UNA SCIA DI SANGUE PER IL CASO MAGNITSKY – UN RICCO RUSSO DI 44 ANNI, SANO COME UN PESCE, ESCE A FARE JOGGING IN UNA LUSSUOSA TENUTA NEL SURREY, CROLLA PER TERRA E MUORE DI COLPO. COSE CHE CAPITANO, MA QUANDO CAPITANO AL TESTIMONE CHIAVE DELL’INCHIESTA SULLA CORRUZIONE DEL FISCO RUSSO, CHE HA PORTATO ALLA CACCIATA DEL MINISTRO DELLA DIFESA DI MOSCA SERDIUKOV, SCATTANO I SERVIZI SEGRETI…
Anna Zafesova per "la Stampa"
Un uomo di 44 anni, sano come un pesce, esce a fare jogging in una lussuosa tenuta nel Surrey, crolla per terra e muore di colpo. Cose che capitano, ma quando capitano ai russi ricchi che hanno chiesto rifugio nel Regno Unito, si mobilitano polizia e servizi segreti. Anche perché sul certificato di morte di Alexandr Perepilichny, tre settimane dopo il decesso avvenuto il 10 novembre scorso, il coroner di Sua Maestà non riesce a scrivere nulla: dopo una prima autopsia che non è approdata a nulla, è stato ordinato un secondo esame, stavolta con i più minuziosi test tossicologici.
Non è solo il ricordo di Alexandr Litvinenko, il transfuga dell'ex Kgb ucciso a Londra nel 2007 con una dose di polonio, a turbare gli inglesi. Perepilichny era il supertestimone in un'indagine britannico-svizzera che conta già altri tre cadaveri, di cui uno morto di improvviso attacco cardiaco e uno caduto dal balcone, senza contare una serie di altri incidenti inspiegabili come l'incendio che ha incenerito il camion che trasportava documenti che dovevano dimostrare truffe e riciclaggio di denaro da parte di funzionari russi. E soprattutto, dietro c'è la tragedia di Serghey Magnitsky, l'avvocato morto in un carcere di Mosca nel 2009 e diventato uno dei simboli della corruzione e della violenza del sistema russo.
La storia inizia nel 2007, quando il fisco russo lancia un raid nella sede di Hermitage Capital, un fondo d'investimento britannico guidato da William Bowder, che da allora è persona non grata a Mosca. Accampando una serie di accuse e sequestrando timbri e carte, i funzionari con uno stratagemma che include documenti falsificati sottraggono sotto forma di rimborsi fiscali a Hermitage più di 200 milioni di euro. Quando Magnitsky denuncia il caso viene incriminato per evasione e consegnato a quelli che accusava. Dopo 11 mesi in carcere muore in cella, lasciato senza soccorso medico durante un attacco di pancreatite.
Un caso internazionale, al punto che il Senato Usa e l'Ue varano la «lista Magnitsky», che impone sanzioni ai funzionari russi coinvolti nel caso del legale anticorruzione. Ma le prove finali del giro della corruzione - che aveva permesso alla funzionaria dell'agenzia delle entrate di Mosca Olga Stepanova di possedere una villa da miliardaria sull'Isola delle palme a Dubai - le aveva portate in Occidente Perepilichny, svelando ai magistrati svizzeri nomi, circostanze e conti di una rete di tangenti che, secondo il blogger anti-corruzione Alexei Navalny, portano fino ad Anatoly Serdiukov, ministro della Difesa appena licenziato da Putin.
A Mosca replicano che Magnitsky era un criminale e un evasore fiscale - proprio ieri il suo caso è stato passato al tribunale - e che Stepanova e suo marito sono onesti impiegati statali che dichiarano circa 30 mila euro di reddito annuo. E intanto i testimoni del caso Magnitsky continuano a morire in circostanze strane.
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