mattarella salvini berlusconi

ECCO PERCHE' SALVINI NON INSISTE PER OTTENERE L'INCARICO: ASPETTA CHE SI LOGORINO GLI AVVERSARI - BERLUSCONI TITILLA MATTARELLA: AFFIDARE L’INCARICO AL LEGHISTA PER UN GOVERNO DI MINORANZA DEL CENTRODESTRA – IL PRECEDENTE DI ANDREOTTI NEL 1976, QUANDO BERLINGUER FECE NASCERE UN ESECUTIVO CON L’ASTENSIONE DEL PCI

 

Ugo Magri per la Stampa

BERLUSCONI MATTARELLA

 

Salvini si trova nella classica situazione «win-win», comunque vada ci guadagna. Salta tutto e torniamo a votare? È la volta che la Lega divora Forza Italia, Fratelli d' Italia e forse pure l' Italia. Nasce per il rotto della cuffia un governo grillo-dem? Matteo stappa spumante, perché va a guidare la ribellione del Nord. E se Di Maio restasse a cuocersi per altre settimane, ancora meglio.

berlusconi salvini

 

Ecco come mai, finora, Salvini non ha insistito per ottenere l' incarico: vuole che si logorino gli avversari. Forte è il sospetto che certe sparate filo-russe fossero finalizzate a dissuadere il Colle, casomai lassù venisse in mente di metterlo alla prova. Difatti, non ce n' è aria. Ma qualcosa potrebbe cambiare.

 

Berlusconi, per citare uno a caso, giudicherebbe inconcepibile che Sergio Mattarella si rassegnasse a sciogliere le Camere senza nemmeno un tentativo imperniato sul centrodestra. Vale a dire su Salvini per il quale, praticamente ogni giorno, sollecita un incarico. Non è ben chiaro se Silvio insista sull' alleato per «bruciarlo» o per timore che, continuando di questo passo, dopo l' estate si vada a elezioni-bis (dove lui rischierebbe l' umiliazione). Sia come sia, il Cav ha lanciato un pressing sul Quirinale, anche attraverso canali riservati, per superare le resistenze.

 

BERLUSCONI SALVINI

Sa perfettamente che il Capo dello Stato, del quale canta privatamente le lodi, non può conferire incarichi «a perdere». Al momento, una maggioranza salviniana non esiste e se ne sta tentando un' altra M5S-Pd, Però quando questa fallirà, è l' argomento di Berlusconi, bisognerà battere strade un tantino spericolate. Di troppa prudenza (insistono ad Arcore) si può morire. Dunque, perché non tentare un governo di minoranza, che si regga in Parlamento sui voti del centrodestra e sulle astensioni altrui?

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI

Fino adesso si sono prese in esame soltanto maggioranze con tutti i crismi, ma senza risultato; è tempo di esaminare i possibili ripieghi. Il ripiego numero uno sarebbe quello del governo istituzionale, finalizzato a un percorso di riforme della Costituzione e della legge elettorale (che non ha dato buona prova di sé). Ne ha lanciato la proposta ieri sera Renzi da Fazio, e idealmente Berlusconi l' avrebbe abbracciato dall' entusiasmo. Gianni Letta non ha mai smesso di tessere la tela del «governissimo», magari c' è di mezzo pure il suo zampino. «Il semi-presidenzialismo sarebbe l' unico modo per dare un senso a questa legislatura», dà voce al mood berlusconiano Andrea Cangini.

 

Però, pubblicamente, l' ex premier dovrà frenarsi in quanto, se da subito si sbilanciasse a favore del governo per le riforme, un minuto dopo Salvini potrebbe accusarlo di tradimento, e approfittarne per accasarsi finalmente con Di Maio. Dunque meglio insistere per il momento sul governo di minoranza, cercando di convincere il Colle con un precedente illustre e un argomento costituzionale.

 

governo Andreotti del 76

Il precedente è rappresentato dal terzo governo Andreotti, che nacque nel 1976 con la «non sfiducia» del Pci. Basti dire che le astensioni alla Camera (303) furono più numerose dei voti a favore (258). Senza la generosità di Enrico Berlinguer, la Repubblica sarebbe piombata nello stallo, esattamente dove rischia di affogare oggi. Anche un semplice pre-incarico permetterebbe a Salvini di contrattare un' astensione grillina o addirittura del Pd.

 

unita berlinguer

E comunque (argomento su cui batte Gaetano Quagliariello) perfino un governo di minoranza sarebbe costituzionalmente più legittimo di quello in carica, che ebbe la fiducia dal passato Parlamento, un' era geologica fa. Tajani garantisce: l' Europa sarebbe d' accordo. Ma Salvini accetterebbe di farsi lanciare in pista? Non è detto che rifiuti, sussurrano ad Arcore. E se dicesse no a Mattarella, poi dovrebbe trovare la maniera di spiegarlo ai suoi elettori. Impresa complicata.

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