luca de carlo giorgia meloni zaia matteo salvini

VENETO DI PASSIONI – SULLA REGIONE GOVERNATA DA LUCA ZAIA È GIÀ COMINCIATA LA BATTAGLIA NEL CENTRODESTRA, ANCHE SE MANCA PIÙ DI UN ANNO AL VOTO: SE NON CADRÀ IL LIMITE DEL TERZO MANDATO, IL REGNO DEL “DOGE” LEGHISTA E DELLE SUE PERCENTUALI BULGARE (76% NEL 2020) SARÀ OGGETTO DI UN TUTTI CONTRO TUTTI. FRATELLI D’ITALIA GIÀ SI PRENOTA CON LUCA DE CARLO, MA SALVINI NON VUOLE PERDERE LA STORICA ROCCAFORTE DEL NORD-EST

Estratto dell’articolo di Enrico Ferro per www.repubblica.it

 

zaia salvini

La Lega vuole restare in sella ma Fratelli d’Italia sventola i sondaggi e recrimina il proprio turno, mentre Forza Italia punta al ruolo di terzo che gode a fronte dei due litiganti. La Regione Veneto è al centro di una partita che, attualmente, sembra tutta in mano al centrodestra di governo.

 

Se non cadrà il limite del terzo mandato per i governatori, il regno di Luca Zaia sembra destinato a terminare. E quindi la regione ribattezzata “Zaiastan” da Andrea Pennacchi dopo la percentuale bulgara del 76% raggiunta alle ultime regionali, cerca un nuovo leader. Come se non bastasse, l’orizzonte della riforma sull’autonomia differenziata rende il boccone ancora più goloso. Anche per questo in una delle aree produttive locomotiva d’Italia si stanno concentrando i giochi di potere dei principali partiti.

 

C’è un problema innanzitutto tra Lega e Fratelli d’Italia. Il segretario regionale di FdI e senatore Luca De Carlo non si nasconde e parla a viso aperto di un partito pronto a governare il Veneto […]. “Se Zaia non sarà in campo è normale che FdI punti al Veneto. A Zaia, piuttosto, chiederei se ha stimoli per governare ancora, visto che lo fa dal 2010”.

giorgia meloni luca de carlo

 

Proprio questo suo essere esplicito sul punto ha già causato qualche problemino. E se Zaia dribbla ogni domanda in merito per evitare lo scontro diretto, il suo assessore Roberto Marcato lo scorso anno gli ha risposto per le rime dal palco della Festa del Popolo Veneto di Montorio (Verona) con un sonoro: “Col caz…”.

 

Video ripreso e diventato virale che la dice lunga sulle regole di buon vicinato tra Lega e FdI. In questa dinamica apparentemente a due, da un anno a questa parte si è inserita anche Forza Italia a trazione Flavio Tosi.

 

luca zaia giancarlo galan 1

L’ex sindaco di Verona […] ha resuscitato un partito che in Veneto era in coma profondo dalla caduta dell’impero di Giancarlo Galan sotto i colpi dello scandalo Mose. Tosi è riuscito a dare nuova energia sul territorio, con una campagna acquisti aggressiva proprio tra i leghisti scontenti di Salvini.

 

"Flavio Tosi certamente è nella rosa di Forza Italia il candidato che potrebbe governare benissimo il Veneto" ha detto il segretario di Forza Italia Antonio Tajani […] avvertendo gli alleati. “Non poniamo veti ma non ne accettiamo”. Tosi, ben consapevole del fatto che la spartizione delle regioni si deciderà con un tavolo nazionale, spera di poter riportare in Veneto la bandiera di Forza Italia. E queste sono le dinamiche tra i partiti alleati.

 

LUCA DE CARLO E GIORGIA MELONI

Ma ci sono anche sommovimenti interni che non vanno sottovalutati. In casa Lega, per esempio, non è una novità il disallineamento ideologico (fine vita, Lgbtq, migranti) tra la frangia che risponde a Matteo Salvini e quella che invece esprime Luca Zaia.

 

Come non è un mistero la stima che il Capitano nutre nei confronti di Alberto Stefani, giovane deputato leghista che ha recentemente strappato anche la segreteria regionale del partito, aprendo le porte a una nuova generazione di leghisti che sta via-via espellendo la vecchia guardia pane, salame e porchetta.

 

Tuttavia, Zaia ha dalla sua ancora un forte consenso: la sua lista personale potrebbe valere più del doppio di quella ufficiale del partito. In questo l’ha aiutato la campagna elettorale permanente sull’autonomia, di cui è indiscutibile progenitore. […]

 

ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGA

Tensioni interne ci sono anche in Fratelli d’Italia, dove le correnti sono ben distinte. C’è Luca De Carlo in asse con Francesco Lollobrigida. E poi c’è l’assessora regionale Elena Donazzan che invece sta nella corrente di Adolfo Urso. Proprio il ministro delle Imprese e del Made in Italy è il principale contendente di De Carlo nella corsa alla presidenza del Veneto.

 

Nato a Padova da padre siciliano e mamma veneta, eletto proprio nel collegio veneto, ambisce ad essere il successore di Zaia: il lavoro che sta portando avanti con le imprese come ministro potrebbe dargli una grande spinta. Ma al di là dei particolarismi locali, è inutile ricordare come tutto ciò che succederà sarà il risultato dell’inevitabile incrocio con lo scacchiere nazionale e il successivo effetto domino.

luca zaia giancarlo galanMARIO CONTE MATTEO SALVINI LUCA ZAIA matteo salvini luca zaia pontida 2022

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...