putin trump xi

UN TRUMP FRA DI NOI – PUTIN E XI JINPING HANNO IN MENTE QUALCOSA PER FERMARE I BOLLORI BOMBAROLI DI CICCIO KIM. MA LE MOSSE AMERICANE MINACCIANO L’AZIONE DIPLOMATICA (E NON SOLO) DI RUSSIA E CINA – SEMPRE PIU’ STRETTI I RAPPORTI FRA MOSCA E PECHINO IN VISTA DEL G-20 DI AMBURGO 

 

Anna Zafesova per la Stampa

 

PUTIN XI1PUTIN XI1

Vladimir Putin chiama Xi Jinping «caro amico», il leader cinese risponde «la mia relazione più stretta è con voi», e l' intesa viene suggellata dal conferimento all' ospite da Pechino della maggiore onorificenza russa, l' ordine di Sant' Andrea. Alla vigilia del G20, il passaggio di Xi al Cremlino sulla strada per Amburgo vuole essere il segnale, se non di un' intesa, almeno di una verifica, prima del vertice, e soprattutto prima dell' incontro tra Putin e Donald Trump, che il 7 luglio finalmente si vedranno faccia a faccia.

 

Il formato del colloquio è ancora da definire, ma gli argomenti sono già noti: in cima all' agenda ci sono Siria e Corea del Nord. E proprio alla strategia nei confronti di Pyongyang è stato dedicato l' incontro «informale» tra Xi e Putin, dopo che il presidente americano ha esortato Pechino a reagire «pesantemente» al test del missile balistico nordcoreano.

KIMKIM

 

A Mosca la situazione viene vista in toni molto più pacati, e il ministero della Difesa russo ieri ha assicurato che «il missile non rappresentava una minaccia per la Russia». Riguardo alla Corea del Nord, Xi e Putin hanno convenuto che i due Paesi devono «mantenere la cooperazione strategica, reagire alla situazione nei dovuti modi e contribuire alla soluzione negoziale pacifica», è il riassunto fornito dai media ufficiali cinesi.

 

Il problema risiede tutto nei «dovuti modi», sui quali la sintonia potrebbe essere meno forte di quanto sembri. La crisi coreana potrebbe diventare un altro terreno sul quale la Russia sfida gli Stati Uniti, e per farlo ha bisogno del consenso almeno tacito di Pechino, principale sponsor anche economico del regime di Pyongyang. I due leader ieri hanno ribadito la loro opposizione al sistema di difesa antiaerea Thaad che Washington progetta di portare nella penisola coreana, e che «violerebbe l' equilibrio strategico», secondo Xi e Putin.

putin xiputin xi

 

La road map proposta dalla Russia per risolvere il problema nucleare nordcoreano è stata concordata con Pechino, e i responsabili della politica estera di Mosca hanno già reagito negativamente alle pressioni di Washington al regime di Kim, con l' invio di portaerei americane e le minacce di andare avanti anche senza il consenso della Cina.

 

Gli interessi di russi e cinesi nell' impedire un' offensiva Usa contro Pyongyang coincidono, ma le tattiche potrebbero essere molto diverse: mentre per Putin un' altra sfida con gli Usa, dopo la Siria, potrebbe essere utile per la campagna elettorale del 2018, la diplomazia cinese evita scontri diretti e meno che mai è interessata a una contrapposizione frontale con Washington, suo partner economico principale.

 

 

kim jong un osserva il missile  intercontinentale  nordcoreano luglio 2017kim jong un osserva il missile intercontinentale nordcoreano luglio 2017

Il rapporto con l' America di Trump era il non detto dei colloqui tra Putin e Xi, che ha fatto un' allusione ai «complessi cambiamenti della situazione internazionale, che aprono sia nuove sfide che nuove opportunità». In attesa di affrontarle ad Amburgo, dove entrambi i leader incontreranno Donald Trump, russi e cinesi hanno dato sfoggio del loro «rapporto speciale».

 

La prima visita di Xi come presidente, nel 2013, è stata in Russia, «scelte che non si dimenticano», ha ricordato ieri Putin, che da allora ha incontrato il collega cinese ben 22 volte. Ogni vertice viene accompagnato da decine di accordi economici, e quello di ieri non ha fatto eccezione, con contratti per 10 miliardi di dollari nei campi più svariati. L' interscambio tra i due Paesi, dopo la crisi russa del 2014, e il rallentamento dell' economia cinese, sembra essersi ripreso, con un aumento del 37% nei primi quattro mesi del 2017.

TRUMP XITRUMP XI

 

Ma il Cremlino ha voluto dare risalto soprattutto all' aspetto simbolico della partnership, alla luce anche dei progetti di integrare l' Unione euroasiatica che Putin sta costruendo sulle ceneri dell' ex Urss nella «Nuova via della seta» sponsorizzata da Pechino.

 

Molti progetti miliardari degli ultimi anni però sono rimasti sulla carta, e pochi giorni fa Pechino ha sospeso i negoziati sulla seconda linea del gasdotto «Forza della Siberia», che dovrebbe iniziare a pompare gas verso la Cina nel 2019: non vuole per ora altro metano russo, mentre ha iniziato ad acquistare gas liquido dagli Stati Uniti, e Xi Jinping ha discusso con Trump un ampio programma di scambio energetico.

TRUMP PUTIN SIRIATRUMP PUTIN SIRIA

 

Che in prospettiva potrebbe includere anche il petrolio: «Vogliamo diversificare le forniture e guardiamo agli Usa», ha dichiarato qualche giorno fa a Bloomberg Tv Wang Yilin, il presidente del colosso cinese Cnpc .

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…