TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMNEY - IL MORMONE PER LA TERZA VOLTA VUOLE CORRERE PER LA CASA BIANCA: “LO HA FATTO ANCHE REAGAN, E HA VINTO” - SI DEVE MUOVERE: JEB BUSH GLI STA FREGANDO FINANZIATORI E STAFF

Paolo Mastrolilli per “La Stampa

 

MITT ROMNEY ALLA POMPA DI BENZINAMITT ROMNEY ALLA POMPA DI BENZINA

Niente, è più forte di lui. Mitt Romney proprio non ce la fa a rinunciare al sogno di diventare presidente degli Stati Uniti, e venerdì ha confidato ad un gruppo di sostenitori riuniti a New York che sta meditando seriamente di ricandidarsi l’anno prossimo. Questo significa che il gruppo degli aspiranti repubblicani, da Jeb Bush a Mike Huckabee, da Rand Paul a Chris Christie, da Scott Walker a Marco Rubio, si sta facendo sempre più affollato, promettendo una lotta fratricida che ancora una volta potrebbe aiutare i democratici.

 

I GRANDI DONATORI

Romney ha incontrato i suoi alleati e donatori nell’ufficio di Manhattan di Woody Johnson, proprietario della squadra di football dei New York Jets. L’appuntamento era stato organizzato dal suo ex finanziatore Spencer Zwick, e ha riunito una trentina di ricchi sostenitori. Mitt ha discusso a lungo i risultati delle elezioni midterm, ma quando uno dei presenti gli ha chiesto se riproverà a candidarsi alla Casa Bianca, lui ha risposto che «ci sto pensando seriamente».

Romney hopes to get a head of Obama Romney hopes to get a head of Obama

 

L’ostacolo principale era la famiglia, in particolare la moglie Ann, che in passato ha avuto seri problemi di salute. Infatti in autunno, parlando con il «Los Angeles Times», lei aveva escluso una nuova candidatura: «Non solo io e Mitt siamo arrivati, ma anche i nostri figli sono stanchi».

 

Tra i repubblicani, però, non è ancora emersa una stella capace di allineare tutti i pianeti, e Romney non è convinto della capacità di Jeb Bush di battere Hillary Clinton, o chiunque presenteranno i democratici. I sondaggi lo danno ancora popolare nella base, e quindi durante le vacanze di Natale a Park City ha discusso le sue opzioni con la famiglia. Ann, e almeno un paio dei figli, hanno cambiato posizione, appoggiando l’eventuale candidatura. Perciò Romney, appena tornato dalle piste da sci, ha cominciato a sentire collaboratori politici, consiglieri e donatori per incontrarli: lo scopo è impedire che si impegnino con Bush, prima che lui prenda la sua decisione.

ROMNEY NAPOLEONE NELL UFFICIO OVALE ROMNEY NAPOLEONE NELL UFFICIO OVALE

 

LO SFIDANTE PIÙ ACCREDITATO

Jeb infatti sta correndo. Il comitato esplorativo che ha formato ha l’obiettivo di raccogliere almeno 100 milioni di dollari entro tre mesi, per dare subito una dimostrazione di forza che intimidisca i potenziali avversari. Romney è ancora abbastanza ricco da potersi finanziare la campagna da solo, ma non può permettersi di farlo perché confermerebbe l’impressione di essere una persona fuori contatto con la realtà. In più, alcuni manager operativi della sua campagna stanno già passando con Bush, e questo lo priverebbe delle risorse umane necessarie a correre. Quindi per ora sta cercando di fermare l’emorragia, sapendo che nel giro di 30, massimo 60 giorni, dovrà prendere una decisione definitiva.

HUCKABEEHUCKABEE

 

IL SOGNO DI IMITARE REAGAN

A chi dice che il suo tempo è passato, avendo fallito nel 2008 e nel 2012, Mitt risponde che Reagan vinse la Casa Bianca solo al terzo tentativo. In termini di idee, punta sulla delusione per Obama, e sul fatto che la sua linea sarebbe stata molto più efficace tanto in politica estera, dove considerava la Russia un avversario e il terrorismo una guerra da continuare a combattere, quanto in politica interna, dove la sua esperienza liberista avrebbe consentito di rilanciare prima l’economia.

 

JEB BUSH JEB BUSH

Inutile dirgli che sul piano dell’immagine sembra una minestra riscaldata, anche perché dall’altra parte c’è il terzo Bush della dinastia a sfidarlo. Il suo rapporto con questa famiglia si è incrinato, ma anche altri pensano che Jeb non abbia il supporto necessario nella base conservatrice, viste le posizioni prese pro immigrazione e pro riforma della scuola.

 

OBAMA E HILLARY CLINTONOBAMA E HILLARY CLINTON

Ciò ha incoraggiato anche Mike Huckabee a considerare la candidatura, partendo da un attacco al cantante Jay Z, accusato di comportarsi «come un pappone» con la moglie Beyoncé. Ma anche Paul, Walker, Rubio, Christie ed altri si stanno scaldando. Questo rischia di ripetere la lotta fratricida degli anni scorsi, prosciugando le risorse economiche del partito e favorendo i democratici.

 

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…