"POSSONO ARRESTARMI MA NON FERMERANNO IL CAMBIAMENTO", SALVINI INDAGATO PER IL CASO DEI MIGRANTI SULLA NAVE DICIOTTI AL CONTRATTACCO: "E' UNA VERGOGNA, PER IL CROLLO DEL PONTE DI GENOVA NON C'E' ALCUN INDAGATO E INDAGANO UN MINISTRO..." - E POI ANNUNCIA: "IL CASO DICIOTTI E' RISOLTO. SBARCO IMMINENTE. I MIGRANTI SARANNO ACCOLTI ANCHE DALLA CHIESA"
Matteo Salvini è indagato per il caso dei migranti sulla nave Diciotti. «La Procura di Agrigento, al termine dell’attività istruttoria compiuta a Roma, ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati, un ministro e un capo di gabinetto, e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo». Lo comunica in una nota la Procura di Agrigento, che sta indagando sul caso dei migranti bloccati a bordo della nave Diciotti. I reati contestati sono sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale. «Possono arrestarmi ma non fermeranno il cambiamento», ha replicato in serata Salvini parlando da un comizio a Pinzolo, in Trentino.
LE PAROLE DI SALVINI A PINZOLO
Da www.ilmessaggero.it
Così il vicepremier Matteo Salvini parlando del caso Diciotti dalla festa della Lega di Pinzolo. «Gli immigrati della Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore, ho ritenuto di farli sbarcare, vi dirò dove andranno. Chiedo di ridiscutere i miliardi che l'Italia manda a Bruxelles, è giunto il momento di tagliare i finanziamenti a un ente inutile».
«Dalla prossima nave può fare marcia indietro e tornare - aggiunge Salvini -, mi possono indagare anche per questo ma il limite è stato raggiunto». E ancora: «Alcuni immigrati vanno in Albania, il governo albanese si è dimostrato migliore di quello francese. E io dico grazie agli albanesi e vergogna ai francesi. La restante parte dei migranti andrà in uno-due altri Paesi ma la maggioranza, e ci ho lavorato personalmente mentre gli altri insultavano, sarà ospitata a cura dei vescovi della Chiesa italiana».
«Ho saputo dieci minuti fa che sono sotto inchiesta per sequestro di persona», ma «è difficile fermarci». «Possono arrestare me ma non la voglia di cambiamento di 60 milioni di italiniani». E aggiunge: «È incredibile vivere in un Paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone e non c'è un indagato e indagano un ministro che difende i confini del Paese. È una vergogna».
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matteo salvini in romagnamatteo salvini con l'ambulante moussa mbayeselfie di salvini con l'ambulante moussa mbaye