“TRECENTOMILA EURO IN 9 MESI? SPERO SIANO MOLTI DI PIÙ” – VITTORIO SGARBI REPLICA AL “FATTO QUOTIDIANO”, CHE GLI CONTESTA I SOSTANZIOSI EMOLUMENTI RISCOSSI PER CONFERENZE, INAUGURAZIONI E LEZIONI MAGISTRALI MENTRE RICOPRE LA CARICA DI SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA: “LE MIE ATTIVITÀ SONO TUTTE REGOLARI. PARLO D’ARTE, E ALLORA? È UNA VITA CHE LO FACCIO. PROIBIRMELO SAREBBE UN ATTO FASCISTA. DOVREI FARE LE CONFERENZE SENZA FARMI PAGARE, PERCHÉ MAI?”
Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per www.corriere.it
«Se ho guadagnato 300 mila euro in 9 mesi? Non lo so, forse è una cifra sottostimata, spero che siano molti di più», rilancia Vittorio Sgarbi, per nulla o quasi turbato dall’inchiesta del Fatto Quotidiano che gli contesta i sostanziosi emolumenti riscossi – direttamente o attraverso società intestate al suo principale collaboratore Antonino Ippolito e alla storica fidanzata Sabina Colle - per conferenze, inaugurazioni, lezioni magistrali e quant’altro (c’è anche la presidenza della giuria per la finale di Miss Italia del prossimo 11 novembre).
Perché risulterebbero incompatibili con la carica di Sottosegretario alla Cultura, secondo il disposto dell’articolo 2 della legge 215 del 2004 che recita così: «Il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore si soggetti pubblici e privati».
Per parlare di Caravaggio la stima del suo cachet sarebbe di 200 euro al minuto.
«Ma che ne so, non tengo mica io i conti. Parlo d’arte, e allora? È una la vita che lo faccio, da parlamentare, da sindaco, ora da sottosegretario. Queste accuse fanno ridere i polli, proibirmelo sarebbe un atto fascista».
C’è la norma, però.
«Ma io non ci rientro affatto. Intanto perché si tratta di prestazioni episodiche, occasionali e non continuative. Non è un lavoro fisso o un’attività parallela a quella di sottosegretario. Non potrei parlare di Caravaggio a teatro? Dovrei fare le conferenze senza farmi pagare, perché mai? Allora se un cantante diventasse ministro, non potrebbe più cantare o dovrebbe farlo gratis?».
In realtà, applicando rigidamente la norma, non si potrebbe manco in quel caso.
«Sbagliato. Al ministero mi occupo di tutela del patrimonio artistico, Caravaggio è un’idea, non un’opera. L’arte è tutto, se fosse così come dicono, allora io non potrei fare più niente. E Miss Italia poi che c’entra con i beni culturali?».
In effetti.
vittorio sgarbi e sabrina colle foto di bacco
«Questa storia, lo so per certo, parte da una lettera anonima di un mio ex collaboratore, che si è voluto vendicare rivelando dati privati, ho già fatto denuncia alla polizia postale. Ma in ogni caso io sono in regola. L’ Autorità garante della concorrenza e del mercato già a maggio aveva escluso l’incompatibilità della carica di sottosegretario con altri miei incarichi».
Ce ne invia copia. Si legge che non sussistono i presupposti per un accertamento per la carica di responsabile nazionale, in particolare per la valorizzazione dei beni culturali, storici e artistici di Anci (associazione nazionale comuni italiani), per lo svolgimento di attività giornalistica, per il ruolo nella fondazione Cavallini-Sgarbi e per la presidenza dell’associazione culturale Rinascimento. «Le mie attività sono state analizzate una per una» […]
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