"I VIDEO SONO STATI UTILIZZATI COME UNA SORTA DI RICATTO" - SVOLTA NEL CASO DEI FILMATI HOT DEL SINDACO A SANTA MARINELLA PIETRO TIDEI: I FRATELLI ANGELETTI RISCHIANO IL PROCESSO - LA PROCURA DI CIVITAVECCHIA RITIENE CHE SIANO STATI PROPRIO LORO A DIFFONDERE I VIDEO GIRATI ALL'INTERNO DEL COMUNE. IL PM HA FORMULATO LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO CON L'ACCUSA DI “DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO PRIVATI”. ORA LA PAROLA PASSA AL GIP - SE LA VICENDA GIUDIZIARIA AVRÀ UN SEGUITO, IL SINDACO TIDEI…
Monica Martini per “il Messaggero” - Estratti
Svolta nelle indagini per "revenge porn" seguite al sequestro di alcuni dispositivi elettronici in uso all'attuale consigliere di minoranza di Santa Marinella Roberto Angeletti.
La notizia è stata anticipata dal sindaco Tidei nel corso del consiglio comunale di lunedì scorso. La procura della Repubblica di Civitavecchia, al termine delle indagini scaturite da una denuncia del primo cittadino, e sulla base di alcune perizie tecniche, ritiene che siano stati proprio Angeletti e sua sorella Bruna a diffondere alcuni video hot soggetti a privacy girati all'interno della sede municipale. Il pubblico ministero ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio per i fratelli Angeletti con l'accusa di «diffusione illecita di immagini o video privati».
LA DECISIONE Ora la parola passa al giudice per le indagini preliminari del tribunale penale di Civitavecchia, che dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta o stralciare la posizione dei due indagati. I filmati, erano stati acquisiti da Angeletti, alcuni mesi fa, a conclusione delle indagini nei suoi confronti per un'altra vicenda: quella legata a un'inchiesta che si è già conclusa, con una prima udienza e il suo rinvio a giudizio per il reato di tentata corruzione.
Anche in quel caso, tutto era nato da un'altra denuncia, presentata sempre dal sindaco Tidei e nella quale, come noto sono rimasti coinvolti anche un ristoratore di Santa Severa, l'ex consigliere comunale Fabrizio Fronti e un dipendente della Multiservizi.
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Se la vicenda giudiziaria avrà un seguito, il sindaco Tidei si costituirà parte civile, come ha ribadito il suo legale Lorenzo Mereu, chiedendo il risarcimento dei pesanti danni subiti dalla diffusione di filmati che non avrebbero mai dovuto diventare di pubblico dominio.
«Non ho mai smesso di avere piena fiducia nella giustizia, e ho sempre confidato nel corretto e puntuale operato dei carabinieri e della magistratura.
Sono certo - ha detto Tidei - che la verità verrà appurata, come pure l'esistenza di possibili responsabilità. Appare evidente che la diffusione di video che dovevano essere stralciati perché non attinenti alle indagini eseguite, sono stati utilizzati come una sorta di ricatto, un modo dì fare politica dal quale si devono prendere le dovute distanze».
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