1. IL TIRA E MOLLA SULLE DIMISSIONI DI NUNZIA DE GIROLAMO ALTRO NON È CHE L’ENNESIMA PUNTATA DELLA GUERRA DI NERVI TRA LETTA E IL ROTTAM’ATTORE FIORENTINO 2. IL TRUCIDO CAFONAL DI BENEvENTO SARÀ LA SCUSA PER ACCELERARE IL RIMPASTO, VISTO CHE GLI ALFANOIDI HANNO PIU’ MINISTRI CHE PARLAMENTARI. E CON IL CONSENSO DI RE GIORGIO IL SILENTE, ENTRO FINE MESE AVREMO CON OGNI PROBABILITÀ IL “LETTA BIS” 3. QUANTO A DONNA NUNZIA, LE CUI CHANCE DI SALVARE LA POLTRONA SONO LEGATE AL FATTO DI ESSER STATA UN’ASSIDUA FREQUENTATRICE DI ‘VEDRÒ’ (IL PENSATOIO DI LETTANIPOTE) E DI AVER SPOSATO IL PIDDINO FRANCESCO BOCCIA, LA SUA BIOGRAFIA CONTIENE L’ORIGINE E LA SOLUZIONE DEL SUO CASO. CHE NE SA DI AGRICOLTURA? UN TUBO, A GUARDARE IL CURRICULUM. PERÒ SUO PAPÀ ERA IL CAPO DEL CONSORZIO AGRARIO DI BENEVENTO. SARÀ STATO DEMOCRISTIANO (MAGARI ANCHE MASTELLIANO!) E ALLORA NEL “LETTA BIS” ALL’AGRICOLTURA PERCHÉ NON METTERCI DE GIROLAMO SENIOR?

a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. ASPENIO, FACCI IL BIS!
Nunzia De Girolamo e il suo "cerchio tragico", incappati nelle imbarazzanti registrazioni sulla gestione della Sanità a Benevento, riescono nel miracolo di rivalutare Clemente Mastella e i suoi parenti. Del resto se guardate la foto di Repubblica a pagina 2, e coprite con le dita il caschetto di capelli che orna la faccia ministeriale, scoprirete che in realtà il ministro dell'Agricoltura è la sorella di Checco Zalone. La sorella meno educata, verrebbe da dire.

Nei prossimi giorni la De Girolamo andrà il Parlamento a difendersi, com'è giusto che sia, e poi partirà il consueto tira e molla sulle dimissioni, che altro non è che l'ennesima puntata della guerra di nervi tra Aspenio Letta e il Rottam'attore fiorentino. Sarà la scusa per accelerare il rimpasto, visto che gli alfanoidi hanno troppi ministri rispetto alle truppe parlamentari delle quali dispongono. E con il consenso di Re Giorgio il Silente, entro fine mese avremo con ogni probabilità il "Letta bis", ovvero la sublimazione democristiana di un politico cresciuto fra il "Rumor III" (132 giorni nel 1970) e il "Fanfani VI" (102 giorni nel 1987). Pare che zio Gianni gli abbia detto: Enrichetto, se non vieni ricordato per un "quater" non sarai mai uno dei nostri.

Quanto a Donna Nunzia, le cui chance di salvare la poltrona sono legate al fatto di esser stata un'assidua frequentatrice di VeDrò (il pensatoio di Lettanipote) e di aver sposato il piddino Francesco Boccia, la sua biografia contiene l'origine e la soluzione del suo caso. Che ne sa di agricoltura? Un tubo, a guardare il curriculum. Però suo papà era il capo del consorzio agrario di Benevento. Sarà stato democristiano (magari anche mastelliano!) e allora nel "Letta bis" all'Agricoltura perché non metterci De Girolamo senior?

2. E BENEVENTO TORNA "MALEVENTUM"
I fatti, prima della bufera politica. Un bravo cronista free lance, Vincenzo Iurillo, parte a sue spese da Sorrento e scoperchia il pentolone della sanità di Benevento, pubblicando insieme a Marco Lillo una serie di inchieste sul Cetriolo Quotidiano. Per un po' di giorni, a parte Conchita Sannino di Repubblica, i giornaloni di Lor signori si limitano a discettare brillantemente sulle registrazioni della ministra, ma solo ieri mandano i loro inviatoni sul posto.

