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SULL’ATOLLO CON IL BURKA – LE MANI DELL’ARABIA SAUDITA SULLE MALDIVE. LE ISOLE SONO ENTRATE NELLA COALIZIONE ANTI-QATAR ANCHE PERCHE’ L’ARABIA SAUDITA STA INVESTENDO MILIONI DI DOLLARI PER INFRASTRUTTURE (E BASI MILITARI) SULLE ISOLE – LA COLLABORAZIONE CON PECHINO PER ALLONTANARE L’IRAN – MAZZETTE PER I GIORNALISTI ALLE CONFERENZE STAMPA

 

Claudio Gallo per La Stampa

 

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L' abbraccio irresistibile di economia e politica sta trascinando il paradiso turistico delle Maldive sempre più verso la terra. Cina e Arabia Saudita vogliono costruire basi militari lungo il "filo di perle" dell' arcipelago e per questo stanno attirando Male nella loro orbita.

 

Nessuna rivalità: le commesse cinesi sono sempre più importanti per il futuro di Riad e la cooperazione militare tra i due paesi è in forte crescita. Attualmente, le rotte di rifornimento Ovest-Est passano attraverso l' Oceano Indiano dove terrorismo e pirateria sono un rischio crescente. I sauditi pensano le Maldive come un approdo sicuro. L' ex presidente in esilio Mohamed Nasheed ha detto in marzo a Climate Change News che i sauditi «Vogliono una base nelle Maldive che salvaguardi le loro rotte commerciali e petrolifere verso i nuovi mercati».

 

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Riad sta realizzando un progetto ciclopico da dieci miliardi di dollari nell' arcipelago settentrionale di Faafu, 19 atolli poco emersi a 120 chilometri dalla capitale Male. Comprenderà un porto, un aeroporto, condomini di lusso e una speciale zona economica. A Male gli oppositori hanno protestato. Secondo loro il presidente Abdulla Yameen sta svendendo l' arcipelago in cambio di petrodollari che si fermano soprattutto nelle tasche del governo.

 

Oltre ai lavori, sono previsti milioni di dollari sauditi in prestiti e aiuti al paese ospite, che nel 2015 aveva un prodotto nazionale lordo di quasi 3 miliardi e mezzo di dollari. Esperti legali hanno detto al South China Morning Post che probabilmente a Riad sarà concesso il controllo del suolo se il progetto occuperà il 70 per cento di terre bonificate (strappate cioè al mare). L' approccio con cui il Regno sta affrontando il problema è riassunto nella busta piena di banconote consegnata ai giornalisti durante un evento all' ambasciata saudita di Male lo scorso febbraio.

SALMAN RE ARABIA SAUDITASALMAN RE ARABIA SAUDITA

 

Allargando la prospettiva, è chiaro che anche nell' arcipelago entra in gioco l' ossessione dell' Arabia Saudita per l' Iran che spera così di convincere Pechino di essere un partner migliore di Teheran per il suo progetto di collegare la Cina all' Eurasia attraverso infrastrutture finanziate dai cinesi. Dopo la recente visita del presidente americano Trump a Riad, re Salman e il ministro della Difesa, il figlio Mohammad bin Salman, sentono di avere le mani libere per una politica più aggressiva. Male è diventata un fidato alleato di Riad. Entrata nella sua improbabile coalizione anti-terrorismo, si è unita al recente bando del Qatar.

 

IL RE DELL ARABIA SAUDITA CON TAMIM AL THANI EMIRO DEL QATARIL RE DELL ARABIA SAUDITA CON TAMIM AL THANI EMIRO DEL QATAR

La crescente influenza saudita sulle Maldive ha come effetto collaterale la penetrazione del Wahhabismo, la setta islamica puritana che rappresenta la religione ufficiale del Regno, in un' area storicamente appartenente alla più tollerante tradizione sufi. A fine aprile, il più celebre blogger maldiviano, Yameen Rasheed, 29 anni, che nel suo blog The Daily Panic citicava il governo e l' estremismo religioso, è stato trovato morto nella tromba delle scale di casa sua, nella capitale, ucciso a coltellate.

 

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L' alto commissario Onu per i Diritti civili Zeid Raad al-Hussein ha inquadrato l' assassinio nella cornice della repressione del dissenso da parte del presidente. Il governo ha spiegato che perseguirà i colpevoli con una dichiarazione perfettamente orwelliana. Venti associazioni internazionali per i diritti umani hanno scritto una lettera di protesta, condannando un non specificato «estremismo religioso». «Il wahhabismo - commenta lo studioso dell' Islam Azim Zahir su Maldives Independent - sta cercando di penetrare nell' arcipelago dagli Anni '70 attraverso predicatori indiani, pachistani e specialmente sauditi. Ma è solo dopo il Duemila che ha trovato spazio nella società e nella politica cambiando radicalmente il volto dell' Islam locale".

 

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In cinque anni, Rasheed è il terzo giornalista vittima della violenza politica. Le Maldive sono al 112° posto su 180 paesi nella classifica della libertà di stampa del gruppo francese Reporter senza frontiere.

 

Neanche la Cina sta con le mani in mano: è prevista la costruzione di un ponte da 210 milioni di dollari tra Male e l' isola di Hulhule che ospita l' aeroporto. C' è poi un accordo per costruire un aeroporto e un porto nell' atollo di Laamu a sud di Faafu: sarebbe una nuova maglia della catena tra Djibouti, il porto pachistano di Gwadar, il porto meridionale di Hambantota in Sri Lanka e il progetto da 10,7 miliardi di dollari per una città industriale vicino allo scalo di Duqm in Oman.

 

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In un mondo così interconnesso non è possibile che qualcuno sia contento senza che qualcun altro sia insoddisfatto. E infatti l' intelligence indiana ha lanciato l' allarme: centinaia di estremisti maldiviani sono andati a combattere in Siria. Il rischio, secondo Dehli, è che l' arcipelago si trasformi in un rifugio per terroristi. I turisti ignari continuano a tuffarsi nel loro paradiso dalle acque cristalline.

 

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