le sardine incontrano oliviero toscani e luciano benetton a fabrica

DA SARDINE A SARTINE DEI BENETTON – BORGONOVO SU “LA VERITÀ” GETTA IN PADELLA MATTIA SANTORI E GLI ALTRI PESCIOLINI CHE SONO STATI INFINOCCHIATI DA OLIVIERO TOSCANI: “PER CHI SI PROPONE COME IL NUOVO CHE AVANZA E NON FA CHE CIANCIARE DI AMORE E ATTENZIONE AI PIÙ DEBOLI, NON È UNA GRANDE PUBBLICITÀ” – “MA CHE FOSSERO ANIMALETTI DA COMPAGNIA DELL'ESTABLISHMENT LO ABBIAMO SEMPRE SAPUTO…”

Francesco Borgonovo per “la Verità”

 

le sardine con luciano benetton e oliviero toscani

FRANCESCO BORGONOVO - CONTRO L'ONDA CHE SALE

I pesciolini puzzano dalla testa. E in queste ore, infatti, è la testa delle sardine a finire sotto il fuoco del resto del movimento, inviperito dopo l' ennesimo appuntamento galante con il Potere inscenato dai fondatori bolognesi. I quattro capetti emiliani - Mattia Santori, Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Roberto Morotti - venerdì si sono concessi una simpatica gitarella a Treviso.

 

luciano benetton

Per la precisione, sono andati a Fabrica, il «centro di sovversione culturale» fondato da Oliviero Toscani e sostenuto dai Benetton. Niente di strano, potrebbe dire qualcuno: le sardine sono andate in pellegrinaggio al santuario radical chic gestito dal fotografo odiatore. Piccolo problema: all' incontro non c' erano soltanto i giovani di Fabrica e Toscani, ma è apparso pure Luciano Benetton. Il quale non solo ha raggiunto i quattro sardinotti durante il pranzo, ma ci ha pure tenuto a farsi fotografare assieme a loro.

 

camion basko ponte morandi

L' immagine ha cominciato a girare sui social e ieri è stata pubblicata dal Fatto quotidiano. Del resto, si trattava di una rarissima apparizione pubblica di Benetton che, dopo il disastro del ponte Morandi, non è solito farsi vedere in giro. Anzi, è raro che appaia sui media con comunicati e interviste: l' ultima volta che l' ha fatto è stato lo scorso dicembre, quando ha inviato una letterina piagnucolosa a Repubblica.

FRANCESCO BORGONOVO

 

Si lamentava che lo attaccassero per la tragedia di Genova, povero. Per un movimento politico di sinistra che si propone come il nuovo che avanza e non fa che cianciare di amore e attenzione ai più deboli, non è proprio una grande pubblicità farsi ritrarre assieme al patriarca della famiglia che controlla Atlantia, specie in questo periodo. Va ricordato, per altro, che i movimenti antagonisti di mezzo mondo sono da anni in protesta contro i Benetton per il modo in cui si relazionano agli indigeni Mapuche in Argentina, dove posseggono una quantità sterminata di terreni.

Le sardine incontrano Oliviero Toscani e Luciano Benetton a Fabrica

Che Santori e soci bolognesi fossero gli animaletti da compagnia dell' establishment lo abbiamo sempre saputo e lo abbiamo scritto a ripetizione.

 

Per molti militanti sardineschi, tuttavia, vedere i quattro fondatori in posa a Treviso è stato un pugno in faccia. Le chat interne al movimento hanno immediatamente preso fuoco. Tantissimi esponenti regionali dei pesciolini hanno cominciato a tempestare Santori e gli altri chiedendo spiegazioni. Gli attivisti veneti, costernati, sono stati tra i primi a lamentarsi. Nessuno li aveva avvisati dell' amorosa corrispondenza fra i loro capetti nazionali e Benetton, la notizia è piombata all' improvviso sulla loro testa assieme agli sberleffi e agli insulti degli avversari politici e pure dei simpatizzanti.

 

vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genova

«Non avete idea di quanta merda ci stanno tirando addosso i cittadini...», si sfogava ieri un militante veneto. In realtà, messaggi del genere sono deflagrati sulle chat del movimento più o meno da ogni parte d' Italia. E in parecchi hanno preteso un' assunzione di responsabilità da parte dei capi-sardina. Che però non è arrivata. Alla fine, dopo pressioni infinite, i fondatori hanno pubblicato un breve comunicato sul profilo Facebook.

LA LETTERA DELLE SARDINE A CONTE PUBBLICATA DA REPUBBLICA

 

Qualche migliaio di battute in cui si presentano come vittime: «La visita è stata organizzata su invito di Oliviero Toscani per avviare un confronto con i ragazzi e ragionare su come innovazione e comunicazione politica possano dialogare e aiutarsi a vicenda», hanno scritto.

mattia santori intervista prodi sulla rivista fondata da prodi

Poi hanno aggiunto: «Alla fine dell' incontro è passato Luciano Benetton per salutare e ascoltare parte del dibattito.

