UN TEMPO SCAPPAVANO I CANI, ORA ARRIVA SALVINI - IL LEGHISTA NON PIÙ SECESSIONISTA PREPARA UNA CAMPAGNA D'AGOSTO NELLE REGIONI DEL SUD PER ACCHIAPPARE CONSENSI IN VISTA DI ELEZIONI ANTICIPATE. È QUI CHE AL CAPITONE MANCANO I CONSENSI PER PROVARE A VINCERE SENZA IL RESTO DEL CENTRODESTRA. DEVE CONQUISTARE IL MALLOPPO OTTENUTO DAL M5S L'ANNO SCORSO
Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
I suoi lo chiamano il «giretto estivo al Sud». Ma il tour d' agosto pianificato in gran segreto da Matteo Salvini somiglia tanto al prequel della campagna elettorale. Quella vera, per le nuove elezioni politiche.
MATTEO SALVINI E I CORI SUI NAPOLETANI
Nei giorni in cui tutto sembra precipitare, in cui con Luigi Di Maio si consuma una lacerazione senza fine su tutto, dall' autonomia alla Tav alla giustizia, il leader della Lega mette a punto con i fedelissimi un giro a tappe di almeno tre regioni strategiche in cui il partito alle Europee è cresciuto, ma non come si aspettava. Proprio quelle tre regioni - Campania, Calabria e soprattutto Sicilia - fondamentali per realizzare il colpaccio che il vicepremier ha nel mirino: l' autosufficienza elettorale, in vista di un ritorno alle urne che immagina ormai piuttosto vicino.
Non più in autunno (chiusa la finestra elettorale) ma al più tardi nei primi mesi del 2020. Un' autosufficienza che deve necessariamente passare attraverso la vittoria nei collegi uninominali del Mezzogiorno, dato che quelli del Nord sono abbastanza probabili. Per puntare infine sul raggiungimento di quel 38-40 per cento nazionale che, a legge elettorale vigente, potrebbe regalargli addirittura la maggioranza senza alleanze. Utopia, probabilmente, della quale tuttavia si ragiona ormai nel quartier generale del segretario leghista trasferito sotto il sole di Milano Marittima. Da qui Salvini osserva con sempre maggiore distacco e scetticismo le ultime uscite di Luigi Di Maio, del M5S e del premier Conte. «Stanno facendo tutto loro», continua a ripetere il ministro dell' Interno, quasi a prendere le distanze da un esecutivo nel quale si riconosce sempre meno.
BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI
E allora ecco comparire il piano d' agosto. Il 15 il capo del Viminale sarà a Castel Volturno, terra anche di camorra, mafia nigeriana, prostituzione e degrado per il tradizionale comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica di Ferragosto. Ma già qualche giorno prima e soprattutto in quelli a seguire batterà la regione governata da Vincenzo De Luca con una serie di appuntamenti, veri e propri comizi elettorali. Che ripeterà in una sorta di minitour scendendo giù per il fondo dello Stivale: in Calabria, regione che lo ha eletto senatore, e infine in Sicilia. Un tempo granaio elettorale di Silvio Berlusconi, oggi una prateria di consensi a disposizione.
Tutto questo nelle settimane che il vecchio Umberto Bossi dedicava alle sagre dell' allora Carroccio sotto l' intero arco alpino. Ma in quelle regioni il partito viaggia già ben oltre il 30 e in alcuni casi il 40 per cento. Sarebbe fatica sprecata, per Salvini (che comunque alcune tappe al Nord, in quelle sagre, le farà tra agosto e settembre). Meglio per lui virare il timone e puntare verso Sud.
La storia di questi ultimi giorni del resto è un crescendo bellico con l' alleato. Di Maio ormai lo chiama «quello là». Fa sapere che il Movimento voterà la mozione no-Tav la prossima settimana ma «impegnerà il Parlamento, non il governo». Salvo aggiungere che «non di crisi di governo parlerei, ma di crisi di un partito che voterà con il Pd, che era sulle navi delle Ong, e con Berlusconi». E il partito in questione ovviamente è la Lega.
MATTEO SALVINI PRIMA O' SUD BY BENNY
Il 6 agosto al Senato sarà battaglia. La Lega voterà contro l' atto di indirizzo M5S, sembra intenzionata a non presentarne uno proprio in favore della Tav e ad astenersi dalla mozione che invece presenterà il Pd. Bizantinismi nei quali il governo sprofonda.
Oggi Salvini interromperà per qualche ora la vacanza in Romagna - segnata ieri dalla storia del figlio ripreso su una moto d' acqua della Polizia di Stato - per raggiungere alle 15 uno degli ultimi Consigli dei ministri prima della pausa. Ma a Palazzo Chigi non si parlerà dell' autonomia invocata (invano) dal leghisti. In agenda c' è il ddl giustizia del Guardasigilli Bonafede, senza intercettazioni e separazione delle carriere: motivo sufficiente per il ministro dell' Interno per stopparla e invocare modifiche. Ce n' è abbastanza per indurlo a guardare già oltre. A un voto anticipato al 2020.
Magari strappando in autunno, col pretesto del mancato inserimento in manovra della flat tax, della quale tornerà a parlare con le parti sociali in un nuovo incontro convocato al Viminale per martedì prossimo.
matteo salvini giancarlo giorgetti
L' ultimo sondaggio Swg di due giorni fa ha ringalluzzito quella grossa fetta del partito, giuidata da Giancarlo Giorgetti, che spinge per una rapida chiusura della parabola gialloverde. Il consenso, tabelle alla mano, sarebbe ulteriormente cresciuto rispetto alle Europee (34,3 per cento), fino a toccare il 38, nonostante la vicenda "Moscopoli" e le continue liti di governo. Se è così, la campagna elettorale della nuova "Lega Italia" può cominciare. Dal Sud.