“INDIRE UNO SCIOPERO IL 13 DI LUGLIO CON 35 GRADI E LASCIARE A PIEDI 1 MILIONI DI PENDOLARI, NON SO QUANTO SIA FARE DEL BENE AL PAESE” – IL MINISTRO DEI TRASPORTI SALVINI DISPONE LA RIDUZIONE DELLA DURATA DELLO SCIOPERO DEI TRENI: “L’ASTENSIONE SI CONCLUDERÀ ALLE 15”- LA CGIL INSORGE: “PRECETTAZIONE ILLEGITTIMA E SBAGLIATA”. IL CAPITONE: “DIFENDO IL DIRITTO ALLA MOBILITÀ DI 60 MILIONI DI ITALIANI” – FINE SETTIMANA ROVENTE: CONFERMATE LE PROTESTE DEL 15 NEGLI AEROPORTI – VIDEO
L’INTERVENTO DI SALVINI
Estratto da repubblica.it
Si annuncia un finale di settimana rovente per il trasporto, anche se il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha disposto la riduzione della durata dello sciopero dei treni previsto per domani, dopo la fumata nera ai tavoli al ministero. Una decisione duramente contestata dai sindacati: la Filt-Cgil la definisce “illegittima e sbagliata” e annuncia risposte in sede legali.
L’astensione era stata fissata dai sindacati dalle 3 del mattino di giovedì 13 fino alle 2 del mattino di venerdì 14. Il Mit ha stabilito che lo sciopero terminerà invece alle 15. Ma i disagi per gli utenti, spiega ancora la Filt-Cgil, ci saranno comunque perché “treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto”.
(…)Alla vigilia dell’incontro con i sindacati, era stato il ministro Salvini a promettere una evoluzione di questo quadro: il Mit "farà di tutto affinché gli italiani non paghino troppo pesantemente la mobilitazione", avevano assicurato dal ministero, sottolineando che "nel caso non prevalga il buon senso Salvini non esclude alcun intervento nel rigoroso rispetto delle normative vigenti", che difatti è arrivato.
"Indire uno sciopero il 13 di luglio con 35 gradi e lasciare a piedi 1 milioni di pendolari che vorrebbero andare a lavorare, non so quanto sia fare del bene al paese. Io sto cercando di mediare, domani incontro al ministero i leader sindacali, datori di lavoro", ha detto Salvini, nel corso di un convegno. "Ho il massimo rispetto per il diritto allo sciopero, le rivendicazioni salariali ma non penso sia rispettoso per il bene del Paese.
Spero che si trovi un accordo in via bonaria, se non arrivasse l'accordo mi prendo l'onore e l'onere di esercitare il fatto che difendo il diritto alla mobilità di 60 milioni di italiani", ha sottolineato. Parole che non hanno fatto piacere ai sindacati. Già alla vigilia dell’incontro Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha chiarito: "Noi siamo per il sostegno di chi si fermerà con lo sciopero".