 

Quando i ragazzi ci hanno chiesto di fare una foto di gruppo ci è sembrata una richiesta legittima. Non abbiamo pensato che quella foto sarebbe stata strumentalizzata per associare le sardine ai poteri forti, alle concessioni autostradali, alle tematiche sociali e ambientali legate alla produzione industriale di abbigliamento nel mondo. Deluderemo chi ci ritiene in grado di riaprire la trattativa tra governo e Autostrade per l' Italia in sole quattro ore». Ma certo, è stato solo un viaggio di piacere, e Benetton era lì per caso...

vignetta krancic oliviero toscani difende i benetton

 

Sui gruppi riservati del movimento, Santori e gli altri tre hanno cercato di minimizzare, in pratica hanno raccontato di essere andati a Treviso in vacanza. Hanno parlato di ingenuità, di leggerezza da parte loro. Hanno piagnucolato spiegando che la gita a Treviso è stata la prima occasione in mesi di spegnere i cellulari e vivere un' esperienza da amici.

 

grazia de sario con mattia santorii meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Hanno detto che la foto è stata «strumentalizzata» e fatta uscire da chi «aveva interesse» a screditare le sardine (in realtà, sono stati loro a condividerla sui profili social venerdì). Alla fine hanno invitato gli altri militanti a far finta di nulla, a non criticare per evitare di alimentare polemiche, insomma a tacere per non disturbare il manovratore. Anche da Fabrica è arrivato un aiutino, sotto forma di un post su Facebook ovviamente vittimista e indignato: «Siamo increduli che una foto ricordo di un incontro tra giovani menti provenienti da diversi Paesi, ritrovatesi per parlare di futuro, abbia generato una reazione così scriteriata».

santori sardine

 

Solo che a molti la faccenda è rimasta sul gozzo. Del resto, ormai è evidente che i capi delle sardine stiano giocando la loro partita - tutta a favore del Pd e della sinistra istituzionale - anche approfittando del sostegno di militanti che credono davvero di partecipare a qualcosa di sano e innovativo.

il ponte morandi a genova

 

In effetti la circostanza è grottesca: mentre su Repubblica usciva la letterina delle sardine a Giuseppe Conte su «Sud e lavoro», i fondatori se ne stavano beati in compagnia di un imprenditore la cui holding ha incassato circa 6 miliardi di euro in 10 anni provenienti dalle autostrade. E, guarda caso, si sono fatti fotografare assieme proprio nei giorni in cui si discute sul rinnovo delle concessioni. Una grande trovata pubblicitaria di Toscani, questo gli va concesso. Non solo gli avversari della prima ora si sono resi conto dell' incongruenza, ma purela famigerata «base». E il dissenso interno è esploso con potenza devastante.

 

vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genova

I più hanno scelto di polemizzare sulle chat private, qualcuno ha avuto il fegato di esporsi. Nella serata di ieri, su Facebook, Jasmine Cristallo (una delle esponenti di rilievo nazionale e con più seguito delle sardine), pur riconoscendo attenuanti ai fondatori, ha espresso il malessere di tanti: «Una foto messa a fuoco rischia di coinvolgere e mettere in ombra un intero movimento e questo non è concesso a nessuno», ha scritto.

sardine a roma 2

 

«Non si può "restare umani" a modulazione di frequenza. I Benetton sono "democratici e progressisti" solo nel mondo virtuale e mediatico; invece, in quello reale, li ritroviamo responsabili di diritti, storie, tradizioni e dignità negati nei territori (per esempio l' Argentina) in cui reperiscono terre e materie prime per produrre la propria ricchezza a scapito dei Mapuche. No global e ambientalisti davanti alle telecamere e, a luci spente, interpreti senza scrupoli di un capitalismo spinto e rapace.

SARDINE A BIBBIANO

 

Ancora più grave è che quella foto venga pubblicata in un momento delicatissimo di confronto interno al governo in merito alle concessioni autostradali, facendo in tal modo assumere al movimento intero un ruolo di pressione esterna senza, però, che su questo argomento ci sia mai confrontati». Infine la stoccata: «Ripartiamo dalle condizioni di vita della gente, ricontaminiamoci con le sofferenze vissute da interi territori». Chissà, ora che l' hanno provato sulla pelle, Santori e soci si renderanno conto di che cosa sia il vero dissenso.

sardine in piazza a bibbiano 12i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova sardine in piazza a bibbiano 11i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova genova ponte morandi ponte morandi a genovagenova ponte morandisardine a bologna sardine 3sardine in piazza a bibbiano 8sardine in piazza a bibbiano 13

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...