emanuele pozzolo giorgia meloni gianfranco fini

TUTTE LE “SPARATE” DEL GIOVANE POZZOLO – NEL 2013 IL DEPUTATO PISTOLERO FU CACCIATO DA GIANFRANCO FINI DA ALLEANZA NAZIONALE, IN QUANTO “VIOLENTO ESTREMISTA VERBALE”. E FU ACCOLTO A BRACCIA APERTE IN FDI DA GIORGIA MELONI, CHE LO CANDIDO’ ALLE POLITICHE (MA NON FU ELETTO) - I POST AGGRESSIVI SU FACEBOOK: “LA FANTASTICA TRIADE DIO, PATRIA, FAMIGLIA”, “L'UNICA DESTRA È QUELLA DI GIORGIA”, “SCHIAFFEGGIAMO QUESTA VECCHIA CLASSE POLITICA DI PARASSITI!”

Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”

 

Giorgia Meloni Emanuele Pozzolo nel 2013

Eccolo, il “balengo”. Sorridente? Quasi. Spavaldo? Non proprio. Ma di nuovo lì, nella sua seconda chance. Cacciato dal presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini in quanto “violento estremista verbale” e riaccolto a braccia aperte (e subito candidato) da Giorgia Meloni e Guido Crosetto in Fratelli d’Italia. Siamo a febbraio 2013.

 

Il deputato pistolero Emanuele Pozzolo posa accanto a una sorridente Giorgia Meloni: jeans e cravatta, l’aria un po’ impacciata, un po’ “reprobo” e un po’ pulcino spennacchiato; forse, e si capisce, leggermente a disagio dopo l’allontanamento subìto dalla federazione di An di Vercelli, la sua città.

 

[…]  Lo raccontano le fotografie e i post pubblicati da Pozzolo sul suo profilo Fb. Roba di più di dieci anni fa. Ma che, rivista ora, fa un certo effetto. E “parla”. Dopo che Donato Lamorte, capo della segreteria politica di Gianfranco Fini, “accompagnò alla porta” Pozzolo ritenuto incompatibile col partito per via dei suoi modi estremi e della sua “violenza verbale”, la nuova casa politica creata da Meloni insieme ai due cofondatori Ignazio La Russa e Guido Crosetto offrì all’allora ventottenne “astro” della destra vercellese una nuova possibilità.

 

campagna elettorale di emanuele pozzolo per fdi nel 2013

[…] Pozzolo fu candidato da FdI alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 nella Circoscrizione Piemonte 2. Insieme, tra gli altri, all’amico di tanti anni Andrea Delmastro, l’attuale sottosegretario che ha organizzato il Veglione durante il quale Pozzolo ha sparato con la sua pistola ferendo il parente di un agente della scorta dello stesso Delmastro. Pozzolo, che non verrà eletto, occupa il decimo posto in una lista dove Meloni è seconda testa di serie.

 

Per impegnarsi, si impegna. Fa una campagna elettorale molto attiva: si sbatte, sostiene appassionatamente Giorgia Meloni e il nuovo contenitore politico “FdI-centrodestra nazionale”. In un video si vede Pozzolo a un aperitivo elettorale a Vercelli. È protagonista di in un lungo discorso.

 

gianfranco fini e giorgia meloni nel 2011

Un discorso che confluisce nel video poi postato su Fb e su Youtube e intitolato “Emanuele Pozzolo interviene all’aperitivo elettorale di FdI con Guido Crosetto”. Pozzolo si lancia in sperticate lodi a Meloni, sostiene che FdI è «l’unica vera destra in campo». Si coglie il risentimento nei confronti del passato, leggi il “traditore” Fini. È un lungo comizio, il suo.

 

Saluta gli altri candidati in sala, Gaetano Nistri e Gianni Mancuso; mette al centro «la fantastica triade Dio, patria, famiglia» , sulla quale – dice – «si basa da sempre la destra» . Il futuro sparatore, da sempre nostalgico di Mussolini e del fascismo, ai quali come è noto ha dedicato decine di post, si lancia poi in un’analisi politica che non risparmia nessuno: nemmeno Silvio Berlusconi, considerato troppo “aperturista” nei confronti dei gay per via della posizione sulle unioni civili.

 

giorgia meloni emanuele pozzolo.

Lui, il “balengo” Pozzolo (Fini dixit), si mostra intransigente sull’unico matrimonio che «noi consideriamo: quello tra un maschio e una femmina». Politicamente, l’epurato di An nel 2013 porta acqua (e voti) attraverso le sigle Avanguardia Vercellese e VercellIdea.

 

«Siamo braccio e cervello della Vercelli giovane e ribelle, appoggiamo la sfida di Giorgia Meloni per una nuova classe politica del centrodestra italiano. Un solo imperativo: impegnarsi, senza tornaconti personali, per spazzare via questa vecchia classe politica di parassiti!», scrive in un post il 14 gennaio 2013. Altro post elettorale del 2 febbraio 2013. «24-25 febbraio. Elezioni politiche. Vota Giorgia Meloni, schiaffeggia la vecchia politica!», (il messaggio è accompagnato dalla foto di Pozzolo insieme alla leader).

 

EMANUELE POZZOLO E ANDREA DELMASTRO

Già, schiaffeggia la vecchia politica. Forse quella rappresentata da An, che però uno schiaffo sonoro lo aveva dato a lui: silurandolo. «Gli dicemmo ‘via, andare!’ », ha ricordato Gianfranco Fini, sottolineando che non ci fu nemmeno bisogno di espellerlo formalmente, Pozzolo. Fu semplicemente accompagnato alla porta. Poi Meloni gli ha aperto la sua. Un doppio giro senza nemmeno essere passato dal via. Il resto è storia. Dieci anni dopo.

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