Oggi Repubblica fa un utile riassunto di ciò che può inguaiare, in Parlamento, Checca De Girolamo: "Il primario, la ditta, i parenti. Quei tre nodi per il ministro e le accuse del superteste. Domani il duello al Riesame: i timori per le nuove carte. L'intervento di Barone e Papa per decidere la sorte del capo di Radiologia. L'intervento sulle mozzarelle del rivenditore-comico. ‘Mi aiutarono perché amico" (p. 3). Sul Cetriolo Quotidiano, nuova puntata: "Volevano comprarmi con 30mila euro'. Il dirigente Asl di Benevento: ‘Era il prezzo per farmi da parte'. Felice Pisapia: ‘Il vicecapo di gabinetto di Nunzia voleva le bozze d'appalto a casa'" (p. 2). A casa ci si concentra di più.

Lapidario Clemente Mastella su Repubblica: "Ha comprato i miei fedelissimi. Si salva solo perché ha sposato Boccia. Quando le dissi che ero ferito per il riferimento gratuito a mio figlio fatto con l'sms lei rincarò la dose: non sei una merda, sei un uomo di merda" (p. 2).

3. LA SPINTARELLA AL RIMPASTO
Ed ecco le scosse nel Palazzo: "Il premier apre al Letta-bis. ‘Attendiamo la direzione del Pd, poi discuteremo sulla squadra di governo'. A rischio Zanonato, Giovannini e De Girolamo, ma anche Bonino, Cancellieri e Saccomanni. Il nodo del Tesoro: non è detto che arrivi un politico con le caratteristiche che lo rendano credibile agli occhi del mercato" (Stampa, p. 5). Paccomanni fuori? La sola voce allarma il Messaggero: "Franceschini: rinnovare la squadra ma con Saccomanni credibili in Ue" (p. 3). Per il quotidiano romano "spuntano i nomi di Epifani, Tabacci e Tinagli" (p. 2).

Per il Corriere della Stabilità (bancaria), "Il leader pd insiste per la svolta radicale: non ci interessa sostituire ministri. I renziani: a noi il rimpasto non conviene. Il timore di essere vincolati. Il sindaco prima di chiudere il contratto vuole garanzie sulla legge elettorale" (p. 5). E anche giornale diretto da don Flebuccio de Bortoli fa anche un po' di toto-nomi: "Cancellieri, Zanonato e gli altri. Gli incarichi in bilico a Palazzo Chigi. Il capo dell'esecutivo stima molto il ministro del Lavoro Giovannini. Monti si tira fuori: ‘Io dentro l'esecutivo? Un miraggio'. Il Professore è interessato a un ruolo nell'Unione Europea" (p. 2). Ma andare in pensione, no? In fondo il Rigor Montis è già senatore a vita.

Il Giornale sottolinea i silenzi di Re Giorgio: "E Napolitano stavolta lascia da solo il premier. Il Colle, in silenzio da due settimane, smentisce voci di rottura con Palazzo Chigi". In particolare, "il capo dello Stato si starebbe gradualmente convincendo che la corsa di Letta sia arrivata alla fine" (p. 2).

4. MA FACCE RIDE!
"Io raccomandata? Nunzia ha fatto un affare a prendermi". Intervista a Repubblica (p. 4) di Antonietta Postorivo, penalista e quindi consorte del barone senatore D'Alì.

5. ALLA CARICA DELLA SECONDA CARICA
La "legge del lunedì" di Giancarlo Perna (ogni settimana a chi tocca tocca) colpisce oggi Piero Grasso: "I due volti di Grasso, pasticcione al Senato, ma spietato col Cav. Sulla decadenza l'ex pm è stato un azzeccagarbugli. Ma sul Salva Roma è arrivata la reprimenda del Colle". E vabbè, non glielo perdoneranno mai di aver fatto il suo dovere sulla decadenza del Nano condannato. Ma c'è un passaggio del ritratto che davvero sorprende: "Ha rinunciato a Palazzo Giustiniani e gira con una superscorta record" (p. 9). Forse che è stato capo dell'Antimafia?

6. LA DIGNITA' DI UN CUFFARO
"Sono andato a sbattere contro la mafia. Ho sbagliato a frequentare certe persone'. Totò Cuffaro, rinchiuso a Rebibbia, parla con Giovanni Bianconi e regala un consiglio al Caimano: "gli consiglio di scontare la pena in carcere". Ma soprattutto dice una cosa che gli fa onore: "Stare in cella mi ha fatto vergognare di alcune leggi sulla sicurezza che ho votato" (p. 21).

