1. POLITICA FAI DA TE. ISTRUZIONI PER COSTITUIRE UN NUOVO GRUPPO IN PARLAMENTO: BUTTAR LÌ CHE, IN CAMBIO DI UN LEALE, INDISCUTIBILE, SINCERO ED ENTUSIASTA APPOGGIO AL GOVERNO RENZI NON È ESCLUSO CHE AI PIÙ ZELANTI VENGA TROVATO UN POSTICINO IN LISTA ALLE PROSSIME ELEZIONI; SE NON A LORO A UNA MOGLIE, A UN FIGLIO, A UN’AMANTE…
DAGOREPORT
Politica fai da te. Istruzioni per costituire un nuovo gruppo in Parlamento.
1) fare la conta dei tuoi più cari amici e aggiungerci i nemici dei tuoi nemici, cioè quelli che pur di fottere il nemico comune potrebbero diventare tuoi amici;
2) sondare gli scontenti, i malmostosi, i riluttanti, quelli che non gli piace più stare dove stanno; quelli arrivati a fine corsa, cioè quelli che nessuno ricandiderà più manco dipinti; quelli che hanno figli disoccupati; quelli che hanno bisogno di soldi; quelli che l’occasione va presa al volo, o che qui ormai è tutto uno schifo e io mi sono rotto le balle;
3) trattare con decisione e in modo adeguato con chiunque, tempestare di telefonate ed sms gli indecisi, blandire, sussurrare, sorridere e promettere, promettere, promettere;
4) promettere incarichi più vistosi a chi ne ha oggi di miseri, e prebende fantastiche a chi già ne ha di buone; largheggiare in indennità e fondi a disposizione;
5) far assumere dal gruppo i collaboratori dei transeunti e liberare perciò ogni transeunte dalla responsabilità di pagare i collaboratori suddetti, potendosi così mettere in tasca, distrattamente, la quota parte dello stipendio dell’assistente per cui non è necessario mostrare ricevute al Parlamento;
6) ricordare al transeunte che ogni senatore, per esempio, porta in dote al suo gruppo la bella somma di 59 mila euri l’anno (centesimo più, centesimo meno); giurargli che il nuovo gruppo gliene prenderà il meno possibile, lasciandogli in mano il resto per le sue personali e indispensabili “attività politiche sul territorio” (non serve rendicontazione, per carità);
7) non dimenticare le assunzioni per i figli disoccupati;
8) non dimenticare che magari qualcuno, trovandosi in un momento difficile della vita, potrebbe preferire un aiutino extra in contanti (almeno 250 mila euro, per non offenderlo);
SILVIO BERLUSCONI E SERGIO DE GREGORIO
9) spiegare agli ambiziosi che forse (forse!) col prossimo rimpasto potrebbe esserci a disposizione un posto da sottosegretario, per loro medesimi o qualche loro amico e/o sodale e/o mandante;
10) buttar lì che, in cambio di un leale, indiscutibile, sincero ed entusiasta appoggio al governo Renzi non è escluso che ai più zelanti venga trovato un posticino in lista alle prossime elezioni; se non a loro a una moglie, a un figlio, a un’amante…
E dai che è fatta.
SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize
ATTENZIONE: a scanso di equivoci, malintesi e querele, tutto ciò NON si riferisce minimamente al neonato gruppo dei verdiniani a Palazzo Madama. Trattasi ormai di un gioco, l’“acchiappami che t’acchiappo”, assolutamente trasversale, per cui alzi la mano il parlamentare che non ha visto/saputo/ricevuto/partecipato a qualche forma o variante del passatempo sopra illustrato.
Sorge solo spontanea una domanda: se, ai tempi del governo Prodi II, l’acquisto del senatore De Gregorio al povero B. è costato una condanna in primo grado a tre anni (prescrizione già in vista, ad ottobre), con le nuove norme anti-corruzione non è che i magistrati guarderanno ai giochini in corso con occhi ancora più severi? Non è che qualche pm, come si spiffera in giro, ha già deciso di giocare anche lui, aprendo una piccola e simpatica istruttoria?