SCHLEIN, LA SITUAZIONE E’ SORU MA NON SERIA – TERREMOTO NEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA SARDEGNA PER LA DECISIONE DI ELLY DI APPOGGIARE ALESSANDRA TODDE, DEI CINQUE STELLE, AL VOTO DI FEBBRAIO - RENATO SORU CORRERA’ DA SOLO E TRENTA DIRIGENTI PD LO APPOGGIANO – “SE LA BASE NON È D’ACCORDO CON IL VERTICE BISOGNA FARE DELLE RIFLESSIONI. LA TODDE? SEMBRA UNA TURISTA PER CASO” - E SULLE PRIMARIE CANCELLATE...
Virginia Piccolillo per www.corriere.it -Estratti
«Elly Schlein insegue Conte e lui la bastona. Lui vota con il governo “no” al Mes. E lei che gli dice? Eccoti la Sardegna». E’ un fiume in piena Renato Soru, Mr Tiscali, tra i fondatori del Pd, all’indomani dello smottamento creato dalla sua decisione di correre da solo alle Regionali della Sardegna del 25 febbraio: trenta dirigenti dem locali, sabato, hanno annunciato che appoggeranno la sua candidatura contro quella scelta dal partito di Alessandra Todde, indicata dal Movimento 5 Stelle. Facendo nascere «Alleanza Sarda e democratica».
Ad andare contro la decisione dei vertici dem nazionali, anche la segretaria provinciale di Oristano, Maria Obinu, l’ex sindaco di Sassari, Enrico Pusceddu, e l’ex presidente della commissione Lavoro, Romina Mura, «che avrebbe meritato di essere presa in considerazione per una candidatura» rimarca Soru. Una scelta, dicono i «ribelli» dem, sofferta. Ma, sottolinea Pusceddu: «Se la base non è d’accordo con il vertice bisogna fare delle riflessioni».
Soru avrebbe voluto una competizione aperta, vari sindaci avevano chiesto le primarie. Ma il Nazareno non ha aperto all'idea dei gazebo, preferendo la strada dell'alleanza con i 5 Stelle. Al «no», Soru ha lanciato la sfida. E, stando a un sondaggio da lui stesso commissionato, sarebbe in testa alle preferenze, prima di un candidato (ancora da scegliere) del centrodestra. Alessandra Todde sarebbe solo terza. «C’è un’alleanza Cinque Stelle-Pd, nata a Roma, per equilibrismi nazionali. E poi c’è la nostra iniziativa, una coalizione sarda, nata qui», dice Soru. Convinto che l’alleanza M5S-Ps parta su basi diverse: «Sono mesi che si sa che la nostra regione doveva andare ai Cinque Stelle.
La stessa candidata, Alessandra Todde, andava in giro dicendolo. Poi nel giro di due settimane si è fatta un’assemblea che non aveva neanche il numero legale. Per raggiungerlo hanno provato via zoom: nemmeno. Sono ricorsi alle mail. Ma non mi pare formalmente molto corretta. Comunque non è nel nostro dna prendere decisioni senza discuterne prima».
Dure le accuse al Pd locale: «Si è adattato con facilità sulla base di interessi. Pensando, magari, che lei potesse fare il presidente della Regione e qualcun altro il sindaco di Cagliari», dice Soru, molto critico con Todde: «E' nata e ha fatto il liceo qui. Sembra una turista per caso».
Forte la delusione per l'atteggiamento della segretaria dem Elly Schlein: «Sono andato a Roma a trovarla e le ho detto che non può essere decisa la leadership della Sardegna su questa base. Altrimenti si va a sbattere. Ma non c’è stato nulla da fare. Io ho partecipato alla nascita del Pd in Sardegna. Ho pensato che avremmo contribuito a cambiare la storia della Margherita e dei Ds dal di dentro. Invece siamo ancora lì. Schlein è nuova ma si è iscritta al Pd appositamente per fare le primarie e le ha vinte per poi cancellarle. Un gesto sconsiderato. E un salto all’indietro».
(...) Così dopo che hanno fatto cadere il governo Conte, hanno fatto uno sberleffo a Letta che li ha pregati di allearsi e hanno consegnato l’Italia a Giorgia Meloni gli regalano la Sardegna, Firenze e chissà cos’altro. Ma non è più tempo di imporre decisioni dall’alto. Altri faranno come noi».