
TODDE DENTRO O FUORI? LA CORTE DEI CONTI APPROVA LE SPESE ELETTORALI DEL M5S. LEI ESULTA: “LA RENDICONTAZIONE E’ CORRETTA”. MA IL CASO IN SARDEGNA RESTA APERTO - TRA MENO DI UNA SETTIMANA È FISSATA LA PRIMA UDIENZA AL TRIBUNALE DI CAGLIARI, CHIAMATO A DECIDERE SUL DESTINO DELLA GOVERNATRICE DICHIARATA DECADUTA DAL COLLEGIO DI GARANZIA ELETTORALE, CHE LE CONTESTA “PLURIME VIOLAZIONI” DELLA LEGGE SULLA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE – FRATELLI D’ITALIA: “È EVIDENTE CHE IL M5S VOGLIA CREARE UNA CORTINA FUMOGENA, IN PALESE MALAFEDE, PER NASCONDERE LA LORO SCIATTERIA. HANNO FATTO GRAVI ERRORI"
Claudio Bozza per il "Corriere della Sera" - Estratti
Todde dentro o fuori? In Sardegna è scattato il conto alla rovescia. Tra meno di una settimana è infatti fissata la prima udienza al Tribunale di Cagliari, chiamato a decidere sul destino della governatrice Alessandra Todde, dichiarata decaduta dal Collegio di garanzia elettorale, che le contesta «plurime violazioni» della legge sulla rendicontazione delle spese per la campagna elettorale.
Il primo round davanti ai giudici è fissato per il 20 marzo: è possibile che servano ulteriori due udienze per arrivare alla sentenza, ma probabilmente entro metà aprile ci sarà la parole fine. E solo allora si capirà se l’ex viceministra del M5S, prima donna a governare la Sardegna, potrà rimanere o meno sulla poltrona strappata, appena un anno fa e per una manciata di voti, a Paolo Truzzu, candidato del centrodestra.
E mentre il triumvirato FdI-Lega-Forza Italia continua a sperare in un ritorno alle urne che avrebbe dell’incredibile, ieri Todde ha ricevuto una notizia interpretata come «molto positiva» da lei e dai vertici dei Cinque stelle.
La Corte dei conti ha definito come «regolare il rendiconto delle spese sostenute dal Comitato elettorale del M5S» nella campagna per le Regionali. I magistrati contabili, come da procedura di legge, hanno infatti vidimato una relazione di 52 pagine in cui sono state analizzate le spese elettorali di tutti i partiti nella competizione elettorale del febbraio 2024, senza ravvisare alcuna violazione. Una buona notizia per tutti, quindi, in primis per il Movimento. Ma le contestazioni che hanno portato alla richiesta di decadenza di Todde viaggiano su un altro binario: sono una vicenda a parte, insomma.
alessandra todde giuseppe conte
(...) Il passaggio della Corte dei conti è importante — è la riflessione — perché le fatture e le spese contestatemi dal collegio elettorale sono le stesse rendicontate dal comitato, a parte una bolletta di 153 euro, che secondo i miei legali e il comitato stesso non doveva essere rendicontata». E poi: «La Corte dei conti attribuisce queste fatture e spese al comitato — quindi al M5S — e non a me, sottolineando che la rendicontazione presentata dal M5S è corretta».
Dal Pd, alleati rimasti scottati da questo terremoto, la reazione è improntata alla massima cautela: il silenzio. Mentre è dura la reazione del centrodestra: «Non è credibile che il M5S non sappia leggere una delibera della Corte dei conti, che non riguarda la rendicontazione di Todde — commenta Truzzu di FdI —, perciò è evidente che voglia creare una cortina fumogena, in palese malafede, per nascondere la loro sciatteria.Hanno fatto gravi errori, qui non ci sono complotti del centrodestra».
ALESSANDRA TODDE
ALESSANDRA TODDE GIUSEPPE CONTE
alessandra todde