7. QUEST'EUROPA VI RENDERA' LIBERI
Repubblica racconta la cosiddetta "uscita dalla crisi" dell'Irlanda. Una storia molto istruttiva: "Dublino via dalla crisi ma perde 300mila posti. L'Irlanda si libera dalla Troika. Pesanti costi sociali e rischio addio multinazionali. Crolla il deficit ma i ragazzi in famiglie senza lavoro sono saliti ora a un quinto. Il possibile rialzo delle tasse fa paura alle società estere: da loro il 25% del Pil. Colpita la casa" (p. 11).

L'Irlanda ha fatto impunemente dumping fiscale per anni, ma di "Unione fiscale", com'è noto, non si parla. Notevole questo passaggio dell'inchiesta: "Malvolentieri hanno accettato le indicazioni della Troika di riformare il sistema dell'acqua che fa capo alla società pubblica Irish Water: fino ad oggi gli irlandesi la consumavano gratis. La Troika ha imposto il pagamento, gli irlandesi stanno istallando i contatori nelle case". Poi dicono che la Troika non fa politica.

8. AL CASELLO C'E' IL BALZELLO (MA E' PRIVATO)
Sul Corriere, Sergio Rizzo prende la calcolatrice e scodella un pezzo che non piacerà all'oligopolio autostradale: "I pedaggi in autostrada? Dalle privatizzazioni sono saliti del 65%. Dal 1999 l'inflazione è aumentata del 37.4%. L'assenza dell'Authority. Nel 1970 la rete era seconda solo alla Germania, oggi è la metà di quella spagnola" (p. 11). Purtroppo non è dimostrato che con un'Autorità di vigilanza sarebbe andata molto meglio.

9. FREE MARCHETT E LINGOTTI IN FUGA
Sempre nuove, magnifiche avventure mondiali per l'ingegnere del cantone di Zug. Le canta con trasporto Affari&Sfiganza di Repubblica: "Fiat, la road map di Marchionne. Fusione, cambio di nome, Borsa e si apre il nuovo dossier: la Cina. I tempi sono strettissimi. Già per il prossimo aprile in occasione del lancio dei nuovi modelli, il gruppo potrebbe aver già cambiato aspetto. Ma le strategie del Lingotto ora puntano a un nuovo accordo: Peugeot, Mazda, Suzuki. E si riparla di Opel" (p. 2).

Poi passa l'immarcescibile Salvatore Tropea e mette lo zucchero a velo sulla torta: "La famiglia compatta alla prova del dividendo". Si coprono di gloria anche i "concorrenti" di CorrierEconomia: "Fiat Chrysler. Promossa in finanza. Industria e modelli i test decisivi" (p. 4).

E per la serie "a cosa servono i giornali", il Corriere dedica 17 righe in fondo a pagina 10 (ci vuole la lente per scovarle) al suo azionista Della Valle, che è andato in tv da Massimo Giletti a dire che "la Fiat ha preso dall'Italia tutto quello che ha voluto".

10. ULTIME DA UN POST PAESE
Tutta da leggere l'intervista di Paolo Virzì a Malcom Pagani sul Cetriolo Quotidiano (pp. 10-11). A noi che siamo materialisti, e che abbiamo seguito con incredulità la demenziale polemica localista su "Il Capitale umano", è piaciuto questo passaggio: "Una delle fasi più affascinanti di un film è il sopralluogo. Oltrepassi portoni e cancelli ignoti, entri in un altro mondo. Prima di trovare il luogo giusto abbiamo visto un'infinità di ville lombarde, tra i proprietari non ce n'era uno che non avesse la residenza fiscale in Svizzera".

colinward@autistici.org

 

 

NUNZIA DE GIROLAMONUNZIA DE GIROLAMONunzia De Girolamo LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI NUNZIA DI GIROLAMO Clemente Mastella letta EMMA BONINO E MARTIN SORRELLcancellieri saccomanni letta letta napolitano x PIERO GRASSO SENATO Cuffaro Cannoli dublinojohn elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitano POSTER IL CAPITALE UMANO Paolo Virzi Il capitale umano

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...