti sono stati velocissimi e hanno dato subito risultati. E alla vigilia dell’uscita dei libri, casualmente, la Giustizia vaticana ha colpito alla sua maniera: con grande durezza, ma mostrando il volto compassionevole (Chaouqui a casa perché incinta e “collaborativa”).   

LIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCISLIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCIS

 

L’uscita delle anticipazioni librarie sul tenore di vita non proprio francescano di Pell ha fatto il resto. Gli “Stranieri” hanno restituito agli “Italiani” un bel colpo sotto la cintura. Su un media estero, l’agenzia Reuters, è uscita la storia di un’inchiesta dell’Aif per riciclaggio a carico del banchiere Giampietro Nattino, “un Geronzi sopravvissuto a Geronzi”, sintetizza un suo collega più laico. L’inchiesta riguarda i conti all’Apsa ed è quasi chiusa. E le carte sono state trasferite alla magistratura italiana ed elvetica. In questi giorni? No, notizia di agosto. Ma l’hanno fatta uscire martedì.

 

cardinale pietro parolincardinale pietro parolin

Dopo il siluro su Nattino, che colpisce in pieno la gestione Nicora, molti scommettono che la guerra tra “Italiani” e “Stranieri”, almeno per un po’, si placherà.

 

EMILIANO FITTIPALDI AVARIZIAEMILIANO FITTIPALDI AVARIZIA

Resta da capire la partita su Bergoglio. Entrambe le cordate in guerra sui soldi hanno probabilmente speculato su di lui, a fasi alterne. Alcuni hanno messo in giro voci interessate sulla sua salute o sulla sua voglia di abdicazione. Altri hanno spacciato qualunque ostacolo ai propri, personalissimi, progetti come un sabotaggio del rinnovamento del Santo Padre. Ma sempre di soldi si stava parlando.

emiliano FITTIPALDI emiliano FITTIPALDI

 

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